Un film o una storia vera? "Le confessioni" di Roberto Andò

Un film che mi ha fatto pensare e riflettere perché mi sembra di grande attualità in un'epoca in cui la politica sembra davvero essere serva del potere economico. Le confessioni, pellicola  uscita nel 2016 per la regia di Roberto Andò, è una chiara accusa contro i governi mondiali, contro il potere del denaro e contro la mancanza di morale degli uomini dalle cui decisioni dipende il destino della Terra. Lo spunto è molto interessante.

In un lussuoso ed isolato albergo in Germania sta per riunirsi il G8 dei ministri dell'economia, pronti a varare una nuova segretissima manovra finanziaria per uscire da una grave crisi mondiale. Questa manovra, definita nei dialoghi tra i personaggi con il termine "apocalisse", non verrà mai raccontata nelle sue fasi ma lo spettatore ne percepisce la gravità attraverso la paura che hanno i diversi ministri di doversene assumere la colpa. II summit è stato organizzato dal direttore del fondo monetario internazionale che, malato terminale di cancro, aveva voluto invitare tra i partecipanti anche un frate certosino, con lo scopo di confessarsi e ottenere l'assoluzione, prima di mettere in atto il suo suicidio programmato per la sera prima della riunione.

Di fronte a questo suicidio i ministri scoprono di non avere più una guida, una direzione e temono la presunta confessione ricevuta dal monaco. Gli invitati al summit, gli esseri umani più potenti del mondo e proprietari del destino del pianeta temono il monaco! Il frate diventa il bersaglio e gli otto ministri cadono dal piedistallo. Proprio loro che, forti del loro potere, stavano per avallare gravi decisioni che avrebbero messo in ginocchio Paesi ed economie già in crisi, succubi come erano dei potenti grandi finanzieri e banchieri, hanno paura di un frate e della ipotetica rivelazione fatta a lui, prima del suicidio.

Alla fine però la manovra non si farà, verrà rimandata per mancata formazione dell'unanimità in seno al summit, poiché il frate dopo minacce e pressioni acconsentirà a rivelare il segreto della confessione ma, barando, darà da intendere agli otto che si tratti di una formula matematica confessatagli dal direttore del fondo monetario. Una formula però vuota di senso e di significato che sarebbe servita solo a far scervellare tutte quelle teste su qualche cosa che era il nulla. I ministri, però, si rivelano essere i potenti del nulla quando temono che la formula sia un codice in grado di rivelare i loro segreti più inconfessabili, in grado di smascherarli e destabilizzare il potere economico dell'intero globo. Ho riflettuto molto perché la vicenda che si svolge tutta all' interno dell'hotel è resa verosimile, credibile, possibile e suscettibile di diventare realtà storica. 

Mi è sembrato essere una sorta di riscatto della politica rispetto al dominio dell'economia e forse è quello che desideriamo tutti in quest'epoca.

Diego Meschiari