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Scrivere per non morire. Le lettere dei soldati dalla Grande Guerra

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  ‘Scrivere per non morire’ Γ¨ il titolo del laboratorio di Storia a cui hanno partecipato alcune classi quinte nell’Auditorium in Darsena martedΓ¬ 7 Dicembre 2021.  Questo laboratorio Γ¨ la seconda tappa di un percorso che si sviluppa in 4 incontri dove inizialmente viene introdotto l'argomento oggetto di approfondimento, con un inquadramento storico generale e successivamente viene fatta, a gruppi, l'analisi di fonti storiche, sia iconografiche sia scritte, in particolare di documenti scritti popolari.  L’oggetto di martedΓ¬ 7 Γ¨ stata la scrittura dei soldati durante la guerra di trincea.  Questo articolo non si occupa di un approfondimento dettagliato sulla Grande Guerra, ma si limita a fornire qualche nozione fondamentale.  Iniziamo con il dire che la Grande Guerra ha coinvolto tutte le potenze a causa di pregresse alleanze tra gli Stati. In particolare l’attenzione Γ¨ stata rivolta allo scontro tra la Francia e la Germania per il controllo dell’Alsazia e della Lorena, terre al

25 aprile: libertΓ , giustizia e diritti per tutti

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Per molti giovani il 25 aprile significa un giorno di vacanza da scuola e per molti adulti un giorno di riposo da dedicare magari alle gite fuori porta. Questo ovviamente succedeva prima che la pandemia ci costringesse a rimanere a casa, ricordo perfettamente il 25 aprile dello scorso anno con gli striscioni "andrΓ  tutto bene" appesi ovunque, chi aveva il privilegio di possedere uno spazio all'aperto, terrazzo o giardino che fosse, si aggirava come un leone in gabbia nella speranza di scambiare due parole con qualcuno...ovviamente a distanza di sicurezza. Ma ritornando al 25 Aprile, Γ¨ la Festa Nazionale che rappresenta la Liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall'occupazione nazista. Potrebbe giΓ  essere sufficiente sapere questo per festeggiare, ma proviamo ad approfondire un po'. Il 25 aprile 1945 il  CLNAI ( Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ) presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Sandro Pertini e altri, proclamΓ² l’insurrezione di tutt

Atlantropa, un piano folle

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Atlantropa Γ¨ un progetto dell'architetto tedesco Hermann SΓΆrgel ideato nel 1927 e che ebbe forte risonanza in tutto l'ambiente intellettuale della prima metΓ  del XX secolo. L'idea centrale del progetto era quella di costruire una diga con una centrale idroelettrica sullo stretto di Gibilterra e di abbassare il mar Mediterraneo dai 100 ai 200 metri. Non Γ¨ un caso che il progetto di Atlantropa sia nato all'inizio del XX secolo, periodo di utopie, ottimismo e grande fiducia nella scienza: Atlantropa si presentava come un'opera in grande stile. Il piΓΉ grande ostacolo al progetto fu Adolf Hitler: anche se Atlantropa concordava con "l'ideologia" del FΓΌhrer sulla necessitΓ  di conquistare nuovo spazio vitale per il Reich germanico, questa proponeva una collaborazione tra gli stati, cosa che di certo non era gradita al dittatore tedesco, inoltre Hitler, a sua volta, aveva in mente per il suo "Grande Piano" una serie di progetti architettonici, diversi

Personaggi Storici: Giovanni Giustiniani Longo

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Giovanni Giustiniani Γ¨ nato a Genova nel 1418 da famiglia probabilmente nobile. All'etΓ  di 35 anni, dopo aver compiuto diverse scorrerie piratesche nelle isole greche e maturato esperienza sulla difesa di insediamenti fortificati, a seguito della disperata richiesta d'aiuto dell'imperatore Costantino XI Paleologo,  si dirige verso Costantinopoli con un suo personale esercito di professionisti di circa 700 uomini. Era gennaio del 1453. Una volta giunto in cittΓ  trova una situazione disastrosa, i difensori erano circa 6000 probabilmente non professionisti che dovevano presidiare 22 km di mura. Nonostante ciΓ², le mura di  Costantinopoli erano considerate le piΓΉ sicure del mondo conosciuto, pensate che ben 23 eserciti ne avevano tentato la conquista, ma hanno sempre fallito. Sir Giustiniani, appena giunto in cittΓ  capisce che la situazione era critica, ma visto il rapporto d'amicizia con l'imperatore, l'ottima paga e la sua esperienza riguardante la difesa

