Cosa significa essere scout?

 

        Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato

Baden Powell

La storia degli scout inizia molto tempo fa, quando Baden Powell fondò l'associazione divisa per fasce di età, sulla base dell'esperienza maturata nel corso della sua attività militare per la corona inglese. Dopo essere stato nell'Africa Britannica fece ritorno in patria e venne a conoscenza del fatto che il suo libro Aids to Scouting aveva avuto un notevole successo, in particolar modo tra i giovani. Fu così che il primo agosto del 1907 organizzò il primo campo scout al mondo, con 22 membri partecipanti. 

Vedete miei cari lettori, questa era una introduzione generale che ogni scout saprebbe ripetervi ad occhi chiusi; però io non voglio parlavi della storia degli scout, bensì di che cosa significa essere uno scout oggi, nel 2023. Per me essere uno scout è ben più che portare una divisa azzurra addosso o portare al collo un fazzolettone. Per me essere un boy scout significa essere al servizio di chi ha bisogno di un aiuto, che sia giovane o anziano, non cambia nulla perché il mio è un servizio di volontariato. Infatti noi scout non abbiamo uno stipendio o una paghetta, per noi è una ricompensa vedere i sorrisi sulle facce delle persone o ricevere un semplice "grazie". Ci basta solo questo. 

Ho 17 anni e sono un Novizio ossia un aspirante Capo Scout. Le attività sono diverse da tutte le altre che vengono fatte da quando si è Lupetti fino al Reparto. 

Adesso però ve le racconto!

Da Novizio le attività previste, quelle che ho fatto quest'anno, sono generalmente di aiuto alle persone in difficoltà, tipo carcerati, persone con disabilità, persone senza fissa dimora. Di attività simili a queste ne ho fatte tantissime. Lo scopo è in primis di portare un po' di gioia ed allegria dove non c'è e anche, soprattutto, di abbattere quei muri che spesso vengono alzati per differenza di classi sociali, per mancanza di tempo da dedicare agli ultimi.

Ma facciamo anche altro: ci prendiamo cura dell'ambiente che ci circonda oppure facciamo attività di manutenzione dei sentieri nei boschi, in modo che chi venga dopo di noi trovi il mondo in condizioni migliori di come l'abbiamo trovato noi. Essere uno scout è dura, non lo nego, perché le attività previste si svolgono sempre, sia con la pioggia, il vento, il freddo, sia con il caldo e con l'afa, sempre e comunque. Il motto del reparto dice "Estote parate" ossia "Sii preparato", un messaggio per tutti gli scout del mondo in quanto si deve essere sempre preparati a quello che potrebbe accadere.

Niccolò Cianciotto