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Visualizzazione dei post con l'etichetta storie di storia

Piero Calamai, una storia da non dimenticare

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                                                      Coppie, turisti e famiglie che vanno a visitare lo splendido borgo di Boccadasse da quest'estate si sono trovati con la sorpresa che la scalinata de l belvedere  Γ¨ stata intitolata al comandante  Piero Calamai. Ma chi era? Piero Calamai Γ¨ stato un comandante italiano, Capitano superiore di lungo corso, della  societΓ  di navigazione "Italia" e ultimo comandante del transatlantico "Andrea Doria", protagonista di un celeberrimo incidente, durante il quale, insieme al suo equipaggio, realizzΓ² la piΓΉ grande operazione di salvataggio in alto mare di tutti i tempi. L'Andrea Doria prese il nome da llo storico capitano ligure, strutturata su 11 ponti, era considerata la  nave passeggeri italiana piΓΉ bella di quell'epoca. Era lunga 213m e larga 28m. AffondΓ² al largo delle coste americane il 26 luglio del 1956 a seguito della collisione con la nave svedese "Stockholm". Il comandante Calamai,  nelle ore

Personaggi Storici: Giovanni Giustiniani Longo

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Giovanni Giustiniani Γ¨ nato a Genova nel 1418 da famiglia probabilmente nobile. All'etΓ  di 35 anni, dopo aver compiuto diverse scorrerie piratesche nelle isole greche e maturato esperienza sulla difesa di insediamenti fortificati, a seguito della disperata richiesta d'aiuto dell'imperatore Costantino XI Paleologo,  si dirige verso Costantinopoli con un suo personale esercito di professionisti di circa 700 uomini. Era gennaio del 1453. Una volta giunto in cittΓ  trova una situazione disastrosa, i difensori erano circa 6000 probabilmente non professionisti che dovevano presidiare 22 km di mura. Nonostante ciΓ², le mura di  Costantinopoli erano considerate le piΓΉ sicure del mondo conosciuto, pensate che ben 23 eserciti ne avevano tentato la conquista, ma hanno sempre fallito. Sir Giustiniani, appena giunto in cittΓ  capisce che la situazione era critica, ma visto il rapporto d'amicizia con l'imperatore, l'ottima paga e la sua esperienza riguardante la difesa

5 giorni al porto: il primo sciopero generale cittadino della storia d'Italia

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Scena tratta dallo spettacolo Cinque giorni al Porto , 1969 "Lo sciopero dei lavoratori del porto di Genova, scoppiato improvvisamente ieri in seguito allo scioglimento della camera del lavoro, ha destato un'impressione profonda, la quale non si restringe a Genova, ma si ripercuote in tutta l’alta Italia". Iniziava con queste parole uno degli articoli dedicati alle lotte dei  lavoratori,  che Luigi Einaudi pubblicΓ² su "La Stampa" di Torino il 20 dicembre 1900. Pochi giorni dopo gli faceva eco  Pietro Chiesa, deputato operaio e socialista, nonchΓ© uno degli artefici della mobilitazione,   salutando la vittoria del primo sciopero generale cittadino della storia d'Italia:  "lo sciopero di Genova resterΓ  famoso e farΓ  epoca negli annali dei lavoratori di tutto il mondo per la grandezza, la solennitΓ  e la serietΓ  della dimostrazione. I lavoratori genovesi hanno fatto vedere che essi sono i padroni della grandezza di tutta l’Italia".  MercoledΓ¬ 21

La curiosa storia della SMS Emden: i pirati del XX secolo

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Ci sono diverse storie affascinanti di guerra, ma questa Γ¨ forse una delle meno conosciute. La SMS Emden era un incrociatore leggero della Marina Militare Tedesca, impegnata in oriente nella "squadra dell'Asia Orientale" ed Γ¨ diventata celebre per la guerra "corsara" combattuta durante la Prima guerra mondiale. Ottenuto il permesso di praticare questo particolare tipo di guerra, la nave iniziΓ² le sue incursioni nei porti nemici dell'Oceano Indiano, affondando per giunta un cacciatorpediniere francese ed un incrociatore Russo, mandando nel panico la flotta mercantile britannica che bloccΓ² i traffici tra l'India e Singapore. Tutto ciΓ² fu possibile grazie alla tattica attuata dal capitano Karl von MΓΌller, che aggiunse un finto fumaiolo in modo da assomigliare il piΓΉ possibile all'HMS Yarmouth, un incrociatore britannico, per prendere le navi battenti bandiera nemica di sorpresa, sparare dei colpi di avvertimento ed intimarle la resa. La p eculi