La curiosa storia della SMS Emden: i pirati del XX secolo

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Ci sono diverse storie affascinanti di guerra, ma questa Γ¨ forse una delle meno conosciute. La SMS Emden era un incrociatore leggero della Marina Militare Tedesca, impegnata in oriente nella "squadra dell'Asia Orientale" ed Γ¨ diventata celebre per la guerra "corsara" combattuta durante la Prima guerra mondiale. Ottenuto il permesso di praticare questo particolare tipo di guerra, la nave iniziΓ² le sue incursioni nei porti nemici dell'Oceano Indiano, affondando per giunta un cacciatorpediniere francese ed un incrociatore Russo, mandando nel panico la flotta mercantile britannica che bloccΓ² i traffici tra l'India e Singapore. Tutto ciΓ² fu possibile grazie alla tattica attuata dal capitano Karl von MΓΌller, che aggiunse un finto fumaiolo in modo da assomigliare il piΓΉ possibile all'HMS Yarmouth, un incrociatore britannico, per prendere le navi battenti bandiera nemica di sorpresa, sparare dei colpi di avvertimento ed intimarle la resa. La p eculi

Pearl Harbour, è andata veramente così?

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7 Novembre 1941, le forze areonavali dell'Impero Giapponese, attaccano le istallazioni statunitensi presso Pearl Harbour nelle isole Hawaii, nell'Oceano Pacifico. L'attacco condotto  dall' ammiraglio   Isoroku Yamamoto , sarebbe avvenuto senza alcuna dichiarazione formale di guerra, quest'ultima avvenne soltanto ad attacco iniziato. L'attacco portΓ² all'entrata in guerra degli Stati Uniti contro l'Asse.  Ma Γ¨ andata veramente cosΓ¬? Ovvero che il Giappone abbia attaccato a tradimento gli Stati Uniti e che l'allora presidente statunitense,    Franklin Delano Roosevelt , si trovΓ² "costretto" a dichiarare guerra al Giappone? In realtΓ , negli anni a seguire, Γ¨ stata creata una teoria molto interessante, peraltro proprio statunitense, che fa riflettere molto. Questa teoria incolpa direttamente il presidente Roosevelt. Secondo questa teoria, quest'ultimo era stato informato in maniera dettagliata dei piani nipponici grazie al sis

Consigli di lettura: Valerio Massimo Manfredi

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Ero in prima superiore, a scuola avevamo appena "concluso" la parte del programma che prevedeva lo studio delle civiltΓ  elleniche. Tornato a casa, dentro di me sentivo che quello fatto in classe non era abbastanza, quindi ho fatto la cosa piΓΉ facile che si possa fare, ovvero, una ricerca sul web riguardante le civiltΓ  elleniche e ho trovato un nome, mai sentito prima: Valerio Massimo Manfredi. Il primo libro che ho letto di quest'autore Γ¨ stato Akropolis .  Una lettura avvincente in cui veniva spiegata tutta l'evoluzione della cittΓ  di Atene e come la civiltΓ  ellenica era strutturata. Sono rimasto sorpreso soprattutto dalla precisione dei fatti e dalle descrizioni maniacali, che durante la lettura, creavano un'immagine nitida per il lettore. Tutti giustamente si chiedono, ma perchΓ© bisogna leggere un romanzo che parla di una civiltΓ  che ha visto il suo momento massimo circa 2500 anni fa? Alla domanda rispondo in un modo molto semplice: in Akropolis vengon

65 anni fa Trieste tornava italiana

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A seguito degli accordi stipulati tra i governi d'Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti d'America e della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, con il Memorandum di Londra e concernente lo status del Territorio Libero di Trieste, il 26 ottobre 1954 avvenne il passaggio di amministrazione della Zona A da quella militare alleata a quella civile italiana. Questo vuol dire che passavano all'Italia i seguenti comuni della zona A : Duino, Aurisima, Sgonico, Monrupino, Trieste, Muggia, San Dorligo della Valle. Nella zona A erano presenti circa 10.000 soldati alleati, i quali  si ritirarono tra il 25 e il 27 ottobre 1954. La cronologia degli eventi fu la seguente: alle ore 5:20 entrano a Trieste bersaglieri e fanti; circa due ore dopo, alle 7:00,  entrano carabinieri e bersaglieri della 132esima Brigata corazzata "Ariete"; alle ore 11:00 volano nel cielo di Trieste gli F84 dell'aerobrigata di Treviso; alle 11:30 entrano nel porto di Trieste l'