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Hunter S. Thompson: Il sogno americano non esiste

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Hunter Stockton Thompson (18 luglio 1967 - 20 febbraio 2005) giornalista, scrittore, consumatore "d'una galassia di eccitanti, scoppianti, esilaranti" e varie altre droghe psicotrope. Inventore di un nuovo stile di giornalismo che nacque negli anni 60,  il gonzo journalism .  Con questo nuovo genere, Thompson pone al centro dei suoi articoli se stesso: le riflessioni, sensazioni e ciΓ² che fa il giornalista diventa il "tema" centrale dell'articolo, rispetto alla notizia/evento di cui scrive.  I temi di Thompson sono la politica americana, o meglio, il sogno americano. Quell'ideale di pace e libertΓ  che qualunque americano dovrebbe ottenere col proprio lavoro ed impegno, indipendentemente dalla condizione sociale alla quale appartiene. I suoi articoli e romanzi sono un'indagine, una ricerca di questo sogno. Divenne celebre, proprio per questa analisi della politica americana, negli States  e nei movimenti della cosiddetta controcultura ame

5 giorni al porto: il primo sciopero generale cittadino della storia d'Italia

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Scena tratta dallo spettacolo Cinque giorni al Porto , 1969 "Lo sciopero dei lavoratori del porto di Genova, scoppiato improvvisamente ieri in seguito allo scioglimento della camera del lavoro, ha destato un'impressione profonda, la quale non si restringe a Genova, ma si ripercuote in tutta l’alta Italia". Iniziava con queste parole uno degli articoli dedicati alle lotte dei  lavoratori,  che Luigi Einaudi pubblicΓ² su "La Stampa" di Torino il 20 dicembre 1900. Pochi giorni dopo gli faceva eco  Pietro Chiesa, deputato operaio e socialista, nonchΓ© uno degli artefici della mobilitazione,   salutando la vittoria del primo sciopero generale cittadino della storia d'Italia:  "lo sciopero di Genova resterΓ  famoso e farΓ  epoca negli annali dei lavoratori di tutto il mondo per la grandezza, la solennitΓ  e la serietΓ  della dimostrazione. I lavoratori genovesi hanno fatto vedere che essi sono i padroni della grandezza di tutta l’Italia".  MercoledΓ¬ 21

Bukowski: sesso, alcol e Wagner

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A chi non Γ¨ capitato di leggere aforismi e poesie di Charles Bukowski  (Andernach, 1920 - Los Angeles, 1994)  sotto i post di Instagram di qualche ragazza semi nuda o qualche sedicente intellettuale?  Uno scrittore citato senza ritegno e frainteso, sopratutto da chi non l'ha letto. Considerato uno dei capisaldi  della Beat Generation (Movimento artistico, letterario e poetico nato negli anni '50), nonostante egli non gradisse essere attribuito a tale cultura, Bukowski, attraverso il suo alter ego letterario Henry Chinaski, scrive della sua vita scalmanata.  La vita durante la  Grande Depressione, la Seconda guerra mondiale e il decennio successivo raccontata da un "fallito" attraverso u n realismo crudo e violento. La strada, bar sudici, relazioni torbide e la solitudine sono solo alcuni degli elementi presenti nei libri di Bukowski.  Il primo libro con cui affrontare Bukowski Γ¨ Taccuino di un vecchio sporcaccione,  una raccolta di racconti p

Consigli di lettura: Valerio Massimo Manfredi

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Ero in prima superiore, a scuola avevamo appena "concluso" la parte del programma che prevedeva lo studio delle civiltΓ  elleniche. Tornato a casa, dentro di me sentivo che quello fatto in classe non era abbastanza, quindi ho fatto la cosa piΓΉ facile che si possa fare, ovvero, una ricerca sul web riguardante le civiltΓ  elleniche e ho trovato un nome, mai sentito prima: Valerio Massimo Manfredi. Il primo libro che ho letto di quest'autore Γ¨ stato Akropolis .  Una lettura avvincente in cui veniva spiegata tutta l'evoluzione della cittΓ  di Atene e come la civiltΓ  ellenica era strutturata. Sono rimasto sorpreso soprattutto dalla precisione dei fatti e dalle descrizioni maniacali, che durante la lettura, creavano un'immagine nitida per il lettore. Tutti giustamente si chiedono, ma perchΓ© bisogna leggere un romanzo che parla di una civiltΓ  che ha visto il suo momento massimo circa 2500 anni fa? Alla domanda rispondo in un modo molto semplice: in Akropolis vengon

