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True Detective: Carcosa, l'abisso umano

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True Detective, serie TV del 2014 che conta ben 3 stagioni auto-conclusive, fin dalla prima uscita Γ¨ diventata un cult in tutto il mondo. Ed Γ¨ proprio della prima stagione di cui vorrei scrivere. Due detective dello stato della Luisiana portano avanti un'indagine su una serie di omicidi, nell'arco di 17 anni. Un'indagine che porterΓ  i due protagonisti a guardare nell'abisso del genere umano, e a guardare nel loro oblio interiore. Un oblio che prenderΓ  il nome di Carcosa e porterΓ  i nostri detective ad indagare su qualcosa piΓΉ grande di loro...  Il nome Carcosa, e quello del Re Giallo, sarΓ  uno dei nomi chiavi dell'investigazione. Senza fare spoiler, queste due parole vengono citate dalla prima vittima in un suo diario, e diventano la pista principale per i due detective. E' grazie a queste due parole, e ciΓ² che vi Γ¨ dietro, a rendere la prima stagione diversa dai soliti polizieschi, spostando il mistero da un giallo classico fino a raggiungere l'h

Un mare d'ossigeno. Diario intimo dalla "zona rossa"

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A tutte le donne e gli uomini impiegati nel nostro SSN e a tutti coloro che hanno sofferto in questo momento difficile per la lontananza o la perdita di persone a loro care . Opera di Franco Rivoli. Ammetto, e me ne scuso, di averci messo veramente tanto tempo per riordinare i pensieri nella mia mente per poi successivamente riassumerli su un foglio di carta, con non poche difficoltΓ , ed infine scrivere questo articolo.  I pensieri mi apparivano confusi, spesso in contrasto tra di loro, in un misto d'impotenza e d'incredulitΓ  rispetto alla situazione, di fronte a quel nemico invisibile che, sotto i nostri occhi, ci ha portato via piΓΉ di trentamila amici, genitori, zii e nonni soffocandoli in un mare d'ossigeno, senza distinzione di etΓ , genere, colore della pelle, nazionalitΓ , posizione politica o credo religioso.  Oggi vorrei condividere con i nostri lettori la mia esperienza dalla "zona rossa", da quando la vita di tutti noi Γ¨ stata messa

Il famoso "Decreto Sanatoria" ed il suo momentaneo flop.

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Non si puΓ² negare che la situazione economica dell'Italia, in questa fase di ripresa, sia parecchio complicata. Aziende e lavoratori di un po' tutti i settori sono in crisi e, nonostante il governo provi a mettere toppe qua e lΓ , la situazione non sembra in procinto di migliorare per ancora un po' di tempo.  Uno dei provvedimenti piΓΉ discussi presi dal governo Γ¨ il famoso "Decreto Sanatoria", nome affibbiato ad una sezione del Decreto Rilancio proposto dal governo per la ripresa economica del paese. Questa parte di decreto ha come intenzione infatti quella di andare a regolarizzare per ulteriori sei mesi immigrati irregolari con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, se la richiesta viene fatta dal cittadino, o presenti sul suolo italiano da prima dell'8 Marzo se fatta dal datore di lavoro, nel caso questi lavorino nel campo del settore agricolo o domestico. Ovviamente la notizia non poteva non fare scalpore vista la attuale situazione po

Un valore ormai perduto

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Era una giornata nuvolosa di metΓ  settimana, decisi comunque di andare a fare un piccolo giro in moto, molto tranquillo e soprattutto riflessivo. Prendo le chiavi del box, della moto e mi dirigo nel box, sono circa cinque minuti a piedi. Una volta giunto nel box, tolgo il telo alla moto, noto con estremo piacere che la moto Γ¨ sempre molto pulita, questa pulizia tende quasi alla mania, tolgo il cavalletto alza-moto e la faccio poggiare dolcemente sul suo cavalletto laterale. Prendo poi il paraschiena, lo indosso, a seguire la giacca tecnica, chiudo la zip; poi calzo il casco rigorosamente integrale; giro la chiave nel quadro della moto, la centralina fa il check, con il rumore caratteristico della pompa della benzina che mette in pressione gli iniettori, tutto Γ¨ pronto, la marcia folle Γ¨ inserita, tiro la frizione e premo il pulsante d'avviamento, l'orologio nipponico parte subito senza alcun incertezza, la lascio scaldare mentre indosso i guanti e chiudo il box. Tiro l

Mettersi alla prova confrontandosi con Montale. A cosa serve il tempo?

