Consigli di lettura: Valerio Massimo Manfredi




Ero in prima superiore, a scuola avevamo appena "concluso" la parte del programma che prevedeva lo studio delle civiltΓ  elleniche. Tornato a casa, dentro di me sentivo che quello fatto in classe non era abbastanza, quindi ho fatto la cosa piΓΉ facile che si possa fare, ovvero, una ricerca sul web riguardante le civiltΓ  elleniche e ho trovato un nome, mai sentito prima: Valerio Massimo Manfredi.
Il primo libro che ho letto di quest'autore Γ¨ stato Akropolis.  Una lettura avvincente in cui veniva spiegata tutta l'evoluzione della cittΓ  di Atene e come la civiltΓ  ellenica era strutturata. Sono rimasto sorpreso soprattutto dalla precisione dei fatti e dalle descrizioni maniacali, che durante la lettura, creavano un'immagine nitida per il lettore.
Tutti giustamente si chiedono, ma perchΓ© bisogna leggere un romanzo che parla di una civiltΓ  che ha visto il suo momento massimo circa 2500 anni fa?
Alla domanda rispondo in un modo molto semplice: in Akropolis vengono descritti  i pensieri e i comportamenti di una civiltΓ  che verrebbe da pensare sia una civiltΓ  rozza, retrograda. Nulla di piΓΉ sbagliato: paradossalmente, il mondo ellenico e specialmente la societΓ  ateniese erano tranquillamente piΓΉ evoluti rispetto alle societΓ  medievali: ad Atene Γ¨ nata la democrazia, anche se in forma ancora acerba.
Inoltre, un concetto che mi interessa molto (e che dovrebbe interessare tutti) riguarda l'omofobia.
Oggi, nonostante i progressi degli ultimi anni, Γ¨ ancora molto frequente imbattersi in commenti o atteggiamenti che lasciano intravvedere un certo disprezzo verso gli omosessuali, in Akropolis viene espressamente detto che gli uomini piΓΉ ricchi oltre ad avere nella propria villa ragazze per le feste, si preoccupavano soprattutto di avere ragazzi visto che, spesso, erano piΓΉ graditi delle tanto amate ragazze, e la cosa era considerata normalissima. Avete presente i guerrieri spartani? Bene, loro, dormivano una sola ed unica volta al mese con la propria donna (per dormire intendo consumare), le restanti notti del mese, le passavano a rotazione con i propri compagni di esercito. Questo veniva fatto per rendere i soldati piΓΉ affiatati e performanti in battaglia, poichΓ© all'epoca i soldati combattevano in formazione ed era fondamentale il loro perfetto funzionamento in sincrono.
Dopo aver letto il romanzo di cui vi ho parlato, quando sento parlare di omofobia, mi viene molta tristezza, visto che 2500 anni fa la cosa era accettata e normalissima; di solito con il corso degli anni, le societΓ  dovrebbero evolversi e permettere a tutti gli individui e alle minoranze di essere accettate e vivere normalmente senza la paura di essere giudicate. L'omofobia, in questo caso, rappresenta la morte dell'intelletto umano e un insulto allo sviluppo maturato nel percorso della nostra storia.

NiccolΓ² Fameli



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