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Visualizzazione dei post con l'etichetta storie di storia

Carla Fracci: storia di una divina

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      Storia Nacque a Milano il 20 Agosto 1936, suo padre era un tranviere mentre la madre era una casalinga. Era una ragazzina gracile ma con "un bel faccino", sarΓ  proprio questa caratteristica che, nel 1946, le permetterΓ  di entrare alla Scala come riserva all'etΓ  di 10 anni. Era una ragazza semplice, cresciuta durante il dopoguerra tra i prati di campagna e, inizialmente, non era entusiasta di entrare nella scuola di ballo perchΓ© trovava le lezioni noiose. Con il passare del tempo iniziΓ² a fare grandi progressi e non passΓ² inosservata agli occhi degli insegnanti, infatti al "passo di addio" delle diplomande fu scelta per fare un ruolo di coprotagonista nel balletto Le spectre de la rose, a fianco al primo ballerino della Scala. Per la ragazza fu una gratificazione significativa. Dopo essere diventata una grande amica dell'Γ©toile inglese, Carla decise che sarebbe voluta diventare come lei. CominciΓ² cosΓ¬ la carriera di Carla Fracci a livello internazionale

La mia scuola: l'Istituto Nautico di Camogli dove si insegna dal 1875 l'arte di navigare

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La nostra sede oggi Il 2 marzo 1875 ebbe battesimo ufficiale l'Istituto Tecnico Nautico di Camogli che all'inizio ebbe sede in un locale della Casa Comunale. La scuola rappresentava la realizzazione di un'esigenza della popolazione di levante e soprattutto di Camogli che dal 1874 deteneva il primato del maggior numero di navi della penisola e vantava già 700 capitani. Dal 1882 l'Istituto venne intitolato al grande navigatore genovese Cristoforo Colombo. La scuola prosperò così tanto da determinare la chiusura degli istituti vicini di Recco e a Rapallo tanto che i camogliesi, aspiranti lupi di mare, poterono studiare in casa senza dover andare in trasferta a Recco o a Genova. Infatti l'istruzione fu istituita dapprima a Genova nel 1815 con il nome di Regia Scuola di Marina con sede vicino alla stazione di Principe nell'ex monastero di Santa Teresa. Nel 1839 la marina mercantile del regno di Sardegna contava oltre 1900 imbarcazioni a vela e di queste un terzo eran

L'unitΓ  731: peggio dei nazisti?

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Una rara immagine del complesso dell'UnitΓ  731 - L'unitΓ  731 fu senza dubbio uno dei piΓΉ terrificanti e crudeli episodi della Seconda guerra mondiale. Si tratta di una sezione segreta dell'esercito giapponese fondata dalla Kempeitai (polizia segreta giapponese)  e una delle piΓΉ crudeli nella storia del '900. OperΓ² tra il 1936 e il 1945 nei territori della Cina occupata dal Dai-Nippon Teikoku Rikugun (l'esercito imperiale giapponese), ma soprattutto nello stato fantoccio della Manciuria. Nonostante fosse tutto contro le convenzioni di Ginevra, i giapponesi condussero tutti i tipi di torture e di sperimentazioni possibili. Ovviamente senza un criterio, metodologia o seguendo un metodo scientifico. L'obiettivo di tale unitΓ  era quello di sviluppare armi biochimiche da utilizzare sui cinesi e in seguito sui sovietici, dopo la vittoria sulla Cina che mai ottennero. Pensate che avevano un piano, chiamato "Operazione Fiori di Ciliegio nella Notte", per attacc

