I rifiuti come risorsa

L'inevitabile accumulo di rifiuti della societΓ  dei consumi, sta mettendo  in serio pericolo l'ambiente in cui noi viviamo.

Eliminare i rifiuti o meglio ancora trovare il modo  di tirar fuori l'energia che ancora contengono Γ¨ l'obiettivo che si sta cercando di raggiungere in tutto il mondo.

In Italia Γ¨ nata la prima realizzazione industriale completa verso il raggiungimento di questo obiettivo.

Al centro Ricerche  ENI per le energie rinnovabili e l'ambiente hanno elaborato un processo chiamato termo liquefazione che permette di trasformare in bio-olio la frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Il bio-olio prodotto puΓ² essere impiegato direttamente come olio combustibile oppure si puΓ² inviare a un successivo stadio di raffinazione nella nuova Bio-raffineria di Gela per ottenere biocarburanti da usare nelle nostre automobili.

Si tratta del primo impianto pilota basato su questa tecnologia che Γ¨ partito a Gela nel 2019.

A Gela la raffineria dell'ENI sembra aver realizzato il mondo perfetto: da una parte del macchinario entra la spazzatura, l'umido immondo che puzza e fermenta, dall'altra esce petrolio.

L'impianto di bio-raffineria Γ¨ in grado di realizzare un modello di economia circolare a chilometro zero per la produzione di biodiesel, bio-nafta, bio-gpl e bio-jet.

Le potenzialitΓ  energetiche dei rifiuti organici vengono valorizzate attraverso un processo che in poche ore replica un fenomeno che la natura compie in milioni di anni: creare energia a partire da una biomassa di origine fossile che viene trasformata in bio-olio e bio-metano.

I ricercatori sono riusciti a ricreare artificialmente il processo naturale che ha generato, in milioni di anni, petrolio e gas naturali a partire dalla decomposizione anaerobica dei primi esseri viventi accumulatisi nelle viscere della terra, hanno trovato un modo per replicare l'intero processo in due o tre ore portando il materiale organico a temperature di circa 250-310 gradi centigradi e senza la necessità di eliminare preliminarmente l'acqua: così è nata la termo liquefazione che è alla base dell'impianto di Gela.


Ma il sistema Waste to fuel di Gela non Γ¨ il solo progetto che guarda al rifiuto come risorsa.

La chimica ha indicato una nuova via per raggiungere un trattamento dei rifiuti tale da trasformarli in risorsa preziosa.

MET Development (Maire), sfruttando la tecnologia NX Circular TM di Nextchem, ovvero la sua business unit tecnologica, svilupperΓ  un  innovativo  impianto circolare di produzione di metanolo e idrogeno presso la raffineria Eni di Sannazzaro de' Burgondi, Pavia, in collaborazione col produttore italiano di energia Eni e all'utility italiana Iren.

È la prima applicazione a livello mondiale di uno schema tecnologico integrato che consente la produzione di metanolo e idrogeno da rifiuti per sostituire  il metano nei processi di produzione. Il progetto risponde al bisogno centrale dell'economia circolare e crea le basi di una nuova era del rifiuto come risorsa.

Attraverso questa partnership strategica si vuole disegnare un futuro sostenibile con la realizzazione di un impianto, basato sulla tecnologia di conversione chimica di MyRechemical, che consentirΓ  di recuperare rifiuti che  non possono essere riciclati meccanicamente o altri tipi di rifiuti secchi indifferenziabili. Il carbonio e l'idrogeno contenuti nei rifiuti sono recuperati attraverso un processo di conversione chimica in gas di sintesi.

Una volta completato l'impianto processerΓ  256 mila tonnellate all'anno di rifiuti non riciclabili e produrrΓ  125mila tonnellate all'anno di metanolo e 1400 tonnellate all'anno di idrogeno.

La tecnologia NX Circular di Nextchem consentirΓ  di ridurre l'impatto ambientale e  contemporaneamente di contribuire alla crescita economica del Paese. Con l'attuazione di questo progetto  i porti italiani saranno i primi al mondo a poter fruire del nuovo  carburante ecologico richiesto dalle normative internazionali volte alla transizione energetica.

Infatti, il metanolo circolare così prodotto rispetta i criteri previsti dalla direttiva UE sui recycled carbon fuels e rappresenta uno strumento di decarbonizzazione per il settore marittimo, per esempio, mentre l'idrogeno potrebbe essere utilizzato nei processi di raffineria o destinato ai trasporti. L'impianto sarà in grado di recuperare 33mila tonnellate all'anno di granulato inerte, destinabile all'industria del cemento, contribuendo alla decarbonizzazione anche in questo settore.

Per ottimizzare i costi e valorizzare il grande patrimonio di competenze tecniche raggiunte nel sito di Sannazzaro, verranno poi sfruttate le infrastrutture e i servizi giΓ  disponibili presso la raffineria. Iren Ambiente fornirΓ  gli scarti non riciclabili che saranno quindi convertiti in gas di sintesi che verranno a loro volta convertiti per produrre idrogeno e metanolo.

La gestione dei rifiuti umidi attraverso questa rivoluzionaria classe di impianti potrebbe davvero far sparire i rifiuti organici in intere metropoli.

L'obiettivo di inserire l'immondizia all'interno di una economia circolare non Γ¨ piΓΉ fantascienza.

Diego Meschiari

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