Siamo in grado di riconoscere una notizia falsa?
Ai tempi d'oggi le fake news non sono piรน cosรฌ tanto facili da riconoscere e negli ultimi anni stanno diventando molto piรน frequenti. Con la nascita dell'intelligenza artificiale anche riconoscere una semplice fotografia puรฒ essere un problema. Abbiamo chiesto a un gruppo di ragazzi e qualche insegnante qual รจ la loro percezione sulle notizie false e queste sono le loro considerazioni.
Cos'รจ una fake news?
Molti intervistati definiscono una fake news semplicemente come una notizia falsa o non vera o inventata. Viene anche vista come una notizia che puรฒ avere una parvenza di veritร ma รจ comunque falsa, che parte da qualcosa di reale ma distorce la realtร , o una notizia manipolata per interessi specifici. Un intervistato aggiunge che sono notizie non accertate o non verificate. Viene anche sottolineato che il concetto di false notizie non รจ nuovo, come la storia insegna. Ad esempio il dilagare della notizia dell'arrivo degli alieni grazie alla trasmissione radiofonica di Orson Welles negli anni '30 del secolo scorso.
Sai riconoscerla?
Le risposte su questa capacitร sono varie: alcuni dicono no, altri pensano o sperano di sรฌ. Molti affermano che dipende da dove la si legge, dal contesto o dalla persona che la riferisce. Alcuni degli intervistati suggeriscono di confrontare la notizia su altri siti. La professoressa Anna Marsili afferma di riconoscere meglio le fake news nel suo ambito di studio (storia) perchรฉ ha conoscenze specifiche.
Ti รจ mai capitato di imbatterti in una fake news?
Molti hanno risposto sรฌ, facendo riferimento a molte fake news sul calcio (trasferimenti di giocatori). Un intervistato ha incontrato fake news legate al suo lavoro (insegnanti, stipendi) e un altro le ha trovate anche su Wikipedia.
Ti รจ mai capitato di diffonderla?
Alcuni ammettono di averla diffusa: forse sul calcio o anche per sbaglio condividendo un post sui social e poi facendo una rettifica. Viene evidenziato quanto sia facile cadere nel meccanismo di condividere senza controllare l'origine.
La risposta piรน frequente รจ sui social media e in generale su internet/rete. Anche i gruppi WhatsApp sono indicati come veicoli di diffusione. Si spargono dove la gente ci crede di piรน, dove basta leggere il titolo. Secondo un intervistato si diffondono soprattutto sull'onda emotiva del terrore o della paura; le notizie catastrofiche hanno una diffusione maggiore.
In sintesi, gli intervistati hanno una conoscenza di base di cosa siano le fake news e quasi tutti vorrebbero saperle riconoscere meglio. Molti le associano ai social media e a internet come luoghi di maggiore diffusione, ma le opinioni variano su chi (giovani o adulti) le diffonda di piรน e sul perchรฉ (emotivitร , paura, interesse). Molti hanno avuto esperienza diretta sia nell'imbattersi in fake news (spesso su temi come celebritร , sport o attualitร ) sia nel subirne gli effetti sul proprio conto, scoprendolo prevalentemente tramite amici.
Quindi in tutto ciรฒ come facciamo a stare alla larga dalle fake news?
- Negli ultimi anni sono nate molte organizzazioni che si occupano del contrasto delle fake news. Una di queste รจ IDMO ( Italian Digital Media Observatory), che รจ il ramo italiano dell' EDMO ( European Digital Media Observatory). Sul sito di IDMO, possiamo trovare delle lezioni basate sull' affidabilitร , professionalitร ed esperienza degli addetti ai lavori per riconoscere una notizia di cattiva qualitร o distorta.
- La Rai (che fa parte dell'organizzazione IDMO) ha creato una serie di mini video, chiamati "Pillole contro da disinformazione", che si possono trovare su Rai Play, sul sito di IDMO ma anche nei canali generalisti della Rai .
- Per un approccio piรน giocoso l'associazione Medialab ha creato un presentazione che spiega in breve come riconoscere una fake news e al suo interno propone anche dei giochi, per metterti alla prova nelle tue abilitร di "scova bufale".
Speriamo che queste informazioni possano esserti utili per evitare di cadere nella trappola della disinformazione. Collaborando nella diffusione di questi consigli potremmo aiutare anche solo una piccola percentuale di lettori a non cadere nella trappola della cattiva informazione.
Giulia Clemente
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