Un podcast per capire il fascismo: la macchia nera
Il 15 aprile 1919, un gruppo di Arditi, ufficiali e studenti, guidati da Filippo Tommaso Marinetti, attaccΓ² la sede milanese del giornale socialista L'Avanti. Dopo scontri con un corteo anarchico, gli aggressori presero d'assalto la redazione, simbolo dell'opposizione alla guerra. I militari che difendevano l'edificio si ritirarono, permettendo agli assalitori di devastare e incendiare la sede del giornale. Durante l'attacco ci furono morti tra i militari e i socialisti.
Dopo l'assalto, i partecipanti si recarono alla redazione del Popolo d'Italia per celebrare e rendere omaggio a Benito Mussolini. Anche se i fasci non organizzarono direttamente l'attacco, ne accettarono la responsabilitΓ morale. Questo evento segnΓ² la prima azione dello squadrismo e vide coinvolti alcuni futuri protagonisti del fascismo.
L'assalto avvenne in un periodo di crisi dopo la Prima Guerra Mondiale, tensioni sociali e crescita del nazionalismo. Per il fascismo divenne un evento simbolico, il primo di una serie di attacchi contro la stampa antifascista.
Episodio N.2
Il 19 dicembre, a Bologna il deputato socialista Adelmo Niccolai viene aggredito dai fascisti. Per rispondere a questa violenza, i socialisti organizzano una manifestazione a Ferrara il giorno dopo.
Durante il comizio al teatro comunale, i fascisti passano davanti al teatro cantando in modo provocatorio, non rispettando gli accordi. Nel frattempo, un gruppo di infermieri con una bandiera rossa del sindacato arriva in ritardo e viene attaccato dai fascisti. Scoppia una rissa violenta e la folla interviene a favore degli infermieri. La situazione degenera e parte una sparatoria che causa diversi morti tra fascisti e socialisti.
Non Γ¨ chiaro chi abbia sparato per primo, ma dopo gli scontri la borghesia ferrarese sostiene i fascisti. Le autoritΓ arrestano alcuni importanti leader socialisti. Giacomo Matteotti denuncia lo squadrismo come un modo usato dai ricchi per difendere i propri interessi con la violenza.
Episodio N.3
Questo video racconta come il fascismo sia cresciuto in Italia usando la violenza, le minacce e le rappresaglie attraverso bande armate. Questi gruppi organizzavano spedizioni punitive per spaventare gli oppositori politici.
Nel 1921, Giacomo Matteotti denunciò queste violenze in Parlamento, ma spesso i giornali non raccontavano la verità . Matteotti avvertì che questa violenza, prima o poi, si sarebbe rivoltata contro gli stessi fascisti. Le squadre fasciste si diffusero velocemente perché avevano più armi, mezzi e strategie rispetto agli avversari. Leader come Italo Balbo organizzarono attacchi armati con fucili, bombe e mitragliatrici, andando ben oltre i semplici manganelli.
Un elemento chiave fu il sostegno economico dei ricchi proprietari terrieri e degli industriali, che finanziarono la distruzione del movimento socialista nelle campagne. L'obiettivo del fascismo era eliminare i sindacati e controllare i lavoratori. A Ferrara, Balbo e i suoi uomini usarono la paura per imporre il dominio fascista, chiudere le sedi sindacali e rendere obbligatoria la tessera del partito. Inoltre, promisero falsi vantaggi per dividere i lavoratori.
Episodio N.4
Questo episodio racconta la violenta reazione dei fascisti a Rocca Strada nel 1921 dopo l'uccisione di uno di loro. Prima di questo, avevano giΓ minacciato e usato violenza contro l’amministrazione socialista, ma la popolazione aveva comunque confermato il suo sostegno ai rappresentanti eletti.
Il 24 luglio, dopo la morte dello squadrista Ivo Saletti, i fascisti si vendicarono con una rappresaglia brutale, uccidendo nove persone, molte delle quali non erano neanche coinvolte in politica. Entrarono nelle case delle vittime e usarono estrema violenza. I carabinieri presenti non fecero nulla per fermarli.
Mentre a Rocca Strada si svolgevano funerali silenziosi per le vittime, a Grosseto il funerale dello squadrista fu celebrato con tutti gli onori. Nessuno dei responsabili della strage venne punito, mentre otto socialisti e anarchici del paese furono arrestati e condannati.
Episodio N.5
Questo video parla del 1921 in Italia, quando il governo di Bonomi cercava di riportare l'ordine pubblico in un periodo di crescente violenza fascista. Anche se il governo diceva di essere imparziale, continuavano gli episodi di violenza fascista, come gli scontri in Parlamento e a Sarzana.
Per fermare la violenza, Bonomi propone un patto di pacificazione tra fascisti e socialisti, che Mussolini accetta per isolare l'estrema sinistra. Il patto viene firmato il 3 agosto 1921. PerΓ², dentro il movimento fascista, molti si oppongono al patto, specialmente quelli piΓΉ violenti che non vogliono trattare con i socialisti.
Mussolini si dimette temporaneamente dalla guida del movimento, ma nonostante il patto, le violenze continuano e molti fascisti lo rifiutano. Il Patto di pacificazione fallisce definitivamente l'11 novembre 1921, quando Mussolini stesso annuncia la fine dell'accordo.
Episodio N.6
Questo video racconta come, nell'estate del 1922, i fascisti cercarono di prendere il controllo delle cittΓ italiane usando violenza contro le amministrazioni socialiste e liberali. Un esempio importante Γ¨ la presa di Cremona da parte delle camicie nere di Roberto Farinacci, che occupano la cittΓ e costringono la giunta socialista a dimettersi.
La presa di Cremona faceva parte di una strategia piΓΉ grande per rovesciare i governi antifascisti in altre cittΓ . I sindacati e i partiti di sinistra tentarono di fermare i fascisti con uno sciopero legalitario, ma fallirono.
A Parma, invece, la popolazione riuscì a fermare l'attacco fascista. Nonostante ciò, a livello nazionale, il fallimento dello sciopero rafforzò i fascisti, che si presentarono come difensori della nazione. Alla fine, il video paragona i fascisti locali ai boss mafiosi per il loro desiderio di potere.
NicolΓ² Campo
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