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La storia dei container

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 Grandi scatoloni che viaggiano per mare, per strada e per le ferrovie di tutto il mondo, oggetti cosΓ¬ semplici che hanno rivoluzionato il mondo dei trasporti, tutto ciΓ² grazie a un camionista americano di nome McLean, proveniente dalla Carolina del Nord, che nel 1937 si Γ¨ domandato se fosse possibile accelerare e facilitare le fasi di caricazione tra gru e camion.  McLean ebbe l'idea di progettare questi "scatoloni" in acciaio di misure standardizzate, in modo da poter essere impilati ordinatamente anche su navi e treni.  L'idea non fu subito messa in atto, ma ci vollero circa due decenni per poter vedere la prima nave portacontainer compiere la rotta da Newark a Houston con scalo a Miami. La nave era la Gateway City della Sea-Land e solo dopo il 1966 il trasporto delle merci tramite container fu un successo a livello globale per quanto riguardava le rotte internazionali.  L'invenzione dei container Γ¨ stata un'idea che ha rivoluzionato la logistica per quanto...

L'utilizzo scorretto del termine TIR

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  Molto spesso sentiamo nel linguaggio comune di tutti i giorni molte persone che definiscono un autoarticolato con il termine TIR, questo Γ¨ comprensibile per chi non Γ¨ un esperto del settore ma noi in quanto studenti dell' ITTL San Giorgio, ovvero Istituto Tecnico Trasporti e Logistica dovremmo conoscere la differenza, questo perchΓ© ha a che fare con il mondo che riguarda i trasporti su strada, che in Europa come in altri paesi ancora prevale, spesso e volentieri le merci che arrivano via mare come per esempio i container, una volta arrivati in porto, vengono portati alla destinazione finale tramite questi "autoarticolati".  Chiamarli autoarticolati Γ¨ giusto ma se vogliamo analizzarli meglio dovremmo differenziarli tra Furgoni,  Motrice, Bilico e Autotreno.  Ora perΓ² analizziamo il termine TIR, le varie classificazioni le lasciamo ai tanti autisti che ogni giorno ci portano il cibo nei supermercati, i prodotti che acquistiamo al centro commerciale e le stesse auto c...

Professione ormeggiatore

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  Il servizio di ormeggio nei porti Γ¨, come tutti i servizi tecnico-nautici, di fondamentale importanza: il servizio garantisce in modo sicuro la sosta delle navi in porto.  Gli ormeggiatori hanno il compito di "attaccare" le navi in banchina, vigilano affinchΓ© la nave rimanga in sicurezza e rimangono sempre presenti anche quando la nave sta partendo, attendendo che si allontani in sicurezza. Gli ormeggiatori, a richiesta dell'AutoritΓ  Marittima, hanno il compito di collaborare in operazioni come: il controllo e l'eventuale intervento su navi ormeggiate in caso le condizioni meteo-marine subiscano modifiche; prestare assistenza e soccorso alle navi che si trovano all'interno del porto o adiacenti ad esso e provvedere al recupero di oggetti pericolosi per la navigazione o di cime sommerse e deteriorate. Il loro lavoro non trova campo solo in porto ma anche sulle piattaforme petrolifere.  L'ormeggiatore non Γ¨ presente solo nei porti commerciali, ma anche nei por...

Professione Pilota

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  Entrare in porto con una nave non Γ¨ sicuramente semplice, si richiedono mille manovre mille occhi e tante capacitΓ , per questo esiste una figura professionale fondamentale nei porti: il pilota del porto. Il pilota Γ¨ colui che deve conoscere il porto di sua competenza come le sue tasche, non puΓ² permettersi errori perchΓ© la sua responsabilitΓ  consiste nel far manovrare in modo sicuro le navi in entrata o in uscita nel porto. Quando la nave arriva fuori dal porto la pilotina esce, le va diretta incontro e, in modo coraggioso e tempestivo, il pilota deve saltare dalla pilotina alla nave; sale a bordo e va in plancia per suggerire al comandante le manovre da eseguire. Ovviamente spetta al comandante dare l'ordine al proprio equipaggio, anche perchΓ© la responsabilitΓ  della nave rimane sempre la sua.  Il servizio di pilotaggio deve essere obbligatoriamente presente nei porti commerciali, Γ¨ obbligatorio per tutte le navi superiori alle 500 tonnellate, e per quanto riguarda il porto...

Piattaforme petrolifere offshore, com'Γ¨ la vita a "bordo"?

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  Nessuno di noi Γ¨ abituato a vedere queste strutture vicino alle nostre coste, queste sono piattaforme petrolifere offshore, ovvero lontane dalla costa, in alto mare. Vengono create per ricavare gli idrocarburi dal fondo del mare, si dividono in due macro categorie, piattaforme di perforazione e piattaforme di produzione.   Prima di parlare di come si vive a "bordo" di queste piattaforme, dobbiamo capire un attimo come vengono utilizzate. Intanto sia le piattaforme di perforazione sia quelle di produzione hanno in comune varie cose come: eliporto, scialuppe di salvataggio, una o piΓΉ gru per caricare le merci che arrivano dalle navi e alloggi per il personale, ad esempio camere e mensa.  Come possiamo capire sono praticamente delle navi senza abbrivio, ancorate al fondale e senza possibilitΓ  di muoversi, vedremo poi che non sarΓ  proprio cosΓ¬, inizialmente viene trovato un deposito di petrolio disponibile, dopodichΓ© le piattaforme perforatrici offshore iniziano a perforare...