L'epoca del tutto e del niente

 

"Non mi capiscono: io non sono la bocca che fa per questi orecchi"

Zarathustra

Il ripetersi di corsi e ricorsi è una caratteristica della storia della società umana: ciò ha portato alla formazione della società moderna, una sorta di gabbia nella quale abbiamo consciamente scelto di chiuderci in cambio di sicurezza e comodità. La gabbia è stata costruita nel corso dei secoli, quando ogni generazione ha aggiunto sempre più sbarre. Le domande esistenziali alle quali si preferisce non dare una risposta costituirebbero gli elementi fondanti dell'essere, ma sono state messe a tacere di volta in volta nella storia dal conforto palliativo della religione, dalle forme di governo oppressive del passato, dal consumismo e dall'illusorio senso di libertà della società odierna.
L'espressione "illusorio senso di libertà" fa riferimento a come la libertà e la pace dell'individuo siano prodotti che oggi possono essere acquisiti attraverso beni materiali effimeri. Un ruolo chiave in questa propaganda del benessere è ricoperto da governi e istituzioni che lasciano libertà di agire alle multinazionali, sfruttatrici della forza lavoro e delle risorse, intente solo all'arricchimento del loro capitale. Possono agire al di sopra delle leggi nazionali, si celano dietro ai falsi sorrisi e alle promesse di benessere effimero delle pubblicità.
Chi si pone apertamente contro questo sistema consumistico non fa che alimentarlo. Ogni azione contro la società iniqua così costituita non fa che rafforzarla. Un esempio possono essere tutti quei mezzi (musica, film o social) portatori di messaggi critici, di redenzione sociale o, estremizzato, di rivoluzione, che non sono affatto incisivi, ma introducono dei modelli comportamentali anch'essi consumati dalla massa.
Non è importante che il messaggio veicolato da musica, film o social sia contro il sistema consumistico, perché lo scopo ultimo è la vendita del prodotto finito, anche se esso va contro il sistema che lo produce. Tutto quello che è finalizzato a togliere un ingranaggio non fa che aggiungerne altri, di contenuto diverso, ma sostanzialmente prodotti come gli altri. La reificazione del pensiero che può essere venduto come un bene è una realtà.
Tutto diventa merce, anche se pensato e sentito con originalità.
Approcci che una persona può adottare nei confronti di questo sistema consumista e capitalista che porta alla condanna ed all' esaltazione malata dell'individualismo: il primo è chinare il capo e andare avanti, rinnegando la realtà; il secondo è chinare il capo e andare avanti, ma consapevoli di star contribuendo al problema.
Anche questo articolo è figlio dello stesso problema che vuole combattere, dell'Uroboro immanente che è la macchina della società, una pressa che non lascia scampo. 

Matteo Cau e Alessio Pannocchia (esterno alla redazione)