Scrivere per non morire. Le lettere dei soldati dalla Grande Guerra
Questo laboratorio รจ la seconda tappa di un percorso che si sviluppa in 4 incontri dove inizialmente viene introdotto l'argomento oggetto di approfondimento, con un inquadramento storico generale e successivamente viene fatta, a gruppi, l'analisi di fonti storiche, sia iconografiche sia scritte, in particolare di documenti scritti popolari.
Lโoggetto di martedรฌ 7 รจ stata la scrittura dei soldati durante la guerra di trincea.
Questo articolo non si occupa di un approfondimento dettagliato sulla Grande Guerra, ma si limita a fornire qualche nozione fondamentale.
Iniziamo con il dire che la Grande Guerra ha coinvolto tutte le potenze a causa di pregresse alleanze tra gli Stati. In particolare lโattenzione รจ stata rivolta allo scontro tra la Francia e la Germania per il controllo dellโAlsazia e della Lorena, terre al confine ricchissime di risorse.
La guerra di trincea si caratterizza per essere una guerra statica, dove in mezzo alle trincee si trova letteralmente โla terra di nessunoโ, una terra bombardata con tutta la vegetazione scomparsa dove non ci si puรฒ nascondere in alcun modo. Vivere in trincea significa vivere in un luogo dove tutto puรฒ franare da un momento allโaltro a causa dei bombardamenti, pieno di malattie, pidocchi e topi. Immaginiamo per un attimo che cosa significhi trovarsi in un contesto del genere, dove lโunico obiettivo รจ sopravvivere e sperare di tornare a casa con meno danni permanenti possibili e dove ragazzi molto giovani assistono alla costante morte dei propri compagni, con cui magari 5 minuti prima hanno condiviso una sigaretta.
In questo scenario diventa di fondamentale importanza il taccuino di guerra, un piccolo libriccino che veniva dato in dotazione ai soldati, dove appunto si poteva scrivere. Ma soprattutto la corrispondenza. La scrittura diventa lโunica forma di rifugio e di autodifesa contro la paura e la violenza, si assiste ad una vera e propria epidemia fulminante di scrittura. Mediamente la posta, dal fronte di guerra alle case, ci metteva circa 2 giorni. Eโ stato il servizio postale a tenere in piedi lโesercito. A causa dellโelevato tasso di analfabetismo o di semi alfabetismo lo strumento principalmente utilizzato per scrivere non era la penna stilografica bensรฌ la matita. Erano molto diffuse le cartoline in franchigia che non richiedevano francobolli per la spedizione.
I mittenti cercavano in tutti i modi di non impensierire e di rassicurare i destinatari, anche se la realtร era molto diversa. Le lettere assumono formule precise di scrittura.
Cartolina in franchigia Archivio Ligure della Scrittura Popolare UNIGE |
Bruno Poce
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