L'incaglio imbarazzante della Fugro Mercator


La notte di sabato 22 marzo si Γ¨ incagliata sugli scogli del Promontorio dell'Enfola vicino a Portoferraio la nave Fugro Mercator, il fatto curioso di questo incidente Γ¨ che il mezzo era una nave oceanografica all'avanguardia.

La nave, chiamata Fugro Mercator, appartiene alla multinazionale olandese Fugro, una societΓ  privata che si avvale di apparecchiature avanzate per lo studio dei fondali marini e che ha vinto una gara d'appalto nel 2024 per monitorare l'ecosistema marino nell'ambito del progetto Pnrr MER (Marine Ecosystem Restoration), mirato alla monitorazione delle coste italiane per ottenere dati ad altissima risoluzione per una migliore protezione degli ecosistemi marini locali.
La Fugro Mercator, battente bandiera delle Bahamas, era impegnata a mappare le praterie di posidonia aiutata da strumenti altamente tecnologici, tra cui LiDAR, gravimetrie aeree, sensori satellitari e un sottomarino autonomo, ma per motivi non ancora certi si Γ¨ incagliata alle 23 nella zona settentrionale dell'Isola d'Elba, dove si trovano le spiagge piΓΉ importanti oltre alla sede del parco nazionale dell'arcipelago toscano.
L'equipaggio ha provato a intervenire successivamente all'incaglio, ma il colpo aveva danneggiato i motori e causato un blackout; non Γ¨ rimasto che inviare un SOS.

La motovedetta della guardia costiera CP 805 Γ¨ dovuta intervenire per mettere in salvo le 11 persone tra equipaggio e personale scientifico a bordo della nave oceanografica, non senza difficoltΓ  a causa della forte risacca tipica di quella zona, nonostante il mare poco mosso.
Successivamente, sono stati effettuati dei sopralluoghi subacquei per redigere un piano per la rimozione della nave.


Nei giorni successivi, con l'impiego di operatori subacquei, un rimorchiatore e un pontone galleggiante sono state svuotate le casse di combustibile, si Γ¨ stabilizzata la nave con dei palloni galleggianti ad alta capacitΓ  e infine ieri si Γ¨ riusciti a disincagliare la Fugro Mercator e trasportarla in sicurezza a Portoferraio, dove saranno effettuati i lavori di ripristino dello scafo.

Si ipotizza che l'inopportuno avvicinamento all'isola possa essere stato causato dal vento forte o da un guasto agli organi di propulsione, ma nessuna di queste cause giustificherebbe l'incidente imbarazzante di quella che sarebbe dovuta essere una nave dalla strumentazione infallibile per un progetto così rilevante per la salvaguardia dei fondali marini italiani.


Paolo Meschiari


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