Come funziona Luna Rossa: aliscafi e navi volanti
In preparazione alla 37esima America's Cup nel 2024 si sono svolte le gare preliminari per decidere chi gareggerΓ contro New Zeland, l'imbarcazione che ha vinto la scorsa gara. L'Italia ha ottenuto ottimi risultati arrivando seconda con Luna Rossa, un moderno aliscafo a vela, pur avendo avuto un incidente nella tappa di Jeddah il 2 dicembre.
Ma non concentriamoci molto su cos'Γ¨ successo alle preliminari, piuttosto come funzionano queste barche da competizione?
Luna rossa per poter raggiungere velocitΓ che superano i 50 nodi (oltre 90km/h) con la sola spinta del vento si solleva dall'acqua grazie alla forma del suo scafo, che sfrutta l'effetto suolo per formare un cuscino d'aria sotto la barca e che oppone una resistenza minima all'aria, e tocca l'acqua solo con il timone e uno dei sue due foil, bracci mobili in fibra di carbonio che terminano con due alette in grado di raddrizzare l'aliscafo. Se il foil dovesse perdere il contatto con l'acqua l'imbarcazione decollata cadrebbe rovinosamente in acqua. Anche il timone, per bilanciare le forze verticali e tenere la nave stabile, Γ¨ dotato di un'appendice orizzontale oltre che a una verticale come la coda di un aereo.
Per quanto il concetto di una nave volante possa sembrare un'invenzione recente, i primi aliscafi risalgono all'inizio del '900 e nel 1919 l'aliscafo a motore HD-4 impose un record mondiale di velocità superando i 61 nodi (circa 114 km/h) che rimase imbattuto per due decenni. Da lì in poi gli aliscafi si sono diffusi in ambito sia civile che militare, oltre che nel mondo delle gare, grazie alle loro alte velocità e consumi ridotti.
Ma possiamo davvero solo limitarci a "minimizzare" il contatto con l'acqua? Perché non sollevare l'intera barca in modo che sfrecci sulla superficie dell'acqua senza toccarla? Ecco così che nel 1966 si solleva in aria il primo prototipo di ekranoplano nell'Unione Sovietica, che lo sperimenta per scopi militari, soprannominato dall'intelligence statunitense "Mostro del Mar Caspio".
L'enorme ibrido tra aereo e nave era lungo 92 metri e pesava 550 tonnellate, ma poteva superare i 600 km/h grazie ai suoi 8 motori e volava alla spaventosa altitudine di un metro e mezzo. Subito dopo i primi voli di prova perΓ² emersero i difetti del veicolo, che faceva fatica a girare e rischiava di schiantarsi anche con un mare poco mosso, per questo poteva volare solo in un mare chiuso come il Mar Caspio e solo in condizioni metereologiche perfette. Ragioni per cui il progetto non vide un grande sviluppo.
Oggi gli ekranoplani trovano qualche uso in ambito militare e civile ma rimarranno solo un mezzo di trasporto di nicchia, gli aliscafi invece potrebbero trovare molti piΓΉ impieghi in futuro grazie alla capacitΓ di raggiungere alte velocitΓ con consumi piΓΉ bassi, ma probabilmente solo in ambiti di trasporto rapido di passeggeri o di diporto come l'aliscafo in figura e non in ambiti dove trasportare piΓΉ carico possibile Γ¨ l'obiettivo piΓΉ importante.
Paolo Meschiari
Commenti
Posta un commento