30 giugno 1960: la forza di una generazione

 

Un paio di settimane fa la classe 5CN-B ha partecipato all’attivitΓ  organizzata dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, assieme alla Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, riguardante la settimana nazionale degli Archivi Cgil. Quest’anno ha avuto sede nella nostra Genova, nelle giornate dell’11 e 12 novembre.
Il tema principale di questa edizione Γ¨ stato Lavoro e Resistenza, in particolare la classe ha affrontato le vicende avvenute il 30 giugno 1960 ne La Superba; il confronto Γ¨ stato guidato da istituzioni, archivisti, studiosi e storici che hanno partecipato all’evento.

L’11 novembre il programma dedicato alla classe del Nautico, e ad altre tre classi del liceo Gobetti, prevedeva una visita guidata a cura dello storico Sebastiano Tringali in Piazza della Vittoria, Ponte Monumentale, Piazza de Ferrari, nonchΓ© gli altri luoghi protagonisti del 30 giugno 1960. Al termine di questo tour, l’uscita didattica si Γ¨ spostata ai Giardini Luzzati, location cuore dell’evento: qui, nella sala delle conferenze, tutti i ragazzi e ragazze hanno partecipato ad un laboratorio organizzato da attivisti e collaboratori della Cgil. Un laboratorio incentrato sulla restituzione, riguardante le emozioni provate verso quegli eventi del ‘60, domande o curiositΓ .
Ognuno era libero di porre quesiti di ogni genere sull’argomento, e di esprimere le proprie emozioni; a rispondere erano due storici, Fabrizio Loreto e Tringali, che argomentavano e fornivano ulteriori approfondimenti a riguardo.



Il contesto storico
Italia, 1960. Sono passati 15 anni dalle prime elezioni politiche libere della storia del nostro paese, e la dittatura Γ¨ ormai solo un ricordo, uno spiacevole, orribile ricordo. Da 15 anni l'Italia Γ¨ una democrazia, e per tutto questo tempo a mantenere le redini del paese Γ¨ stata la Democrazia Cristiana, che controlla il governo. Per piΓΉ di un decennio, i soli voti del suo partito erano stati tali da consentire l'esistenza di un governo monocolore; tuttavia, nel 1960, la situazione era cambiata. 
Il solo appoggio dei membri eletti del partito non sarebbe bastato a mettere su un governo, e cosΓ¬ la DC decise di giocare un jolly che nessuno, fino a quel momento, aveva avuto il coraggio, o la decenza, di giocare. 
All'interno del panorama politico italiano i partiti maggiori erano quelli cattolico, socialista e comunista. In aggiunta a questi, tuttavia, se ne aggiungevano anche altri, piΓΉ piccoli, dall'orientamento piΓΉ disparato. Tra questi, compariva il Movimento Sociale Italiano (MSI), erede diretto del nazi-fascismo della Repubblica di SalΓ² e punto di riferimento per i nostalgici del manganello e dell'olio di ricino. Partito dichiaratamente neofascista, poteva contare su pochi seggi, che ancora nessuno aveva reclamato. 
Nel 1960, i dirigenti della DC decisero di fare il "grande" passo, e si accordarono con gli esponenti del MSI che, in cambio di qualche concessione, avrebbero offerto ai Cattolici il loro appoggio esterno (ovvero avrebbero votato a favore di un governo, pur senza farne parte direttamente). 
In segno di provocazione, i tracotanti neo-repubblichini decisero di fare anche un'altra cosa: era usanza che ogni partito facesse, annualmente, un congresso in cui si sarebbe definita la linea politica da mantenere. Quell'anno, 1960, la cittΓ  che fu scelta per questo convegno, fu Genova.

