L'affondamento della Rubymar



La Rubymar Γ¨ un cargo britannico che il 2 marzo Γ¨ affondato al largo del porto di Moha dello Yemen dopo essere stato colpito da un missile antinave degli Uthi. Il problema Γ¨ il carico della portarinfuse che minaccia una tragedia ecologica: solfato di ammonio quale fertilizzante. Γˆ una bomba ecologica

Il Mar Rosso non smette di destare preoccupazione, oltre i problemi di gestione delle merci si rischia anche il disastro ambientale. La Rubymar Γ© la prima nave affondata dagli Houthi ma rischia di non essere l'ultima. Com’Γ¨ possibile che nessuno Stato attui misure urgenti per scongiurare un'imminente crisi ambientale con unitΓ  navali anti inquinamento specializzate e mezzi in grado di contenere e neutralizzare gli inquinamenti marini? L’Italia che ha votato la missione Aspides perchΓ© non ha pensato che il fronte anti disastro ambientale non rientri fra i suoi compiti. PerchΓ© non se ne parla?



Le caratteristiche del Mar Rosso sono uniche, infatti si tratta di un tratto di mare funzionante come una gigantesca laguna: ciΓ² che si riversa nel Mar Rosso rimane nel Mar Rosso e l'affondamento del cargo nel Mar Rosso oltre ad ulteriori perdite di combustibile dai motori potrebbe causare la rottura dello scafo permettendo all'acqua di entrare in contatto con le migliaia di tonnellate di fertilizzanti a bordo che rilasciati nel Mar Rosso andranno ad alterare l’equilibrio degli ecosistemi marini, innescando effetti a cascata su tutta la rete alimentare. Il mercantile inglese battente bandiera del Belize Γ¨ stata abbandonata dall’equipaggio che si Γ¨ messo in salvo dopo aver imbarcato acqua per giorni e colata a picco. L’imbarcazione aveva lasciato gli Emirati Arabi Uniti ed era diretta verso il porto bulgaro di Varna quando fu colpita creando un problema a causa del suo carico: fertilizzante a base di ammonio. 

Il mezzo sta giΓ  mettendo a repentaglio l'approvvigionamento idrico per milioni di persone, la lucrosa industria della pesca e rischia di distruggere una delle piΓΉ grandi barriere coralline piΓΉ grandi del mondo; si teme anche il rischio per le altre navi che transitano su queste rotte trafficate per l’impatto sottomarino del relitto. Prima di inabissarsi la fuoriuscita di carburante dall’imbarcazione ha provocato una marea nera di 30 km mettendo a rischio l’ecosiste ma delle acque territoriali dello Yemen e di tutto il Mar Rosso. Il petrolio puΓ² danneggiare e bloccare i sistemi di conversione dell’acqua salata di cui si serve l’Arabia Saudita per ricavare dal Mar Rosso la quasi totalitΓ  dell’acqua potabile. Il suo naufragio mette a rischio l’ecosistema delle acque territoriali dello Yemen e di tutto il Mar Rosso perchΓ© non si puΓ² escludere che dal suo scafo fuoriesca il fertilizzante e le conseguenze ricadrebbero su tutte le specie in varia misura con una contaminazione chimica che continuerΓ  per anni anche perchΓ© lo Yemen e i paesi vicini hanno scarse capacitΓ  scientifiche e tecnologiche. 



Da quando la portarinfuse Γ¨ affondata rappresenta un rischio fortissimo a causa del suo carico di 21000 tonnellate di fertilizzante. Le acque del Mar Rosso si spostano di inverno verso nord, verso il canale di Suez in Egitto ed in estate verso il Golfo di Aden con un moto circolare che fa pensare che la marea nera fatta di carburante e tonnellate di fertilizzante rimarrΓ  ferma in quello specchio d’acqua. Purtroppo gli interventi potrebbero tardare e la guerra in corso nella regione potrebbe ostacolare gli sforzi di bonifica, quando finalmente verranno organizzati.

https://youtu.be/BPbYwsciBZk


Diego Meschiari 

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