Demagogia

Artemisia Gentileschi, L'allegoria dell'inclinazione 

In un paese dove chi è più ricco ha più diritti, in un paese contro l'uguaglianza sociale, in un paese dove le istituzioni vogliono reprimere con i manganelli gli ideali di libertà e giustizia, in un paese dalla classe politica malata e contorta, posticcia e ridicola, che porta avanti ideali nazionalisti con una propaganda populista in cui l'emergenza è l'unico disegno politico, dove anche l'opposizione è più assente della luce sotto tre metri di terra, incapace di portare avanti gli ideali dei quali si veste, come può una persona essere felice? 

Una persona all'interno della società moderna non può essere veramente felice. 

Lo sviluppo eccessivo dei beni di consumo e del sistema consumista, dei servizi messi a disposizione dalla società, dei vari costrutti presenti in ogni livello di questa miniera (cfr. l'articolo Cava d'odio, 23/11/2023), hanno soffocato il primordiale desiderio dell'io, del contatto con la natura. La necessità di correre, fuggire da tutto senza niente, solo per vedere cosa si prova a guardare un'alba da nudi, resta l'istinto dell'individuo. 

Un esempio di costrutto dell'uomo è il senso di appartenenza. Perché un individuo ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa? Per sentirsi apprezzato, indispensabile, desiderato, in un certo senso il fatto di completare un sistema, un meccanismo, lo fa sentire completo a sua volta.

Come è possibile che le persone rimangano inermi e passive di fronte all'attuale situazione politica e sociale italiana? Come è possibile resistere alla tentazione di evadere, fuggire da questo sistema economico e sociale? 

Insieme a politici e celerini macchiati di nero, capisco ancora di meno le persone che nascondono la testa sotto la sabbia e si abbandonano alle piccole illusioni di libertà che cercano di garantirci in modo da tenerci bada. L'unica spiegazione per me accettabile è che, in fondo, alle persone faccia comodo che ci sia qualcuno che decide per loro, come un unico grande gregge che cammina dietro al pastore capitalismo e al bastone consumismo. Perché la conoscenza genera consapevolezza, che pone davanti a scelte che spaventano e smarriscono l'individuo. Perché pensare è faticoso, costruirsi una propria opinione e idea, è impegnativo e, in fondo, perché farlo? 

Matteo Cau