Una poesia sulla guerra in Ucraina

 


Per la nostra generazione la guerra Γ¨ sempre rimasta nascosta dietro le righe dei libri e dei giornali, dietro gli schermi di film e videogiochi, Γ¨ stata trasmessa sui notiziari come qualcosa di lontano, che mai avrebbe potuto minimamente intaccarci. Gli scontri armati in epoca moderna non sono mai stati veramente assenti. Siria, Yemen, Palestina, Afghanistan. Tutti paesi per i quali le raffiche di mitra e le esplosioni sono tutt'altro che passato. Ora a questa triste lista di stati si aggiunge l'Ucraina, una nazione che dista ben pochi chilometri dalla nostra penisola, una nazione martoriata dagli scontri con l'esercito russo che l'ha invasa. In Italia possiamo vivere ancora tutto questo con un certo distacco, che va tuttavia sempre piΓΉ assottigliandosi. I social media e le televisioni ci martellano con sapienti dibattiti e opinionisti dalle marmoree certezze. Diventa sempre meno difficile immaginare cosa possa voler dire una situazione del genere. Mancanza di cibo, acqua e medicine, vivere sotto il rumore delle bombe e con la paura di esserne prima o poi il bersaglio. Con questa poesia perΓ² ho voluto parlare di un'altra situazione ricorrente in caso di eventi bellici, ossia il reclutamento fra i combattenti di ragazzi giovanissimi, nostri coetanei.

La mia pace

Non avrei mai pensato 
di lasciare questo mondo
da solo

Perchè?

I suoi occhi somigliano ai miei
ciocche d'un capello biondo
mosso dal vento
iride blu profondo
segnata dal tempo

Pelle bianco spento 
tutto quel fuoco
in un sol momento
le dita ancora sul grilletto, rosso
sangue bagna la divisa, scorre lento

Posso io 
sussurrare a stento
dalle labbra fruscio debole
che lo porti il vento,
respiro debole

Tienimi la mano soldatessa
che di morir solo
non son capace
ascolta le mie parole
il vento sii tu stessa

della mia pace

In questa poesia ho voluto raccontare il punto di vista di un giovane soldato, che si ritrova in una situazione nella quale mai avrebbe pensato di trovarsi, a cui a quell'etΓ  non si dovrebbe mai nemmeno pensare. Ho voluto inserire i colori di entrambi gli schieramenti fra le righe, in quanto la morte colpisce entrambi senza distinzione e in quanto anche molti ragazzi russi hanno perso la vita, spesso senza nemmeno sapere verso cosa stessero andando incontro. Spero che queste poche righe possano sensibilizzare ancor di piΓΉ riguardo a un argomento che Γ¨ bene non ignorare, e creare un piccolo spunto di riflessione.

Gabriele Brundu


Commenti