Esercito e filo spinato in via XX Settembre nei giorni delle manifestazioni antifasciste

Genova, cittΓ  antifascista per eccellenza, medaglia d'oro della resistenza, che era riuscita a scacciare i nazi-fascisti prim'ancora dell'arrivo degli alleati, nuovamente dopo 15 anni avrebbe dovuto sopportare il giogo totalitario di chi aveva applaudito gli squadristi. Era una provocazione insostenibile, e nemmeno era tutto: come ospite d'onore, a questo congresso, fu invitato Carlo Emanuele Basile.
Piccolo salto nel passato: nel '44, in piena occupazione nazi-fascista, le fabbriche erano militarizzate, e gli scioperi erano proibiti. Tuttavia, gli operai delle fabbriche San Giorgio, SIAC, Ansaldo e Piaggio, decisero di invocare questo diritto (basilare oggi, temuto all'epoca), e non si presentarono ai macchinari.
Le autoritΓ  fasciste, repressero quest'evento con una violenza estrema. Arresti e deportazioni. Il 16 giugno del 1944 piΓΉ di 1500 operai vennero caricati su un treno diretto in un campo di concentramento, e solo pochi di loro poterono riabbracciare i loro cari. Il nome del prefetto di Genova, che firmΓ² questi infausti provvedimenti, era Carlo Emanuele Basile.
Di fronte ad una simile provocazione, le mogli e i figli di questi operai, che erano ancora vivi e vegeti, non potevano rimanere indifferenti. Per tutta Genova si organizzarono manifestazioni e proteste. La cittΓ  fu scossa da violentissimi scontri tra i manifestanti, che chiedevano a gran voce l'annullamento di quella che a ragione reputavano una nuova deriva fascista, e le autoritΓ  che, imbeccate dal governo democristiano, non volevano lasciare vincere la piazza.
 
Gli scontri in piazza De Ferrari

Dopo 3 giorni di violentissimi scontri, fatti di molotov e camionette ribaltate, perΓ², le autoritΓ  non riuscirono a spuntarla. Le forze dell'ordine non riuscirono a reprimere le piazze, e i neo-fascisti dovettero, infine, rinunciare. 
Nel comizio tenutosi in Piazza della Vittoria, che diede inizio alle proteste, un esponente di spicco del partito socialista fece uno storico discorso, passato alla storia come "du Bricchettu" ("del fiammifero"). 
Il nome di quel politico, era Sandro Pertini,  futuro amatissimo Presidente della Repubblica. 

Il 30 Giugno 1960 non fu solo un giorno storico per la nostra cittΓ  e il nostro paese, ma fu la dimostrazione della resilienza e della forza di una generazione, una generazione che mai avrebbe voluto per i propri figli quello che loro avevano visto e vissuto sotto il regime fascista.

Sandro Pertini nel comizio in piazza della Vittoria

Dopo aver partecipato alla parte di rievocazione e al rinfresco, come giΓ  accennato, ci siamo dedicati alla Restituzione. Siamo stati divisi in 3 gruppi, e ci Γ¨ stata data la possibilitΓ  di dare libero sfogo alle nostre curiositΓ  e domande, apponendole su dei post-it, e andando a selezionare le piΓΉ interessanti.  Con grande precisione storica, passione e pazienza, Tringali e Loreto hanno risposto a tutti i nostri dubbi, fornendo un quadro chiaro dell'Italia di quegli anni e dandoci molti spunti di approfondimento su alcune delle vicende piΓΉ oscure del nostro paese. 
Inoltre, non sono mancati drammatici collegamenti con l'attualitΓ  e un po' di storia delle della CGIL, come anch'essa Γ¨ andata ad intrecciarsi con gli avvenimenti del 30 Giugno. 
Per tirare le somme, la 5CN-B ha sacrificato una giornata di scuola, ma ha guadagnato una prospettiva nuova e unica su un periodo e su avvenimenti tanto importanti quanto, purtroppo, dimenticati, andando a riscoprire una parte del proprio passato di cittadini di Genova e d'Italia, e uscendone come persone piΓΉ mature e consapevoli. 



Gli studenti della 5CN-B

Commenti