Cadetti che pendono dalla Cuahutémoc: cos'è successo?

La sera del 17 maggio la nave scuola messicana Cuauhtémoc ha urtato il ponte di Brooklyn durante una crociera di addestramento diretta in Islanda mentre transitava nell'East River.

L'impatto ha causato la rottura dei tre alberi del veliero, alti pochi metri in più della parte bassa dell'iconico ponte di New York (41 metri dalla superficie del fiume), e che abbattendosi sul ponte insieme ai cadetti appesi alle sartie hanno causato due morti e almeno 17 feriti, di cui 3 gravi.

L'incidente è stato ripreso da numerosi testimoni, perché il passaggio della nave storica (una sorta di Amerigo Vespucci messicana) varata nel 1982 era atteso da molti mentre decine tra i 277 marinai erano arrampicati sugli alberi per salutare la folla mentre lasciavano il porto, ma non è ancora esattamente chiaro quale sia il motivo per cui la Cuauhtémoc abbia colpito il ponte muovendosi all'indietro.

L'ipotesi è una combinazione di una perdita di potenza improvvisa che ha reso la nave ingovernabile e della forte corrente e vento che hanno spinto la nave contro il ponte.

Un rimorchiatore ha provato a intervenire dopo aver notato la nave in difficoltà, ma non è riuscito a raggiungerla in tempo per evitare la collisione.

Le autorità americane, collaborando con la marina messicana, hanno già aperto un'inchiesta mobilitando una squadra di esperti per condurre le indagini, ma non si è ancora deciso chi sia responsabile dell'incidente.

Ma perché decine di cadetti erano in cima agli alberi della Cuauhtémoc e perché non sono scesi quando hanno visto che avrebbero urtato il ponte?

La nave si stava in quel momento muovendo con il suo motore, quindi non era necessario avere qualcuno sugli alberi a dispiegare le vele, infatti i giovani marinai si trovavano sugli alberi per salutare il porto di New York prima di partire per l'Islanda, con le braccia aperte e legati agli alberi con delle imbracature che gli hanno impedito di scappare quando si sono accorti della collisione imminente.

Si tratta di una tradizione del galateo del mare che in inglese si chiama "manning the yards" e che ricorda l'inchino che nel Mediterraneo è il modo di salutare le città visitate che tra l'altro è stato il motivo per cui la Costa Concordia è naufragata di fronte all'Isola del Giglio.

Possiamo aspettarci quindi che dopo la tragedia questa pratica sarà regolamentata più rigidamente in futuro come l'inchino in Italia.

Paolo Meschiari