"Tutti gli uomini, a loro modo, sono anormali"

L'omosessualità è un tema assai discusso, sopratutto in Italia. 
Malattia, anormalità sessuale, perversione ed altri termini dispregiativi hanno accompagnato il tema dell'omosessualità negli anni, ma una domanda dovrebbe essere posta quando si pensa a questa "questione": Che cos'è l'omosessualità?
Definire l'omosessualità è semplice, banale, una realtà che non deve essere, e non può essere ignorata: un semplice gusto sessuale. Niente di così difficile, ma di ciò è stato già trattato su un articolo della gazzetta: L'omosessualità nell'adolescenza, ancora un tabù?.

Quello su cui mi vorrei soffermare è il "perché siamo omofobi?"
Esiste ignoranza per paura e paura per ignoranza ed è questo che ci porta all'omofobia.
Siamo una società che odia ciò che non comprende e che reprime la "diversità".

Quello che mi ha portato a questa banale riflessione, e che mi ha fatto capire l'ignoranza sul tema, è una frase pronunciato, durante il comizio tenuto il 19/10/19, da Giorgia Meloni (leader di Fratelli d'Italia) riguardante le "famiglie arcobaleno".
La frase della Meloni attacca ciò che secondo lei minaccia il suo essere donna "vogliono che siamo genere LGBT". Questa semplice frase fa capire il meccanismo della paura riguardo alle minoranze che esistono nella nostra società; buttare parole a caso senza saperne il significato tanto per aizzare la folla contro un nemico immaginario.
Prima di tutto: la sigla LGBT si riferisce a diversi orientamenti sessuali e non è un'identità sessuale.
L'identità sessuale è il senso di appartenenza ad un genere, indipendentemente dal sesso biologico e dall'orientamento.
Il genere non è altro che un costrutto artificiale che determina cosa renda mascolina e femminile una persona.
Quindi è bene essere consapevoli che la sessualità di una persona e la sua appartenenza ad essa ha mille sfumature.
Per rispondere al "Perché siamo omofobi?":
Perché non conosciamo il sesso, sappiamo solo una faccia della realtà, la nostra, ma ne esistono un'infinità intorno a noi; dobbiamo rendercene conto, la Meloni deve rendersene conto.
Il suo essere "Donna e mamma" non le verrà tolto da un generico "Genitore 1 o 2" e il diritto di un bambino non è quello di avere una mamma e un papà, ma è quello di avere due genitori che lo amino e lo crescano al meglio.
Non sono i diritti degli eterosessuali in pericolo ma la possibilità per la comunità LGBT di ottenerne.
Vi invito prima di giudicare, di odiare con rabbia cieca, di guardarvi allo specchio e chiedervi: Sono normale? E con una frase di Ungaretti sull'argomento (tratto da Comizi d'amore *, Pasolini intervista Ungaretti):
"Tutti gli uomini, a loro modo, sono anormali.  
Tutti gli uomini, a loro modo, sono in contrasto con la natura"


* Comizi d'Amore è un film-documentario del 1965, diretto da Pier Paolo Pasolini. Pasolini entra in campo, microfono alla mano, per parlare con gli italiani di "invertiti", di "prima volta", di "prostitute" e di "divorzio". Per chi fosse interessato alla visione dell'intero documentario https://www.youtube.com/watch?v=LSkOnp7Lt-Y 







Commenti

  1. No, il tuo discorso è falso, c'è una identità biologica che esiste prima ancora della nostra nascita, e che non scegliamo, che ci fa nascere uomo o donna.

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    1. Scusi, non capisco qual'è sia la sua critica.
      Se esponesse le sue idee in modo chiaro, e comprensibile, sarai ben disposto a risponderle.

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  2. bell'articolo, complimenti!

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  3. Maryna, non so chi tu sia (dal nickname non si evince), ma mi trovo a dover precisare che a esser falso è quello che dici tu.
    C'è un'enorme differenza tra sesso e identità sessuale, e questo bell'articolo, sotto questo aspetto, è scritto anche con un'ottima precisione terminologica: il sesso è biologico ed è quello con cui nasciamo; l'identità sessuale è interiore, psicologica ed è ciò che sentiamo di essere, indipendentemente da tutto: biologia o condizionamenti sociali.
    Nella vita di molti i due dati coincidono, ma ci sono non pochi casi in cui questo non succede e spesso questo determina il bisogno della “transizione”, per dare al proprio corpo il sesso giusto, cioè quello coerente con la propria identità. È bene non confondere i piani, come un piuttosto affrettatamente fai tu. Il genere, poi, è ancora un'altra cosa, un costrutto totalmente sociale: è tutto ciò che deriva dagli stereotipi che ci vengono trasmessi su mascolinità e femminilità.
    Un'ultima precisazione su ciò che siamo “prima della nostra nascita”: all'inizio del percorso di formazione del sesso, siamo tutti... femmine! La coppia cromosomica XY, infatti, propria del sesso maschile, è una mutazione genetica della coppa XX, che è propria del sesso femminile. Anche la genetica, quindi, ribadisce che le cose sono molto più complesse di come certe visioni tradizionali vogliono far credere. Scoprirlo, però, permette di darsi uno sguardo sul mondo e sull'umanità molto più aperto, empatico e amorevole.

    Fabio Contu.

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