Il Vajont, una tragedia dimenticata

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         La sera del 9 ottobre del 1963 un'onda di quasi 250 metri travolse il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto, interessando vari paesi tra cui: Longarone, Codissago e Castelvazzo, Erto e Casso. Questa enorme tragedia tolse la vita a 1910 persone. Era un disastro che si poteva evitare?      I lavori di costruzione della diga cominciarono nel 1957. Fin da subito gli esperti erano a conoscenza del fatto che la possibilitΓ  di una frana era reale. C'erano gli studi del geologo Leopold Muller, per esempio. Due anni dopo i rilievi di Muller e di altri, un geologo, Giorgio dal Piaz, sostenne che la roccia sulla quale la diga sarebbe stata costruita era "compatta". Si ultimarono dunque i lavori.     L'irrefrenabile bisogno di costruire a tutti i costi la diga era incentivato dal progetto ingegneristico all'avanguardia che prevedeva di realizzare un bacino idroelettrico che dal punto di vista economico costituiva, la piΓΉ importante entrata dello stato italiano. Anche

Sembra di essere nel '24

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       Presente! ,  la parola ripetuta tre volte dai manifestanti   allo scandire dei  nomi dei ragazzi che facevano parte del Fronte della GioventΓΉ - Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni - uccisi il 7 gennaio del 1978 davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano (MSI) in una vicenda oscura sulla quale la giustizia non ha mai fatto chiarezza.       Pochi giorni fa, la manifestazione della destra neofascista che ricorda i 3 ragazzi morti si Γ¨ svolta indisturbata,  annunciata da un manifesto nero con il titolo ‘presente, presente, presente’ e in alto una croce celtica bianca.      A un secolo di distanza dal fascismo, con un articolo della Costituzione che vieta la fondazione di partiti fascisti, ma vieta anche qualsiasi gesto che ricordi quel passato regime totalitario, la manifestazione avviene  senza destare l'attenzione delle forze dell'ordine. Solo le opposizioni politiche si indignano e chiedono  un’interrogazione parlamentare per stabilire chi nell

Camoglini nell'Oceano Atlantico

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In mezzo all'Oceano Atlantico si trova  Tristan da Cunha , un'isola talmente remota che l'unico modo per arrivarci Γ¨ quello di imbarcarsi a CittΓ  del Capo, affrontando un   viaggio in nave di ben 7 giorni . L'isola infatti si trova 2432 chilometri da CittΓ  del Capo, a 2172 chilometri dall'isola di Sant'Elena, il centro abitato piΓΉ vicino Γ¨ a 3451 chilometri da Montevideo, capitale dell'Uruguay. I primi a stabilirsi sull'isola furono dei naufraghi, ma chi se non dei camogliesi poterono colonizzare l'isola piΓΉ lontana dal mondo? Il  3 Ottobre 1892  a bordo del brigantino  ITALIA  che trasportava carbone dalla Scozia a CittΓ  del Capo  divampΓ² un'incendio  per autocombustione nel bel mezzo Atlantico. Il comandante riuscΓ¬ a farlo arenare sui fondali dell'isola e tutto l'equipaggio della nave si salvΓ². Gli abitanti di Tristan da Cunha erano all'epoca un centinaio di persone di etnie diverse abituati a vivere in un ambiente ostile e incontam

Il nuovo Hennebique: facciamo il punto

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Avete mai fatto caso quando entrate a scuola, o semplicemente passate per il porto antico, a quell'enorme e decadente edificio di cemento armato? E' quasi impossibile non averlo mai notato, dopotutto rappresenta uno dei più grandi patrimoni di archeologia industriale a Genova. E se qualcuno se lo stesse chiedendo non è un semplice edificio industriale in sfacelo... Lo scopo di questo articolo non è quello di raccontare una semplice storia, bensì di raccontare che cosa ne sarà di questa costruzione e di quale ruolo ricoprirà nella società genovese del futuro, perciò non mi perderò in verbose rievocazioni storiche. C'è ad ogni modo bisogno di un'infarinatura generale che possa mettere luce sul passato dell'Hennebique e far comprendere il potenziale di questo ex-silos. Fu costruito nei primissimi del '900 e detiene il titolo di essere il più antico edificio in cemento armato di tutt'Italia. Il suo nome, semplicemente datogli in onore all'inventore di questo

