Geotermia, per un'energia sostenibile made in Europe

La geotermia, così chiamata perché ha origine dalle sorgenti di calore nel sottosuolo della terra è una fonte di energia rinnovabile che può svolgere un ruolo importante nella decarbonizzazione dei consumi elettrici e termici, bilanciando la mancanza di sole e vento che è spesso trascurata.

L’Europa dipende oggi dalla Cina per quasi tutte le tecnologie green, a cominciare dai pannelli solari e dalle batterie cosΓ¬ che si puΓ² dire che la transizione ecologica Γ¨ allo stesso tempo una sfida sia climatica che industriale. Forse Γ¨ tempo di fare concorrenza a Pechino.

L'Italia ha questo grande potenziale geotermico non sfruttato e contemporaneamente Γ¨ un motore industriale europeo per la fornitura di macchinari e servizi volti alla Geothermal Energy. E’ necessario un mercato interno. Non Γ¨ sufficiente l'export di questo made in Italy in Europa e nel mondo intero.

Sul sito di ENEL si legge “il nostro Paese ha un potenziale di energia geotermica estraibile e sfruttabile che si stima valga tra i 500 milioni e 10 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente. 

Vale a dire fra i 5800 e i 116000 terawattora di energia a fronte di un fabbisogno annuo di poco superiore ai 300 terawattora.”
Da questi dati si capisce che basterebbe estrarre una piccola quantitΓ  di energia per soddisfare tutta la domanda interna.
Attualmente perΓ² in Italia funzionano solo una trentina di impianti geotermici, concentrati in Toscana, con una potenza installata di 850 MWatt, in grado di soddisfare i consumi di elettricitΓ  di circa 2 milioni di famiglie; siamo quindi al quinto posto come produttori di energia elettrica da fonte geotermica, dietro Stati Uniti, Indonesia, Filippine e Messico. Tra questi impianti geotermici un posto d’onore spetta ai Campi di Larderello, in provincia di Pisa, dove si estrae vapore a circa 250 gradi centigradi.
 

QuΓ¬ fu compiuto nel 1904 il primo esperimento per la produzione dell’energia termica da fonte geotermica che rese possibile nel 1913 la costruzione della prima centrale termoelettrica al mondo.
Ma come funziona una centrale geotermica?


Innanzi tutto sfrutta il calore proveniente dalla profonditΓ  della terra trasformandolo in energia.
La temperatura interna del pianeta in media aumenta di 3°C ogni 100 metri di profonditΓ  ma in particolari condizioni puΓ² raggiungere i 350°C intorno ai 2000/4000 metri.
Acque bollenti e vapori che salgono verso la superficie terrestre attraversando strati rocciosi sono intercettati da pozzi geotermici, passando attraverso opportuni scambiatori di calore generano vapore che aziona la turbina, dove l’energia Γ¨ trasformata in energia meccanica di rotazione e che a sua volta diventa energia elettrica, grazie ad un alternatore, per poi essere trasmessa al trasformatore e infine immessa nella rete elettrica.

Il potenziale geotermico del mondo Γ¨ enorme e, come ha stimato la AltaRock Energy Inc. (societΓ  privata americana plurisede che si concentra sullo sviluppo di risorse energetiche geotermiche e sistemi geotermici potenziati) raccogliere solo lo 0.1 del calore del pianeta potrebbe soddisfare la fame di energia del mondo per 2 milioni di anni.
Nonostante ciΓ² l’energia geotermica rappresenta solo lo 0.55% della produzione globale di elettricitΓ . Qual’Γ¨ la ragione?
Principalmente perchΓ© la parte accessibile di quel calore Γ¨ sparpagliato sulla crosta terrestre e poi per gli ostacoli tecnici ed economici legati al raggiungimento dei punti piΓΉ alti utilizzando le attuali tecnologie di perforazione. Sono relativamente rare le zone del pianeta dove si puΓ² attuare la perforazione del suolo e l’accesso diretto al serbatoio geotermico mediante pozzi relativamente poco profondi . Da questo punto di vista i Geysers negli Stati Uniti, in California, rappresentano il piΓΉ grande complesso geotermico con queste caratteristiche esistente al mondo, ma anche l’Italia presenta molti siti con queste condizioni.
E allora perchΓ© non investire maggiormente in questa energia verde che rappresenterebbe una risorsa continua indipendente dall’alternanza giorno/notte e dalle condizioni metereologiche.

Diego Meschiari

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