Da San Rocco a Portofino, due camminatori tra fango e lusso

Sturla, Quinto, Nervi e in un attimo siamo a Bogliasco. Scendiamo dal treno e ci mettiamo sulla strada, chiedendo un passaggio. Ci rimaniamo per un bel poβ, probabilmente perchΓ© la zona Γ¨ troppo abitata o troppo benestante. Ne approfittiamo per comprare da mangiare e a Pieve, finalmente, veniamo caricati da un simpatico signore sulla quarantina che ci porta fino alla rotonda di Recco.
Seguono 2 km a piedi sullβAurelia, dopodichΓ© becchiamo un passaggio da una signora di 60 anni che ci dice di essere unβex autostoppista e camminatrice. Fa una piccola deviazione per portarci fino al parcheggio di San Rocco da dove in 10 minuti si raggiungono il paesino e lβinizio della camminata.
Superiamo la folla di persone in coda per il biglietto del posteggio contenti di aver scelto un metodo migliore per arrivare lì e ci avviamo verso la nostra nuova avventura ignari di quanto sarebbe stata impegnativa ma indimenticabile
Allβinizio della passeggiata ci fermiamo per ammirare il mare e lβorizzonte e, immaginandoci quello che stavamo per fare. Lui riempie la sua bottiglia dalla fontana li affianco e iniziamo a camminare.

Da lΓ¬ seguiamo il sentiero che aggira il crinale fino a Cala dellβOro. I primi 200 metri sono ancora in piano poi inizia la discesa a tratti ripidissima dove sono state messe delle catene per impedire che la gente scivoli nelle scarpate.
Dal punto piΓΉ interno della Cala si sale con una serie infinita di tornanti fino a raggiungere i 270 metri e poi si scende fino alla fantastica San Fruttuoso: una stretta insenatura circondata da ulivi e rocce a picco sul mare smeraldo e dominata dallβantica abbazia. Ci fermiamo sulla piccola spiaggia, mangiamo, ci riposiamo e facciamo il primo bagno dellβanno nellβacqua decisamente ancora troppo fredda.


Entriamo in un bar, il barista ci squadra dalla testa ai piedi e ci dice βse dovete solo andare in bagno non cβΓ¨ problemaβ, noi gli diciamo che vogliamo un caffΓ¨, ma lo prendiamo al banco dato che al tavolo costa 5 euro.
Usciti dal bar, ci fermiamo su una panchina e poi ci dirigiamo verso la fermata della corriera. Costa troppo e cβΓ¨ troppa gente cosΓ¬, nonostante la stanchezza, ci incamminiamo, di nuovo, alla volta di Santa Margherita.
Non siamo gli unici a farla a piedi e passano piΓΉ macchine di quante pensassimo ma sono quasi tutte di lusso: fanno finta di non vederci e qualcuno sgasa per farci percepire la sua βsuperioritΓ β. Poi improvvisamente, dopo piΓΉ di mezz'ora di cammino, spunta una vecchia Opel, si ferma e tre ragazzi milanesi diretti proprio in stazione ci fanno salire, evitandoci di perdere un altro treno.
Matteo Caramaschi e Lorenzo di Giacomo
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