Io, pacifista in trincea. Un italo-americano nella Grande guerra

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Il giorno 5 novembre a palazzo San Giorgio si Γ¨ svolto un incontro organizzato da CISEI (Centro Internazionale di Studi sull'Emigrazione Italiana) dove Γ¨ stato presentato in anteprima un libro molto particolare che Γ¨ riuscito ad arrivare in italiano solo 88 anni dopo l'uscita in inglese negli USA. L'autobiografia Γ¨ intitolata "Io, pacifista in trincea. Un italo-americano nella Grande Guerra" ( Donzelli Editore ) di Vincenzo D'aquila (Palermo, 19 settembre 1892 – New York, 26 aprile 1975) che ha deciso di raccontare la sua straordinaria esperienza durante gli anni della prima guerra mondiale. L'incontro Γ¨ stato coordinato da Fabio Capocaccia (presidente CISEI) con interventi molto qualificati da parte di Emilio Franzina (UniversitΓ  di Bologna, uno dei piΓΉ accreditati storici dell'immigrazione internazionale), Federico Croci ( il nostro professore) e Claudio Staiti ( dottorato di ricerca in Storia Contemporanea, nonchΓ© la persona che si Γ¨ occupat

Dala: il Bukowski genovese

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Torniamo a trattare di rap. A questo giro si parla di un artista genovese: Dala Pai Pai. Leva '90, attivo da piΓΉ di 10 anni e con alle spalle 4 album e numerosi featuring con i pilastri dell'old school ligure. Nei suoi testi, Dala si "limita" a descrivere la sua realtΓ . Una realtΓ  non proprio idilliaca, fatta di bar, serate devastanti, dipendenze, relazioni fallimentari, nostalgia e difficoltΓ  ad affermarsi nella musica. Sono molti gli artisti, soprattutto nel rap, che parlano della propria vita e dei propri eccessi e all'apparenza Dala non sembrerebbe distinguersi molto dai colleghi ma le sue strofe riescono a toccare questi temi triti e ritriti con una profonditΓ  unica. Infatti ogni sua canzone non Γ¨ altro che uno stralcio della sua esperienza di vita raccontata con uno stile molto diretto e carico di sarcasmo e ironia, attraverso i quali si scorge una visione del mondo piuttosto pessimista, caratterizzata dalla sfiducia nelle persone, considerate fredde e

Murubutu, un prof rapper fuori dal coro

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Un annetto fa ascoltavo praticamente solo rock e metal. Non mi interessava altro. Men che meno il rap: lo trovavo monotono e ripetitivo. Intorno a marzo, perΓ², ho dovuto ricredermi almeno parzialmente quando ho scoperto Murubutu: una delle tante perle italiane che, in quanto tali, restano nella penombra. Murubutu Γ¨ un rapper che di lavoro fa il  professore di storia e filosofia, ed Γ¨ difficile che una persona del genere scriva testi banali o basati sulle tre o quattro tematiche trite e ritrite tipiche del rap. La sua musica Γ¨ infatti caratterizzata da influenze letterarie anche piuttosto colte e argomenti di un certo spessore, che perΓ² non risultano mai troppo pesanti grazie alla delicatezza e alla poesia con cui vengono trattati. Ogni album di Murubutu contiene diversi capolavori, ma a mio avviso l'ultimo ha sfiorato la perfezione da tutti i punti di vista: metriche, flow, basi e soprattutto profonditΓ   dei testi . "L'uomo che viaggiava nel vento e altri racco

