L'utilizzo scorretto del termine TIR

 


Molto spesso sentiamo nel linguaggio comune di tutti i giorni molte persone che definiscono un autoarticolato con il termine TIR, questo Γ¨ comprensibile per chi non Γ¨ un esperto del settore ma noi in quanto studenti dell' ITTL San Giorgio, ovvero Istituto Tecnico Trasporti e Logistica dovremmo conoscere la differenza, questo perchΓ© ha a che fare con il mondo che riguarda i trasporti su strada, che in Europa come in altri paesi ancora prevale, spesso e volentieri le merci che arrivano via mare come per esempio i container, una volta arrivati in porto, vengono portati alla destinazione finale tramite questi "autoarticolati". 

Chiamarli autoarticolati Γ¨ giusto ma se vogliamo analizzarli meglio dovremmo differenziarli tra Furgoni,  Motrice, Bilico e Autotreno. 


Ora perΓ² analizziamo il termine TIR, le varie classificazioni le lasciamo ai tanti autisti che ogni giorno ci portano il cibo nei supermercati, i prodotti che acquistiamo al centro commerciale e le stesse auto che acquistiamo dai concessionari, passando gran parte della loro vita nelle autostrade di giorno con il sole come di notte con la pioggia mentre tutti noi pensiamo la stessa cosa quando li incrociamo per la strada "ma perchΓ© sono sempre in mezzo 'sti camion?". 

 Il termine TIR Γ¨ acronimo di Transport International Routier, una Convenzione Internazionale istituita con la Convenzione di Ginevra nel 15 Gennaio 1959 per semplificare le formalitΓ  doganali dei trasporti internazionali di merci su strada. 
Questa Γ¨ una Convenzione Internazionale come puΓ² essere quella dell'IMO, noi a scuola siamo abituati a sentire solo questa ma ce ne sono tante altre che spesso sono sotto i nostri occhi tutti i giorni ma di cui non ce ne rendiamo conto come in questo caso. 


 Ovviamente la Convenzione TIR Γ¨ valida solo tra i paesi firmatari, attualmente sono oltre 70, per esempio: Albania, Austria, Belgio, Bielorussia, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Kosovo, Lussemburgo e molti altri. 
In questo modo l'autoarticolato viene caricato in un paese dove le merci vengono ispezionate e sigillate prima di partire verso un altro stato; una volta fatto ciΓ² l'autista dovrΓ  assicurarsi che siano collocate sia nella parte anteriore che nella parte posteriore delle targhe con la scritta TIR, per facilitare il riconoscimento nelle dogane, altrimenti sarebbe soggetto a controllo, e una volta verificato ciΓ² puΓ² partire verso un altro paese, dove poi le merci dovranno essere ricontrollare ovviamente. 


Per ottenere il permesso di utilizzare il regime TIR, un'azienda di trasporto o un operatore deve seguire una serie di passaggi: 
  1. Requisiti di idoneitΓ  (affidabilitΓ  finanziaria, stabilitΓ  operativa e garanzie doganali)
  2. Approvazione delle autoritΓ  doganali 
  3. Rilascio del Carnet TIR 
Una volta ottenuto il permesso l'azienda o l'operatore sarΓ  soggetto a controlli per verificare che rispetti le normative previste. 

Mehdi Daldoul 





Commenti