La marinière: perché al mare vanno le righe

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Signore e signori ecco a voi la mariniΓ¨re! E se vi state chiedendo di cosa stiamo parlando, a voi un po' di storia. GiΓ  nel medioevo vediamo la maglia a righe addosso a prigionieri, prostitute e buffoni di corte, quindi a indicare persone con intento discriminatorio. D'altronde basta scorrere velocemente la storia del mondo per accorgersi che le righe sono da sempre state associate ai reclusi. Questo aspetto viene raccontato molto bene nel libro "La stoffa del diavolo" di Michel Pastoureau. Solo nell'Ottocento un vero e proprio documento sancisce le caratteristiche della mariniΓ¨re :  "Il corpo della camicia dovrΓ  contare 21 righe  bianche, ognuna due volte piΓΉ larghe delle  20 o 21 righe blu indaco"; d al decreto della Marine Nationale , 27 marzo 1858.  Il tricot rayΓ¨ bleu indigo et blanc diventa quindi la divisa ufficiale dei marinai, giΓ  nota come breton , termine coniato dai pescatori in Bretagna che indossavano le righe sui maglioni super resistenti

La storia del 2 Giugno

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     Il 2 giugno Γ¨ una data importante per l'Italia, perchΓ© si festeggia il giorno della Repubblica. Una festivitΓ  nazionale celebrata in tutto il paese con eventi pubblici e cerimonie ufficiali, tra cui la deposizione di una corona di fiori al Milite ignoto presso l'Altare della patria  a Roma e una parata  lungo la Via dei Fori imperiali.   PerchΓ© Γ¨ una data importante? Questione storica:  Il 2 giugno 1946 fu indetto il referendum che decise l'ordinamento politico della nuova Italia sorta sulle macerie della guerra. Dopo 20 anni di dittatura si trattava del primo momento in cui erano chiamati a votare tutti gli aventi diritto, per la prima volta anche le donne. La nascita della Repubblica rappresenta uno dei momenti piΓΉ importanti della storia d'Italia non solo dal punto di vista politico, ma anche culturale e sociale. La fine della Seconda guerra mondiale segnΓ² la fine del regime fascista, che aveva portato il paese alla rovina economica e determinato una societΓ  omo

La divisione Garibaldi " Cichero"

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     Aldo Gastaldi, "Bisagno", 1921-1945     La Divisione Garibaldi Cichero si formΓ² a partire dalla omonima Brigata. All'inizio erano solo dei giovani sbandati e renitenti alla leva della GNR (la Guardia Nazionale Repubblicana, ossia le "camicie nere" al servizio della Repubblica Sociale Italiana, l'espressione piΓΉ truce e sanguinaria del moribondo regime fascista) che si erano rifugiati sui monti genovesi dopo l'8 settembre del 1943, una volta che l'Italia firmΓ² l'armistizio con gli Alleati e i nazisti occuparono il territorio.  Con il passare del tempo il gruppo si trasferΓ¬ a Cichero dove si unirono altri raggruppamenti provenienti dal monte Antola.     La Divisione combattΓ© sulle alture di Genova e nell'estate del 1944 si assestΓ² a difendere un territorio di circa 50 km quadrati che di fatto era interdetto ai nazisti. Si trattava della Repubblica di Torriglia, all'interno della quale ben prima della fine della guerra si tennero libere