Harry Potter e il segreto del suo successo

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Harry Potter. Tutti conoscono Harry Potter, il maghetto con gli occhiali tondi e la cicatrice a forma di saetta che combatte contro il mago cattivo "senza naso" e io stessa ho sempre creduto fosse solo questo. Harry Potter e Voldemort in "Harry Potter e i Doni della Morte" Negli ultimi mesi mi sono incuriosita: perchè a distanza di anni dall'uscita dell'ultimo film Harry Potter ha ancora questo seguito? Molti ragazzi indossano collane o merchandise in generale con qualche simbolo caratteristico della saga, allora un giorno durante uno dei miei giri in libreria decisi di acquistare la mia prima copia di Harry Potter: "Harry Potter e la Pietra Filosofale". Copertina italiana del primo libro La lettura del primo libro è molto scorrevole quindi sono bastate poche ore per leggerlo tutto, ma già a metà capii perchè piaceva tanto: la scrittrice ha davvero una capacità incredibile di trasportarti alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e

The story of Kullervo: la radice tragica del mondo di Tolkien

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Kullervo figlio di Kalervo Γ¨ uno dei personaggi piΓΉ oscuri e tragici di Tolkien. E' l’antenato letterario di TΓΉrin di Turambar, l’eroe tormentato de "Il Silmarillion", il libro genesi del mondo in cui si svolgono le vicende delle due successive trilogie: "Lo Hobbit" e "Il Signore degli anelli". “L’infelice Kullervo”, come lo definisce Tolkien stesso, Γ¨ uno sfortunato orfano con poteri sovrumani e un tragico destino. Cresciuto nella casa dell’oscuro mago Untamo, che ha ucciso suo padre, rapito sua madre e che per tre volte ha cercato di ucciderlo quando era ancora un bambino, Kullervo non ha nulla al mondo se non l’amore della sua sorella gemella, Wanona, e la protezione di Musti, un cane nero dai poteri magici. Quando viene venduto come schiavo, il ragazzo giura di vendicarsi del mago, ma scoprirΓ  che nemmeno vendicandosi si puΓ² sfuggire al proprio destino. Tolkien scrisse inoltre che "La Storia di Kullervo" era un tentativo germinale di sc

Robinson Crusoe: un classico da leggere e da vedere

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L'edizione originale “Robinson Crusoe” Γ¨ un romanzo scritto da Daniel Defoe, pubblicato per la prima volta nel 1719. È un romanzo tipicamente settecentesco nella forma dell’autobiografia che possiamo considerare anche realistico e credibile. È narrato in prima persona ed Γ¨ la celebrazione del buon senso e dell’utilizzo del cervello per risolvere ogni problema pratico. Ambientato in Inghilterra, Africa, Brasile e Venezuela alla fine del ‘600, tratta delle avventure di Robinson Crusoe, ragazzo di buona famiglia borghese che decide di diventare marinaio contro i desideri del padre che avrebbe preferito vederlo diventare avvocato. La carriera marinaresca del giovane Robinson inizia malissimo: la sua nave si trova in balia di una violentissima tempesta. Ma quello che viene dopo Γ¨ anche peggio. Viene catturato dai pirati e sfruttato come schiavo per alcuni anni finchΓ© non riesce a scappare e viene salvato da una nave portoghese che lo porta in Brasile. Una volta lΓ , iniziata una

K-POP: che cos'Γ¨?

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Il Korean Pop  o  K-POP (conosciuto anche come Hallyu o Korean Wave )   Γ¨ una corrente musicale contenente generi come il pop, il rock, l'elettronica, l'hip-hop e l'R&B proveniente dalla Corea del Sud. Il K-POP Γ¨ una grande fetta dell'industria dell'intrattenimento coreano e i dati possono confermarlo visto che una buna percentuale delle entrate del paese Γ¨ portato da questo movimento. Gli artisti, secondo la cultura coreana, devono avere l'immagine di creature perfette e quindi hanno un intero staff di persone che si occupa per ore del loro make-up, dei costumi di scena e delle acconciature dai colori spesso esuberanti. Kihyun dei Monsta X (foto di CATCHKH) Le performance sono caratterizzate da coreografie complesse realizzate da gruppi spesso composti da piΓΉ di sei membri. Qui, per esempio, il link ad una delle esibizioni del gruppo BTS con il loro ultimo singolo DNA:   https://www.youtube.com/watch?v=XPTx4BjdyV4 La community di fan negli ult

