Questa si che Γ¨ arte π°π°π°
Novembre 2024
Primo quadro, dipinto da un'umanoide AI, venduto all'asta da Sotheby - una delle case d'asta piΓΉ importanti al mondo dove hanno luogo compravendite globali e dove quest'anno sembrano in crescita gli acquirenti orientali e under 40 - a Londra per la cifra record di un milione 84 mila 800 dollari.
Il quadro, dalle dimensioni di 188 per 253 cm cornice compresa, sarebbe un omaggio ad Alan Turing, matematico britannico a cui si deve l’informatica moderna e le fondamenta dell’intelligenza artificiale.
AIDA Γ¨ il nome dell'artista, si tratta di un robot dotato di intelligenza artificiale costruito da un team dell'universitΓ di Oxford e Birmingham e nato come generatore di idee.
Per il corpo Γ¨ stato usato il robot espressivo RoboThespian della Engineering Arts, progettato per mettere in scena performance in spazi pubblici. La testa, invece, venne rifinita con pelle in silicone, denti e gengive stampati in 3D.
Si tratta di un progetto di arte contemporanea in cui AIDA Γ¨ al tempo stesso un artista ed un’opera d’arte che vede attraverso una fotocamera installata negli occhi ed interagisce col suo pubblico. L'ideatore Γ¨ l’Art Director Aidan Meller che ha investito personalmente nel progetto finanziato ugualmente dalla vendita delle opere di AIDA, avvenuta durante la sua prima mostra nel 2019. In quell’occasione l'umanoide Γ¨ salito sul palco dell’UniversitΓ di Oxford e ha risposto alle domande del pubblico con la sua voce metallica, usando modelli linguistici per interagire con le persone. In quell’occasione il robot aveva spiegato che il valore fondamentale del suo lavoro Γ¨ la capacitΓ di servire da catalizzatore per il dialogo sulle tecnologie emergenti.Π stata proprio AIDA a realizzarlo, dopo aver osservato un’immagine dello scienziato Alan Turing attraverso le telecamere installate nei suoi occhi. Sembra che AIDA stessa avesse proposto, durante una sua performance in cui la discussione col pubblico che verteva su AI for God, di realizzare un quadro di Alan Turing. In quell’occasione l'umanoide, visto il risultato poco felice dell’opera ha spiegato al pubblico che “puoi dipingere con l’immaginazione, suppongo, se hai l’immaginazione. Ho visto cose diverse dagli umani perchΓ© non ho coscienza”. Si vedono i risultati perchΓ© senza coscienza non si fa nulla. Il ritratto non Γ¨ proprio somigliante e cosΓ¬ Aidan Meller ha ritenuto di doverlo spiegare al pubblico che di fronte alla tela viene invitato a riflettere sulla natura divina dell’AI e dell’informatica.
Ebbene, una spiegazione Γ¨ stata proprio necessaria perchΓ© il ritratto puΓ² raffigurare tutti e tutto oltre che Alan Turing. Il dipinto, dai toni tenui e i piani facciali spezzati, spiega Meller, rappresenta le difficoltΓ che secondo Turing avremmo incontrato in futuro. L’Art Director ha espresso con le sue parole quello che secondo lui era il contenuto del pensiero trasmesso nella tela.
Il dipinto secondo Meller sarebbe “una riflessione simbolica sulla linea sfocata tra capacitΓ umane e capacitΓ delle macchine, perchΓ© AIDA stessa Γ¨ un prodotto di algoritmi, di intelligenza artificiale che le consentono di disegnare, dipingere ed esibirsi”. Bel discorso, piΓΉ interessante del dipinto.
In conclusione l’opera realizzata da algoritmi di Intelligenza Artificiale ha avuto bisogno di un’interpretazione e questa lo ha reso quello che non sarebbe stato, una grande fonte di guadagno.
ChissΓ se Alan Turing sarebbe contento di questo suo coinvolgimento?
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