I guardiani dei cieli di Tel Aviv


 Lo scudo che protegge lo Stato ebraico Γ¨ un fiore all'occhiello della difesa israeliana che ha intercettato, tra il 13 e il 14 aprile, centinaia di droni e missili lanciati dell'Iran su Israele in risposta alla responsabilitΓ  israeliana dell'attacco all'ambasciata di Teheran a Damasco lo scorso anno il primo aprile. Le difese aeree di Israele, che sono riuscite ad intercettare il 99% dei droni, dei missili e proiettili lanciati sul territorio, si sono avvalse di commistione di batterie antiaeree e l'utilizzo di caccia dell'aviazione che durante le ore notturne sono stati mantenuti in volo da velivoli cisterna, dispiegati da Stati Uniti e Gran Bretagna. E' un fatto ormai riconosciuto che Israele possiede uno dei migliori sistemi di difesa aerea del mondo, l'Europa vuole copiarlo e l'opzione piΓΉ discussa Γ¨ l'Iron Dome o Cupola di Ferro. Si tratta di un sistema antimissilistico inaugurato nel 2011, pensato per intercettare soprattutto razzi e colpi di mortaio a corto raggio. E' basato su Radio-Cento di controllo-Lanciatore di missili. Il radar rileva una minaccia ad una distanza tra i 4 e i 70 km prevedendone traiettoria e obiettivo.



Le informazioni vengono trasmesse al centro di controllo che le elabora per attivare la risposta con il lanciamissili armato. Una delle caratteristiche piΓΉ apprezzate Γ¨ la sua capacitΓ  di scegliere la risposta piΓΉ adeguata in base alla traiettoria nemica verso il bersaglio e poi quella che l'Iron Dome entra in azione solo quando i colpi minacciano le zone abitate. I due anni di guerra in Ucraina e le crescenti minacce che arrivano dalla Russia hanno provocato il fermento dell'industria della difesa europea e l'ipotesi che si fa strada Γ¨ quella di adottare uno strumento che usi i radar per tracciare i razzi e che possa distinguere tra quelli che potrebbero colpire aree popolate in  modo da indirizzare i missili intercettori solo contro quei razzi. Oggi  lo sviluppo  dei sistemi di difesa aerea e missilistica Γ¨ una prioritΓ  per Bruxelles che sta spingendo le capitali europee a lavorare insieme sulle tecnologie per colmare le lacune militari dell' Unione Europea. La Cupola di Ferro israeliana Γ¨ costituita da una serie di unitΓ   mobili trasportate da camion e sparse in tutto il Paese in posizioni strategiche e quando viene rilevata una minaccia viene deciso quale lanciatore utilizzare per intercettarla e poi i missili secondari vengono lanciati per garantire che venga neutralizzata completamente.



PerΓ² ha un punto debole. Esso non puΓ² proteggere piΓΉ di 100-150 km quadrati, limitando cosΓ¬ la sua efficacia per i Paesi piΓΉ grandi. In un Paese relativamente piccolo, come Israele, le batterie possono essere spostate in base al rischio percepito. Bisogna dire che Israele ha  esportato la tecnologia in alcuni Paesi del mondo tra cui Stati Uniti, Romania, India e Azerbaigian. Washington, ad esempio, la usa per proteggere le sue basi militari all'estero. In occasione di quest'ultimo attacco Israele ha usato anche l'Arrow 3, il sistema piΓΉ recente ad essere entrato in servizio, che diversamente dalla Cupola di Ferro ha lo scopo di intercettare e abbattere minacce a distanze molto elevate. È composto di due elementi: il Radar e il lanciarazzi. Opera al di fuori dell'atmosfera ed Γ¨ in grado di identificare un bersaglio fino a 1000 km di distanza cosΓ¬ da rendere efficace il sistema di difesa israeliano anche contro armi come i missili balistici a lungo raggio.

L'Arrow 3 Γ¨ stato essenziale il 13 aprile, contribuendo efficacemente a limitare i danni di guerra. Infatti i suoi  intercettori, dislocati in varie zone del Paese, sono riusciti a colpire anche quei missili nemici situati oltre i 100 km di quota, volando  cinque volte la velocitΓ  del suono. 



A onore del vero, bisogna aggiungere che il gradino successivo nella scala della difesa missilistica israeliana dopo i missili Patriot che sono la componente piΓΉ  antica delle difese del Paese e l'Iron Dome c'Γ¨ anche  la fionda di David che si occupa delle minacce a corto e medio raggio. Sempre all'avanguardia nella tecnologia, Israele sta sviluppando un nuovo sistema, non ancora operativo, noto come Iron Beam, per intercettare le minacce in arrivo con la tecnologia laser.

Insomma, meglio investire nella difesa piuttosto che in armi e magari in alternativa pensare alla pace perchΓ© in fondo Γ¨ la miglior difesa per tutti.



Diego Meschiari

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