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Visualizzazione dei post con l'etichetta CuriositΓ  dal mondo

Camoglini nell'Oceano Atlantico

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In mezzo all'Oceano Atlantico si trova  Tristan da Cunha , un'isola talmente remota che l'unico modo per arrivarci Γ¨ quello di imbarcarsi a CittΓ  del Capo, affrontando un   viaggio in nave di ben 7 giorni . L'isola infatti si trova 2432 chilometri da CittΓ  del Capo, a 2172 chilometri dall'isola di Sant'Elena, il centro abitato piΓΉ vicino Γ¨ a 3451 chilometri da Montevideo, capitale dell'Uruguay. I primi a stabilirsi sull'isola furono dei naufraghi, ma chi se non dei camogliesi poterono colonizzare l'isola piΓΉ lontana dal mondo? Il  3 Ottobre 1892  a bordo del brigantino  ITALIA  che trasportava carbone dalla Scozia a CittΓ  del Capo  divampΓ² un'incendio  per autocombustione nel bel mezzo Atlantico. Il comandante riuscΓ¬ a farlo arenare sui fondali dell'isola e tutto l'equipaggio della nave si salvΓ². Gli abitanti di Tristan da Cunha erano all'epoca un centinaio di persone di etnie diverse abituati a vivere in un ambiente ostile e incontam

La marinière: perché al mare vanno le righe

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Signore e signori ecco a voi la mariniΓ¨re! E se vi state chiedendo di cosa stiamo parlando, a voi un po' di storia. GiΓ  nel medioevo vediamo la maglia a righe addosso a prigionieri, prostitute e buffoni di corte, quindi a indicare persone con intento discriminatorio. D'altronde basta scorrere velocemente la storia del mondo per accorgersi che le righe sono da sempre state associate ai reclusi. Questo aspetto viene raccontato molto bene nel libro "La stoffa del diavolo" di Michel Pastoureau. Solo nell'Ottocento un vero e proprio documento sancisce le caratteristiche della mariniΓ¨re :  "Il corpo della camicia dovrΓ  contare 21 righe  bianche, ognuna due volte piΓΉ larghe delle  20 o 21 righe blu indaco"; d al decreto della Marine Nationale , 27 marzo 1858.  Il tricot rayΓ¨ bleu indigo et blanc diventa quindi la divisa ufficiale dei marinai, giΓ  nota come breton , termine coniato dai pescatori in Bretagna che indossavano le righe sui maglioni super resistenti

Vino invecchiato in modi assurdi e prezzi da far girare la testa: dagli abissi allo spazio

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  Eh giΓ , la creativitΓ  umana non ha limiti, specialmente se si parla di alcolici, quindi non c'Γ¨ da sorprendersi se a qualcuno Γ¨ venuta la bella idea di far invecchiare il vino sott'acqua o addirittura nello spazio . In realtΓ , l'uso del mare per trattare l'uva ha radici profonde nella storia, addirittura i Greci che abitavano l'isola di Chio usavano lasciare a mollo in mare gli acini per qualche giorno in modo da rendere la fermentazione piΓΉ veloce e preservare le sue caratteristiche aromatiche. I Romani invece pare essiccassero l'uva al sole con l'acqua di mare per prevenire l'acetificazione. Ad ispirare perΓ² i produttori odierni di vino Γ¨ stato il rinvenimento di 168 bottiglie di champagne pregiato a bordo di un relitto dell'800 . Alcune delle bottiglie vecchie 170 anni erano ancora bevibili e pare avessero un sapore di gran lunga migliore rispetto a quelle invecchiate a terra. CosΓ¬ in tutto il mondo si Γ¨ diffuso l'esperimento del cantinam

Prima regina d'Inghilterra...ma non erano sei?

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  Ebbene no. La storia ci ha sempre raccontato che le regine d'Inghilterra furono sei: Maria I, Elisabetta I, Maria II, Anna, Vittoria e la nostra tanto amata Elisabetta II. Tuttavia, ci fu una settima regina non riconosciuta in quanto il suo regno durΓ² la bellezza di nove giorni. Si dΓ  il caso fosse anche la prima monarca donna in Inghilterra, scacco matto Maria. La protagonista del nostro racconto si chiama Jane Grey. Jane Γ¨ la primogenita di Henry Grey, marchese di Dorset e Lady Frances Brandon, a suo volta figlia di Maria Tudor, sorella di re Enrico VIII.  Quindi a tutti gli effetti principessa d'Inghilterra.  Nelle sue vene scorreva il sangue blu, era quindi nella linea di successione al trono inglese, ma non direttamente.  Jane sarebbe salita al trono dopo lo zio se, e solamente se, il cugino Edoardo (unico figlio maschio di Enrico VIII, tanto desiderato perchΓ© a Enrico rodeva lasciare il trono ad una figlia femmina) fosse morto prima del padre. Comunque ci stavano anche

Giappone: morire lavorando Γ¨ un onore

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Giappone, 2013, NHK un emittente radiofonica giapponese annuncia la morte di Miwa Sado una giovane reporter di 31 anni trovata morta nel suo appartamento per inspiegabili problemi cardiaci. Solo quel mese aveva ben 146 ore di straordinari; nel 2014 i suoi superiori annunciarono che Miwa morΓ¬ per troppo lavoro.  Questo Γ¨ solo uno dei centinaia di casi che interessano i lavoratori e la societΓ  Giapponese afflitta da un fenomeno identificato con il nome di karoshi letteralmente  "morte per troppo lavoro", termine coniato nel 1975 in  una causa legale di Hosogawa alla fine del procedimento legale " Takebahashi ", poi   nel 1982 da un gruppo di medici che pubblicΓ² un libro intitolato appunto Karoshi .  Di questo fenomeno si parlava giΓ  dal 1969, quando un operaio di 29 anni del reparto dei trasporti morΓ¬ per un accumulo eccessivo di straordinari; solo nel 1987 il Ministero del Lavoro ha iniziato a pubblicare i primi dati statistici sul karoshi riconoscendo