De André: musica e anarchia nella voce di un poeta (parte 3)
Nel '78 Fabrizio in collaborazione con il quasi esordiente cantautore veronese Massimo Bubola incide un nuovo album: Rimini. Una raccolta diversa dalle precedenti, con un evidente ispirazione americana, ma anche di musica etnica e di filastrocche. Questo album che alla base ha un messaggio di attualità, antimilitarismo e diritti umani, è restato nell'ombra per troppo tempo nonostante i temi trattati in esso siano ancora molto attuali. La canzone più famosa di questa raccolta è sicuramente Volta la carta, una filastrocca cantata; dai toni allegri ma profondi.
Nello stesso anno la Premiata Forneria Marconi propone a De André un tour; il genovese, inizialmente scettico, accetta. Il successo è enorme, tanto da dare vita a due album live, di cui però il secondo non riuscirà a bissare il successo del primo.Circa a metà degli anni '70 Faber insieme alla compagna Dori Ghezzi decide di acquistare una tenuta nell'entroterra sardo, a pochi chilometri da Tempio Pausania e di stabilircisi.
Quattro anni dopo però, la tenuta diventa teatro di un incubo per il cantautore. La sera del 27 agosto infatti, viene rapito insieme alla fidanzata da ignoti, vennero tenuti prigionieri quattro mesi alle pendici di monte Lerno, e vennero liberati solo dopo che il padre di Fabrizio versò 550 milioni di lire nelle tasche dei rapitori. Dori venne liberata alle ore 11 del 21 dicembre, mentre Faber 3 ore più tardi.
Dopo essere stato liberato, a casa di suo fratello Mauro, Fabrizio dichiarerà: «ci consentivano, a volte, di rimanere a lungo slegati e senza bende», infatti, il genovese non se l'è mai presa con gli esecutori del rapimento, ma con i mandanti, che però, grazie alla legge di collaborazione di giustizia, ricevettero sanzioni molto meno severe rispetto a i loro sottoposti.
Questi traumatici eventi, ebbero un lato positivo, infatti, ispirarono il nuovo album di De André, che rimarrà senza titolo, ma con tantissimi successi, tra cui Fiume Sand Creek, Hotel Sopramonte (Che è il nome in codice con cui i banditi chiamavano il luogo dove erano tenuti prigionieri De André e Ghezzi), e Se ti tagliassero a pezzetti. Il tema principale dell'album è il parallelismo tra il popolo dei pellerossa e quello sardo. Oltre alla narrazione di questi due popoli sono presenti anche spunti sull'attualità del periodo, ad esempio Se ti tagliassero a pezzetti è un inno alla libertà personificata, il cui verso "signora libertà, signorina fantasia" spesso venne modificato dal vivo in "signora libertà, signorina anarchia" con allusione alla strage di Bologna del 1980.
Il rapimento di Faber è anche il momento, in cui i servizi segreti perdono interesse per lui dopo dieci anni, infatti era tenuto d'occhio per via della sua indole anarchica e quindi il possibile collegamento con l'attentato di piazza Fontana, che in quel momento era ritenuta di matrice anarchista o rossa, infatti De André era considerato dalle forze dell'ordine un simpatizzante delle Brigate Rosse.
Nel 1980 Faber e Dori fondano la loro etichetta: la FADO, con la quale producono i dischi Mama Do-Dori di Dori, Tre rose di Massimo Bubola.
Lo stesso anno insieme a Massimo Bubbola, Fabrizio incide il 45 giri Una storia sbagliata/Titti, che ricorderà così in un intervista: «Nel testo di Una storia sbagliata rievoco la tragica vicenda di Pier Paolo Pasolini. È una canzone su commissione, forse l'unica che mi è stata commissionata. Mi fu chiesta come sigla per due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e Wilma Montesi.»
La famiglia De André passa la primavera dell'81 in Sardegna , insieme a Bubbola, Mark Harris e Oscar Prudente, proprio con questi ultimi, durante la permanenza in terra sarda; il cantautore genovese inizia a lavorare al già citato album senza nome.
Il 18 agosto parte il tour, che ha più riprese durerà fino al settembre dell'82, questo è anche stato l'unico tour con delle tappe fuori dall'Italia.
Nel 1984 avviene una piccola svolta nella carriera di De André: in collaborazione con Mauro pagani esce Crêuza de mä, un album cantato completamente in genovese. Una svolta perché da quel momento gli album di Fabrizio conterranno sempre più testi in dialetti, o meglio lingue che stavano e stanno tutt'oggi andando perduti. Faber da quel momento prende come impegno personale la difesa delle minoranze linguistiche. Ma quest'album, non è tanto importante per Faber quanto per la World Music, infatti, questa raccolta fu una spinta enorme per il neonato genere musicale.
Per il festival di Sanremo dell'anno successivo insieme a Roberto Ferri, scrive il testo di Faccia di cane, il brano con cui i New Trolls si presentano alla manifestazione. Anche se Fabrizio, ovviamente preferisce non apparire ufficialmente tra gli autori.
Quello stesso anno si spegne Giuseppe De André, il Padre di Faber; grazie a questo traumatico evento Fabrizio smettere di bere alcolici per via di una promessa fatta al padre che si è sentito in dovere di rispettare, però non smette e non smetterà mai di fumare.
