Carla Fracci: storia di una divina

 

 
 

Storia
Nacque a Milano il 20 Agosto 1936, suo padre era un tranviere mentre la madre era una casalinga. Era una ragazzina gracile ma con "un bel faccino", sarร  proprio questa caratteristica che, nel 1946, le permetterร  di entrare alla Scala come riserva all'etร  di 10 anni. Era una ragazza semplice, cresciuta durante il dopoguerra tra i prati di campagna e, inizialmente, non era entusiasta di entrare nella scuola di ballo perchรฉ trovava le lezioni noiose. Con il passare del tempo iniziรฒ a fare grandi progressi e non passรฒ inosservata agli occhi degli insegnanti, infatti al "passo di addio" delle diplomande fu scelta per fare un ruolo di coprotagonista nel balletto Le spectre de la rose, a fianco al primo ballerino della Scala. Per la ragazza fu una gratificazione significativa. Dopo essere diventata una grande amica dell'รฉtoile inglese, Carla decise che sarebbe voluta diventare come lei. Cominciรฒ cosรฌ la carriera di Carla Fracci a livello internazionale.
A 22 anni divenne la prima ballerina della Scala, 4 anni dopo perรฒ, decise di abbandonare il suo amato teatro che l'aveva delusa, perchรฉ avevano tolto il suo balletto dal cartellone senza avvertirla. La ragazza lo interpretรฒ come un gesto irrispettoso su cui non poteva chiudere un occhio. Da qui si puรฒ notare il suo carattere forte: era irremovibile anche se aveva un viso angelico.
Si trasferรฌ a Londra, al London Festival Ballet, dove la sollecitavano da tempo. Debuttรฒ con Giselle, era il balletto romantico per eccellenza, dove la protagonista, impazzita per amore, viene accolta dalle Villi, le fanciulle morte alla vigilia delle nozze. Nella coreografia la ballerina deve ballare "senza corpo" perchรฉ deve essere come uno spirito, irreale. Ancora oggi Carla Fracci, in questo ruolo, non ha rivali. Fu irripetibile il port de bras, che ballรฒ Erik Bruhn, che divenne il suo partner storico.
Carla Fracci fu ospite delle piรน prestigiose Compagnie, tra cui: London Festival Ballet, Royal Ballet, Royal Sweddish Ballet e molte altre.
Nel 1964 si sposรฒ con Beppe Menegatti, famoso regista teatrale, con cui aveva giร  lavorato, in quanto lui era l'aiuto dell'autore di molti spettacoli della moglie. I due sono stati insieme per 56 anni. "Ci รจ voluta molta pazienza e voglia di stare insieme" dichiarรฒ la ballerina. Nel 1969 hanno avuto il loro unico figlio, che li fece diventare nonni di due maschi. La ballerina dichiarรฒ di essere stata molto meno severa di quanto lo sia stata con suo figlio. Per una ballerina fare la mamma era un grosso sacrificio, ma Carla ballรฒ fino al suo ultimo mese di gravidanza.
Sempre nel 1969 Eugenio Montale (poeta genovese e premio Nobel) le dedicรฒ la poesia La danzatrice stanca. Carla Fracci era considerata una delle piรน grandi ballerine del Novecento.
Carla morรฌ il 27 maggio 2021, nella sua casa a Milano, a causa di un tumore, che affrontรฒ coraggiosamente in riservatezza. Il suo funerale si celebrรฒ nella basilica di San Marco, a Venezia, a cui parteciparono anche il Presidente della Repubblica, del Consiglio e della Scala.

Curiositร 
Una vita come quella di Fracci registra episodi, fatti, aneddoti. A Paestum la recita piรน difficile: quando dovette far cospargere il palcoscenico di Coca Cola per non scivolare. Al Festival di Cuba del 1998 al Teatro Nacional si verificรฒ un fatto inimmaginabile. Alicia Alonso, leggenda assoluta del Balletto cubano, la divina ormai traballante, installata a fatica nel palco reale da uno stuolo di servizievoli porteurs, fu vista alzarsi in piedi per applaudire la giovane Fracci. Gesto che solo a Cuba poteva esser compreso nella sua eccezionalitร . La platea vide e ammutolรฌ.
Carla Fracci ha anche affrontato brillantemente il non facile genere del musical e l’esperienza, rivelatasi felice, del cinema, interpretando la parte di Giuseppina Strepponi, seconda moglie di Verdi, nella produzione televisiva sulla vita del compositore, regista Renato Castellani; o la personalitร  tormentata di un mito del teatro di prosa: Eleonora Duse.
Contemporaneamente, lei calcava i piรน grandi palcoscenici del mondo, dal Metropolitan al Covent Garden, dal Bolshoi a Tokyo, Cuba e, ovviamente, tutti gli enti italiani, dalla Scala alla Fenice di Venezia, al san Carlo di Napoli, al Regio di Torino, al Comunale di Bologna, al Verdi di Trieste, all’Arena di Verona, al Massimo di Palermo, all’Opera di Roma.

Sara Barra




Commenti