Un sacchetto di biglie: una riflessione sugli stereotipi

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Il giorno 12 febbraio, in occasione della Giornata della Memoria, molte classi del triennio si sono recate a vedere il film " Un sacchetto di biglie ", tratto dal romanzo autobiografico di Joseph Joffo. Una storia vera, quindi, che ha ispirato questa riflessione di Iaria Pittaluga di 5C che riceviamo e volentieri pubblichiamo per la sua accuratezza e la sua profonditΓ . Stereotipo: “idea preconcetta, non basata sull’esperienza diretta e difficilmente modificabile”, spiega il vocabolario. Ideale per cui una certa cosa, o in questo contesto, una certa persona non possa essere altro da quel che dicono sia. Quella persona Γ¨ nera? Bene, allora Γ¨ povera, sporca e non ha niente in tasca. Ma che ne sappiamo noi realmente? Magari dietro a una persona che noi pensiamo subito sia un immigrato e che possa essere violento e fare del male si nasconde una personalitΓ  gentile e di cuore puro. Ma oramai noi non arriviamo cosΓ¬ a fondo per capirlo, ci fermiamo all’apparenza, al fatto che

Invito alla lettura di... "Mio fratello rincorre i dinosauri"

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Questo libro è la storia della famiglia Mazzariol, di Chiara, Alice, Giacomo, che è anche l'autore, dei genitori e di Giovanni, che è nato con la sindrome di Down. Tutto inizia con l'annuncio che sta per nascere un fratellino speciale. Giacomo, interpreta la parola speciale a modo suo, pensa che il fratello avrà dei super-poteri. Quando nasce, nota delle stranezze: gli occhi a mandorla, due dita del piede unite, e l'euforia svanisce quando Giacomo va alle medie e inizia a vedere suo fratello come un peso e come un motivo di imbarazzo. Non dice a nessuno dell'esistenza del fratello finchè un giorno... Il messaggio del romanzo è chiaro: il mondo è pieno di pregiudizi e di persone che prendono in giro i piu' deboli. Nel libro, quando Giovanni va al parco, arrivano dei bulletti che lo insultano e lo deridono ed il fratello, per paura e vergogna, non lo difende. Le prime pagine possono risultare pesanti perchè sono descrittive, ma poi il libro trasmette emozioni semp

Il grande salto

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Vi siete mai chiesti cosa porti a condividere le proprie passioni con altre persone? Magari con persone delle quali non sapevamo l’esistenza e che hanno una vita un po’ “diversa” dalla nostra? Beh, una persona a porsi questa domanda c’Γ¨: il suo nome Γ¨ Vanni Oddera, noto campione motocrossista freestyler, il quale, ha deciso di raccontare nel suo libro autobiografico intitolato “Il grande salto” la storia della sua vita e la scoperta della mototerapia. Oddera e Bianconcini in visita all'Istituto Giannina Gaslini Vi starete chiedendo di cosa si tratti questa “arte”: consiste nel visitare i vari ospedali italiani per regalare ai ragazzi, i quali devono passare gran parte della loro vita in una camera di ospedale, una giornata in moto! Per noi Γ¨ una cosa scontata, ma per questi ragazzi no, Γ¨ per questo che quando Oddera va a trovarli si dimenticano quasi di essere ricoverati. Una delle mete preferite da questo campione Γ¨ l’Istituto Giannina Gaslini, situato nel cap

La Tartaruga Rossa

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 “La solitudine puΓ² condurre l’uomo ad azioni ribelli, al coraggio della scelta, al bisogno della partenza, alla pazzia” cit.-de Wit- Primo lungometraggio animato dell’olandese MichaΓ«l Dudok de Wit, co-prodotta con il mitico Studio Ghibli; “La tartaruga rossa” unisce due dei mondi piΓΉ fertili per quando riguarda l’animazione: quello giapponese e quello francese. Si tratta di una pellicola che, secondo il mio parere, merita davvero di essere vista. Un film in cui i personaggi ci appaiono stilizzati, ma mostrano un’espressivitΓ  unica anche nella loro semplicitΓ , senza neppure dire una parola, che esprime malinconia, amore, paura, speranza, attraverso i suoni dell’ambiente e dell’uomo, e le musiche essenziali. Non ci sono parole, e non se ne sente neppure per un attimo la mancanza. Un uomo naufraga su un’isola deserta dopo una tempesta, sotto lo sguardo attento e curioso di piccoli granchi cerca in tutti i modi di fuggire con una zattera costruita sfruttando il legno della foresta,