L'89 per Faber è un anno di luci ed ombre, infatti in agosto viene a mancare il fratello Mauro, però a dicembre finalmente si sposa con Dori a Tempio Pausania, ovviamente in municipio.
Ma il più grande successo dell'anno è la nomina di Crêuza de mä da parte di Musica&Dischi come miglior album italiano del decennio!
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Dori e Faber al loro matrimonio |
Fabrizio inizia anche a lavorare all'album che uscirà l'anno seguente: Le nuvole, sempre in collaborazione con Mauro Pagani.
Questo nuovo album è un ibrido tra il classico stile di Fabrizio e la nuova passione per i dialetti che stanno andando perduti. Tra i brani di questo disco spicca senz'altro Don Raffaè, uno dei più grandi successi del cantautore Genovese, quest'ultima è una perfetta critica alla corruzione in Italia e alle carceri italiane. L'album ovviamente non manca di polemiche per via della sua critica alla politica all'attualità, in particolare nella canzone La domenica delle salme. Questo brano è stato massacrato per via del suo "anticapitalismo" e della forte contrapposizione al declino politico, sociale e culturale dell'Italia di quegli anni. Durante il 1992 Fabrizio torna anche in tour dopo 7 anni.
Poi nel 1996 esce l'ultimo album di Faber, Anime salve. L'ultima testimonianza musicale di De André prima della della sua prematura scomparsa è un capolavoro: infatti il disco è incentrato sulla discriminazione, il razzismo, e di come da sempre (e ancora oggi...) le minoranze vengono soppresse nell'indifferenza della società e nella solitudine. Insomma, un album tranquillo, che venne accolto con moltissimo calore dal pubblico, tanto da ricevere i complimenti anche da persone che, come Luca Manconi, anni primo avevano giudicato negativamente album come Storia di un impiegato.
Nella prima metà degli anni '90 Fabrizio collabora con tantissimi cantautori, tra cui: Francesco Baccini, i Tazenda, Mauro Pagani, Max Manfredi, Teresa De Sio, Ricky Gianco, i New Trolls, Carlo Facchini dei Tempi Duri e il figlio Cristiano De André. Con tutti questi collabora sia come autore che come co-interprete.
Nello stesso anno scrive insieme ad Alessandro Gennaro un romanzo intitolato Un destino ridicolo, che nel 2008 vede anche la trasposizione sul grande schermo con il titolo Amore che viene amore che vai (ovviamente ispirato all'omonimo brado del cantautore e autore del libro Fabrizio De André). il film venne diretto da Daniele Costantini.
Il 26 Luglio del 97 la scrittrice Fernanda Pivano consegna a Fabrizio il premio Lunezia per il valore letterario del testo del brano Smisurata preghiera. Mettendo anche in imbarazzo con queste parole il cantautore genovese: "il più grande poeta in assoluto degli ultimi cinquant'anni in Italia", "quel dolce menestrello che per primo ci ha fatto le sue proposte di pacifismo, di non violenza, di anticonformismo", aggiungendo che "sempre di più sarebbe necessario che, invece di dire che Fabrizio è il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio americano".
Ma non è l'ultimo riconoscimento che gli verrà attributo quell'anno, infatti il disco Anime salve viene premiato da "Musica" come il migliore d'Italia.
Lo stesso anno De André torna in tournée, e a settembre reincide, questa volta con Mina, il celeberrimo brano La canzone di Marinella. Questa tristemente rimarrà per sempre la sua ultima pubblicazione.
Nel 1998 Faber intraprende un nuovo tour, la serata a Roccella Jonica sarà l'ultima della sua vita in cui suona davanti a un pubblico, si interrompe per via di alcuni dolori alla schiena e al petto accusati dal cantante durante le prove per la tappa successiva del tour. Dopo un controllo i dolori si rivelano essere causati da un cancro a i polmoni.
La malattia interrompe il tour, ma non la scrittura del nuovo album Notturni, che purtroppo non vedrà mai la luce, proprio come il libro che stava progettando che avrebbe portato il titolo di Dizionario dell'ingiuria.
Fabrizio viene ricoverato verso fine novembre del '98, quando ormai la malattia è a uno stato avanzatissimo; De André esce dall'ospedale solo per le festività natalizie prima di spegnersi alle 2.30 dell'11 gennaio 1999 all'età di 58 anni.
I funerali si svolgono due giorni dopo a Genova, prendono parte alle onoranze funebri più di diecimila persone. Nella bara sono stati messi un pacchetto di sigarette, una sciarpa del Genoa, sua squadra del cuore, alcuni biglietti, un naso da clown e un drappo blu, dopo la cremazione del giorno seguente le sue ceneri vennero sparse come da lui richiesto nel cuore del Mar Ligure.
Sicuramente Fabrizio ha cambiato per sempre la musica italiana, ma non solo, infatti il suo messaggio di speranza, pace, amore giustizia e fratellanza ha contagiato miriadi di persone in tutto il mondo, segnando per sempre chi ha ascoltato ascolta e ascolterà la sua musica.
Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati, a cielo e denaro, a cielo ed amor, protetta da un filo spinato.
Fabrizio De André
Davide Paris
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