La vera storia dell'8 marzo

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  La festa della donna si celebra ogni 8 marzo per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche della donna e per riflettere e non dimenticare le violenze che abbiamo subito nella storia.  L'origine della festa della donna viene solitamente fatta risalire a una tragedia accaduta nel 1908 che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell'industria tessile Cotton di New York rimaste uccise da un incendio. Un fatto confuso  con un altro incendio nella stessa cittΓ , avvenuto nel 1911, dove si registrarono 146 vittime fra cui molte donne. I fatti determinanti l'istituzione della festa dell'8 marzo sono in realtΓ  piΓΉ legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto. L'8 marzo del 1917 fu la giornata storica all'origine della data che ogni anno ricordiamo. La Russia  in quel periodo stava attraversando una serie di manifestazioni successive all'abdicazione dello zar. Il secolare dominio dei Romanov era stato abbattuto

Una vita dedicata al mare

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In occasione del Centenario del nostro Istituto abbiamo avuto l'opportunitΓ  di intervistare il Comandante Vittorio Sartori, ex studente del Nautico San Giorgio. Abbiamo fatto con lui una lunga e piacevolissima chiacchierata, Γ¨ stata per noi un'esperienza straordinaria poter conoscere e intervistare un uomo, un Comandante di cosΓ¬ ricca e lunga esperienza. D.: Ha sempre saputo che la navigazione sarebbe stata la sua strada? Ha mai avuto dubbi al riguardo? R.: No, la mia scuola elementare era in piazza Palermo, la scuola a fianco era il Nautico. A quell’epoca esisteva il fascio, c'erano i Balilla, io ero marinaretto. I miei zii erano persone di mare. Il mare Γ¨ sempre stata una parte preponderante della mia vita. Sono sempre stato affascinato dall'orizzonte, io lo guardavo sempre, guardavo in alto per vedere sempre piΓΉ lontano, la mia infanzia l'ho trascorsa tra gli scogli di Quinto. D.: Come ha vissuto la scuola nel periodo della guerra e del fascismo? R.: Eravamo u

Il lungo '68: un laboratorio di storia

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Manifestazione a Genova, marzo 1972. Foto Gianfranco Pangrazio I favolosi anni Sessanta? Ne sapete qualcosa? Beh la maggior parte di noi ne sa ben poco e a scuola, di solito, ce li raccontano verso la fine della quinta, quando va bene, altrimenti in qualche ritaglio di tempo prima dell'esame, oppure resteranno un mistero che solo qualche nonno ci potrΓ  svelare. Per evitare questo vuoto di memoria e di Storia giΓ  a dicembre abbiamo fatto un laboratorio dedicato proprio a quelle tematiche. Con il contributo di due esperte esterne,  Virginia e Vanessa Niri, alcune delle nostre quinte hanno approfondito  il periodo comunemente chiamato ‘Lungo 68’, che va dall’inizio degli anni '60 fino all'inizio degli anni '80. Possiamo definirlo come un periodo che ha portato a grandi cambiamenti nella societΓ . Nasce il genere del Rock, la cultura Hippy, gli uomini iniziano a portare i capelli lunghi (cambiamento sociale molto importante dato che prima di allora i capelli lunghi erano un

Quando a bordo si moriva di scorbuto

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                     È il 1497, 5 anni dopo la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, l'epoca delle grandi scoperte geografiche e dei lunghi viaggia oceanici, quando l'esploratore portoghese Vasco da Gama doppia il capo di Buona Speranza. In quel viaggio circa un centinaio dei suoi 160 uomini muore per una malattia debilitante. Poco piΓΉ tardi, nel 1522, a seguito della circumnavigazione del globo, piΓΉ del 90 per cento degli uomini di Magellano, a causa dello stesso male, non fa ritorno in patria. Gengive sanguinanti, perdita di denti, stanchezza, debolezza e gonfiore agli arti sono solo alcuni dei terribili sintomi di quello che poi verrΓ  chiamato scorbuto. Malattia che per secoli Γ¨ stata la principale causa di morte in mare. Interi equipaggi sono stati falcidiati da un male che solo l'alimentazione avrebbe curato. A intuirlo per primo fu l'esploratore francese Jacques Cartier quando, nel 1536, giunse a Stadacona (Quebec, Canada) con 107 dei suoi 1