La Fondazione del Teatro Sociale e gli armatori di Camogli

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Riceviamo dalla  classe IVCN della sede di Camogli e volentieri pubblichiamo! La Fondazione del Teatro Sociale e gli armatori di Camogli Interno del Teatro Sociale di Camogli, inaugurato nel 2017 GiovedΓ¬  9 e venerdΓ¬ 19 novembre 2019, nell'ambito di un progetto afferente la riqualificazione del patrimonio artistico e   culturale   locale, la classe IVCN ha seguito due attivitΓ  di ricerca e di studio, prima nell'antica sala Consigliare del Comune di Camogli e poi presso il Teatro Sociale. Il Teatro Sociale nel 2006 prima dell'avvio del restauro Le nostre uscite servono a raccogliere informazioni e immagini che si trasformano anche in articoli come questo, che vengono elaborati insieme, con il contributo ordinato di tutti. Attraverso l'analisi delle fonti storiche reperite nel corso delle nostre ricerche, abbiamo "scoperto" che dalla seconda metΓ  del XVIII secolo la cittΓ  dai “mille bianchi velieri”, Camogli, Γ¨ stata   protagonista di importa

Hannah Arendt e la banalitΓ  del male: intervista al prof. Fabio Contu

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Il giorno 24 gennaio abbiamo partecipato alla visita alla Casa dello studente di corso Gastaldi. Oltre a entrare nelle celle di quello che Γ¨ stato il luogo delle torture naziste di molti genovesi, partigiani e non, sono stata ad ascoltare la presentazione del libro di Hanna Arendt (nella foto) con molto interesse. In particolare mi hanno colpito alcuni ragionamenti della filosofa sulla banalitΓ  del male. Colpita a tal punto, che subito dopo la conferenza mi sono procurata il libro e una volta letto mi sono posta innumerevoli domande. Per mia fortuna, ho avuto la possibilitΓ  di intervistare il prof. Contu e di porgliene alcune. PerchΓ© ricordarci nel 2019 ancora di Hannah Arendt? Secondo me, in primis, bisogna ricordarci di Hannah Arendt perchΓ© Γ¨ attuale non solo per le risposte che dΓ , ma soprattutto per i problemi che apre. In particolare ce ne Γ¨ uno, su quale io stesso mi sto arrovellando da parecchio tempo. PerchΓ© Hannah Arendt ad un certo punto parla della complicitΓ  dei cap

9 aprile 1970: la tragedia della London Valour

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Genova, 9 Aprile 1970. La London Valour, porta rinfuse inglese classe '56, Γ¨ all'ancora poco lontano dall'imboccatura del porto. Ha bisogno di alcuni interventi di manutenzione da fare una volta in porto. Per velocizzare i lavori l'equipaggio ha gia iniziato a occuparsi di un problema al sistema di propulsione. A parte questo, la vita a bordo scorre tranquilla e nessuno si aspetta che stia per consumarsi una terribile tragedia, tanto grave che Fabrizio De AndrΓ¨, 8 anni dopo, la racconterΓ  nella canzone "Parlando del Naufragio della London Valour". La canzone inizia proprio descrivendo la situazione di calma prima della tempesta ( I marinai foglie di coca  digeriscono in coperta,  il capitano ha un amore al collo  venuto apposta dall'Inghilterra ). Intorno alle 13:00 il vento di Libeccio inizia a diventare piΓΉ forte e in poco tempo il mare arriva a forza 7. La Capitaneria contatta via radio le navi in rada dicendo che le condizioni potrebbero peggiorare.

