Far la guida al MUseo del MAre

Il 20 Settembre di quest'anno ho avuto la possibilitΓ , assieme a dei miei compagni di scuola, di partecipare ad un'attivitΓ  organizzata MuMa, Museo del Mare di Genova. L'attivitΓ  consisteva in tre incontri divisi su tre giorni in cui dovevamo affrontare una formazione su Cristoforo Colombo e negli incontri successivi fare da guide a dei gruppi privati di visitatori del museo.
Per la formazione uno dei curatori del MUMA, Gianni Carosio, ci ha spiegato, postazione per postazione, alcuni degli episodi salienti della vita di Cristoforo Colombo, dai primi passi genovesi passando per la scoperta dell'America fino alla sua morte.
Sentir parlare di Cristoforo Colombo potrà sembrare poco interessante, ma in realtà non è stato così.
Studiare una figura storica su un libro di scuola Γ¨ sicuramente utile ma poter accedere a informazioni e oggetti sconosciuti ai piΓΉ, Γ¨ sicuramente un'altra cosa.
Una volta divisi in gruppi e assegnate le postazioni non restava altro che la prova finale: esporre l'argomento a dei visitatori e quindi sostituirsi momentaneamente a professionisti che fanno le guide al museo. Il 6 ottobre arrivò il fatidico momento della prova ma venne anticipata da un'attività scolastica legata a quello che avremmo fatto poco dopo. La mattina abbiamo accolto delle classi delle scuole medie in visita nella nostra scuola, gli stessi studenti che il pomeriggio sarebbero venuti a visitare il museo. Essendo dei bambini potrà sembrare più semplice ma non è per niente così.
Arrivati al museo siamo andati subito nelle nostre postazioni, a me sono toccati "i viaggi di Colombo", viaggi al plurale perchΓ© contrariamente a quanto di solito si pensa, i viaggi di Colombo in America furono ben quattro. Nella mia postazione era presente una cartina in rilievo in cui erano rappresentate le rotte e i vari territori toccati con le navi. Poco dopo il nostro arrivo alle postazioni la scolaresca Γ¨ arrivata e quei venti minuti sono passati con una velocitΓ  inaudita. L'ansia era parecchia ma, dopo essermi presentato ai ragazzi, una sensazione di tranquillitΓ  mi ha pervaso.
L'esposizione è andata molto bene e di quella giornata mi porterò sempre dietro l'emozione di aver parlato a così tante persone con scioltezza e ancor di più l'interesse avuto dai ragazzi nel fare domande e intervenire in modo attivo.
L'otto ottobre, due giorni dopo, ci fu il terzo e ultimo incontro. A differenza del precedente in cui i visitatori erano una scolaresca, si trattava di turisti di ogni etΓ  e interesse.
La situazione fu la stessa: prove, ripasso e poi dritti all'esposizione.
L'impatto coi visitatori adulti Γ¨ stato molto diverso, le domande e i chiarimenti richiesti erano piΓΉ specifiche ma allo stesso tempo l'interesse e l'attenzione che ci rivolgevano erano senza eguali.
Mi ricorderΓ² per sempre una frase detta da una visitatrice, quando ho chiesto: "quali sono le vostre domande?". Lei ha detto: "non ce ne sono, Γ¨ stata una spiegazione perfetta, chiarissima", in quel momento l'adrenalina Γ¨ schizzata a mille.
È stata un'esperienza molto interessante, in primis perché ho avuto l'opportunità di studiare approfonditamente una figura storica molto importante e in secondo luogo è stata una prova e un'esperienza utile e diversa dal mio quotidiano.

Francesco Fazio 


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