L'industria oscura della produzione di massa: le dark factory

La fabbrica del futuro o la fabbrica intelligente sfrutta nuove tecnologie per lavorare senza l'intervento umano, per lunghi periodi. Gli esseri umani sono sempre presenti, ma invece di occuparsi delle attivitร  ripetitive possono dedicarsi ad incarichi piรน gratificanti, analizzando e interpretando i dati, come le macchine non sono ancora capaci di fare, lasciando che sia l'automazione a fare il lavoro pesante e a riconfigurarsi. รˆ una modalitร  di produzione completamente automatizzata che puรฒ funzionare eliminando i servizi necessari per gli umani come illuminazione, riscaldamento, ventilazione e climatizzazione, con un grande risparmio in termini di energia e costi operativi.

I robot lavorano in modo piรน lento, ma piรน costante rispetto agli umani perchรฉ sono immuni da stanchezza, noia, distrazioni o malattia. La produttivitร  viene cosรฌ massimizzata grazie all'efficienza dei robot che mantengono ritmi di lavoro senza sosta e sono la forza lavoro perfetta in ambienti industriali pericolosi, in cui fumi tossici e macchinari in rapido movimento possono minacciare gravemente la salute e la sicurezza dei lavoratori umani. Oltre a ciรฒ, grazie ai robot nelle fabbriche, si riesce ad ottenere uno standard qualitativo di produzione molto alto: ogni esemplare prodotto รจ identico al precedente e al successivo, senza nessuno di quei difetti che รจ possibile trovare in prodotti finiti assemblati a mano. Probabilmente queste saranno le fabbriche del futuro anche perchรฉ, come dicono gli esperti, una catena di produzione che usa esclusivamente robot, pur non essendo semplice,  รจ sempre piรน facile da ottenere  dato che si devono addestrare poche persone specializzate a programmare una macchina complessa, piuttosto che dover  insegnare a migliaia di persone come realizzare prodotti finiti che abbiano lo stesso livello qualitativo e la totale assenza di difetti. 


La Cina conosce le dark factory fin dal 2011. L'azienda di robotica giapponese Fanuc funziona a luci spente dal 2001. Qui i robot si autoreplicano alla velocitร  di 50 per turno di 24 ore, funzionando fino a 30 giorni senza supervisione e si occupano di tutti gli aspetti della produzione, dalla consegna dei componenti all'assemblaggio, fino alle operazioni di collaudo, imballaggio e spedizione. Nei Paesi Bassi, Philips utilizza una fabbrica completamente automatizzata in cui 128 robot ad alta precisione producono circa 15 milioni di rasoi elettrici all'anno. Attualmente perรฒ pochissime fabbriche  funzionano esclusivamente a" luci spente", ma alcuni osservatori temono che la dark factory diventerร  una realtร  anche nel nostro Paese, perchรฉ l'automazione introdotta nelle industrie tecnologiche le rende molto competitive. In effetti molte aziende italiane insieme alle Universitร  stanno investendo in formazione e riqualificazione dei percorsi formativi nel campo dell' innovazione. La componente umana รจ ancora lontana dall'essere superflua. Gli esperti sottolineano la necessitร  , in questo periodo, della partnership tra le scuole e le aziende del territorio perchรฉ in questo modo l'automazione industriale diviene un'importante occasione di sviluppo sociale ed economico. La transizione verso una maggior automazione del mondo industriale รจ inoltre collegata direttamente alla diminuzione dell'inquinamento: la robotica avanzata sostituisce in molti casi impianti e macchinari obsoleti e pertanto inquinanti, aumenta l'efficienza e diminuisce gli sprechi andando a vantaggio delle future generazioni e siccome i lavoratori altamente qualificati saranno sempre necessari ai fini dello sviluppo, della configurazione e della supervisione delle macchine, oltre che per eseguire i necessari interventi di manutenzione, bisogna istruirli. Solo cosรฌ la componente umana delle" fabbriche a luci spente "potrร  essere riqualificata e assegnata ad incarichi che richiedono il buon senso e capacitร  di risoluzione dei problemi. Cambieranno le competenze, sarร  necessario un minor numero di lavoratori,  verrร  ridefinito il modo di produzione di beni e servizi rendendo la fabbrica del futuro  diversa da quella di oggi. La tecnologia non si ferma: dall'ingresso dei primi motori fino all'introduzione dei bracci robotici, i sistemi di produzione si sono evoluti nella direzione di risparmiare tempo e risorse, incrementare e standardizzare la qualitร  dei prodotti e quindi il cambiamento dato dalle automazioni industriali agli stabilimenti produttivi รจ destinato a continuare. Un giorno, forse tra breve, le macchine che producono macchine saranno in grado di farlo da sole, sostituendo l'uomo anche nella configurazione e nel controllo, ma non รจ il presente, per fortuna.


Ma ancora per poco perchรฉ nel piรน grande mercato mondiale dei robot industriali, cioรจ la Cina, esiste oggi una intelligent factory totalmente sostenibile. Quando Huawei, in forte difficoltร  per le restrizioni USA, ha venduto nel 2020 Honor ad un gruppo di distributori cinesi che hanno l'appoggio del governo, l'azienda รจ stata ricostruita da zero e in tre anni รจ diventata una fabbrica a "luci spente" totalmente sostenibile anche dal punto di vista energetico, grazie al tetto ricoperto da pannelli solari. La Honor รจ oggi proiettata nel futuro, un futuro in cui l'uomo viene in parte sostituito dalle macchine e che viene descritta ampiamente da un giornalista che in questi giorni l'ha visitata: corridoi e stanze enormi pieni di sofisticate apparecchiature, con pochissimi ingegneri al lavoro, un ordine da stanza chirurgica e un silenzio tombale, dove apparecchiature nuovissime richiedono per funzionare pochissima forza lavoro, volta ormai solo alla configurazione e al controllo. Il futuro bussa alla porta.

Diego Meschiari

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