Un sacchetto di biglie: una riflessione sugli stereotipi

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Il giorno 12 febbraio, in occasione della Giornata della Memoria, molte classi del triennio si sono recate a vedere il film " Un sacchetto di biglie ", tratto dal romanzo autobiografico di Joseph Joffo. Una storia vera, quindi, che ha ispirato questa riflessione di Iaria Pittaluga di 5C che riceviamo e volentieri pubblichiamo per la sua accuratezza e la sua profonditΓ . Stereotipo: “idea preconcetta, non basata sull’esperienza diretta e difficilmente modificabile”, spiega il vocabolario. Ideale per cui una certa cosa, o in questo contesto, una certa persona non possa essere altro da quel che dicono sia. Quella persona Γ¨ nera? Bene, allora Γ¨ povera, sporca e non ha niente in tasca. Ma che ne sappiamo noi realmente? Magari dietro a una persona che noi pensiamo subito sia un immigrato e che possa essere violento e fare del male si nasconde una personalitΓ  gentile e di cuore puro. Ma oramai noi non arriviamo cosΓ¬ a fondo per capirlo, ci fermiamo all’apparenza, al fatto che

Il Nautico tra i vincitori del concorso regionale sulle foibe

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"Ho avuto la fortuna di parlare con un testimone di questa tragedia", ci dice Matteo Garaventa, uno dei tre vincitori del Nautico di Camogli del concorso  “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la veritΓ , impegnarsi per garantire i diritti dei popoli". Tutte le classi quinte della nostra sede di Camogli hanno partecipato a questo concorso indetto dalla Regione Liguria e ogni ragazzo ha scritto e inviato un tema sul Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe in Istria e Dalmazia. "Ritengo che sia stata un'attivitΓ  molto formativa sotto diversi aspetti - continua Matteo - abbiamo avuto la possibilitΓ  di metterci alla prova in tutti i sensi, e questo Γ¨ stato molto stimolante, inoltre credo che l'argomento trattato sia molto importante anche per noi ragazzi, poichΓ© si tratta di avvenimenti che hanno segnato la storia di una parte del nostro popolo e che troppo spesso vengono ignorati&qu

Il perverso rapporto tra uomo e guerra

Non esiste altro argomento che animi e agiti la discussione degli intellettuali come la guerra. Il suo secolare dibattito Γ¨ stato capace di alimentare infinite riflessioni e scuole di pensiero. Risulta quindi riduttivo limitarsi a riassumere i pensieri e indicarli appartenenti ai neutralisti o agli interventisti. Le dinamiche che possono portare allo scoppio di una guerra sono svariate, ma riescono a descrivere in maniera efficace l’animo umano. La storia in generale rispecchia la natura dell’uomo. Dal punto di vista delle grandi fabbriche belliche, la guerra Γ¨ da sempre considerata un redditizio affare economico – forse il piΓΉ redditizio del mondo - e il primo grande conflitto mondiale non rappresenta in ciΓ² un’eccezione. Le guerre tendenzialmente possono essere considerate violente come le rivoluzioni, azioni compiute con foga e senza diplomazia; ciΓ² avviene perchΓ© le persone hanno l’eterno desiderio di migliorare la propria condizione di vita e la sovversione dell’ordine socia

Il soldato Peter Pan

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Siccome ricorre il centenario della prima guerra mondiale vorrei raccontare con questi post  alcune storie di persone che la guerra l'hanno vissuta. Quando noi tutti sentiamo questo nome pensiamo immediatamente al famoso ed eterno bambino del romanzo di James Matthew Barrie. Questi due straordinari personaggi non hanno solo il nome che li accomuna, ma anche l'anno di nascita, il 1897, anno in cui uscΓ¬ l'ononimo libro di Peter Pan. Ma le coincidenze non finiscono qui; del soldato Peter Pan si sanno solo luogo, data di nascita e data di morte: nato il 21 Agosto 1897 a RuszkabΓ nya-KrassΓ²szoreny, Ungheria, arruolato nel 30' reggimento fanteria HonvΓ¨d, 7' compagnia, deceduto il 19 settembre 1918 a soli 21 anni a Col Caprile (Masiccio del Grappa). Ecco quindi le altre somiglianze: - il ragazzo Γ¨ morto a soli 21 anni e per questo, in un certo senso, rimarrΓ  "giovane" per sempre; - Γ¨ morto sul Col Caprile: se si va a leggere la prima edizione di Peter Pan