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Una volta, Montale scrisse che nella vita non ci si dovrebbe preoccupare dei grandi problemi del proprio periodo storico, ma di un problema che da sempre tocca da vicino ogni persona: gestire il tempo che abbiamo a disposizione. Le grandi problematiche storiche, dai contrasti geopolitici alle guerre, sono temporanee, magari si portano dietro esiti disastrosi, ma anch'essi, tutto sommato, temporanei. Invece, con l'avanzare della tecnologia e la conseguente riduzione delle mansioni umane, l'uomo si troverΓ  sempre di piΓΉ di fronte a tempi morti che non saprΓ  come gestire fino a quando, secondo Montale, non inizierΓ  a inventarsi lavori inutili per tentare di colmarli. “Qualsiasi cosa facciano deve occupar la testa Poi si svegliano dopo anni e fanno il conto di chi resta [...]E allora poi dicono: 'Ti amo, ci sposiamo?' Non sapere stare soli, non sai che brutta bestia” (Dala - Una storia complicata ) Sta di fatto che il tempo Γ¨ vuoto per definiz

26 anni fa moriva Kurt Cobain: come ha fatto a cambiare l'industria musicale?

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Esattamente 26 anni fa moriva, purtroppo, Kurt Cobain, frontman della conosciutissima band Nirvana che nel lontano 1991 cambiΓ² l’industria musicale.   Il cantautore, suicidatosi nel 1994, Γ¨ considerato ancora oggi il portavoce della sua generazione in quanto, assieme a Dave Grohl e Krist Novoselic,  rivoluzionΓ² la scena rock degli anni 90 con l'album Nevermind  portando in auge il Grunge.   Ma come riuscΓ¬ Cobain assieme ai Nirvana a fare tutto ciΓ²?   La scena musicale agli inizi degli anni ‘90 era dominata da band come Kiss, Guns N' Roses e Bon Jovi, per citarne 3 tra le piΓΉ famose, ma dopo un decennio intero di successi il pubblico li sentiva ormai lontani,datati e ripetitivi. Fu in questa situazione particolare che i Nirvana, con il loro album Nevermind canalizzarono l'attenzione di gran parte del pubblico mondiale attraverso canzoni dalla struttura apparentemente semplice e sostanzialmente opposta a quella dell Hair Metal, che faceva riferimento a s

Consigli per la quarantena: Quentin Tarantino

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In questo periodo di quarantena e limitazioni siamo costretti a rimanere a casa, senza alcuna possibilitΓ  di uscire, se non per comprovati motivi, ma questo lo sapete giΓ .  Rimanendo a casa, non tutti abbiamo una reggia in stile Luigi XIV, le cose da fare non sono molte.  Oggi volevo proporvi un grande regista cinematografico, ovvero Quentin Tarantino, tra i suoi film piΓΉ famosi troviamo:   Le iene :  girato integralmente in un garage a seguito di una rapina in banca. Questo film riuscirΓ  a tenervi incollati allo schermo seppur senza grandi cambi di ambientazione, Γ¨ disponibile su Netflix. La colonna sonora Γ¨: “Little green bag” di George Baker. A inizio film c'Γ¨ un simpatico dialogo dove viene spiegato il significato del titolo della canzone di Madonna: “Like a vergin”. Consigliatissimo.   Pulp Fiction :  probabilmente il capolavoro di Tarantino, un intreccio di storie incredibile, misto a flashback, Γ¨ quasi difficile star dietro al genio del regista, Γ¨ un film

Dovete stare a casa!

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Questa frase fu l'inizio di tutto questo delirio. Ormai, il corona virus Γ¨ il tema principale di tutto, se ne parla ovunque, in televisione, sui social, ma anche tra di noi. Sta diventando un problema in tutte le regioni: anche Genova Γ¨ una di quelle cittΓ  dove ci sono persone che sono risultate positive al tampone. All'inizio dello sviluppo della pandemia in Italia, Genova e in generale la regione Liguria non sono state colpite, ma fin da subito abbiamo adottato delle misure di sicurezza adeguate, a partire dal ricordare di lavarsi le mani fino alla chiusura delle scuole. Insomma cose banali, ma sicuramente efficaci. Da domenica 8 marzo, le misure di prevenzione sono piΓΉ restrittive, non si puΓ² piΓΉ uscire di casa se non per stretta necessitΓ  o per lavoro, quindi sicuramente per gli studenti che rimangono a casa la noia non manca.  Sinceramente Γ¨ piΓΉ che normale, perchΓ© magari si era abituati a uscire tutti i giorni, o comunque molto spesso. Adesso, a meno che non si ab

Scelte di vita e carriera, di cosa abbiamo veramente bisogno?

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Parafrasando Stefano Benni in "Saltatempo", uno dei suoi migliori lavori, crescendo capisci che vuoi assomigliare a certe persone ed evitare di diventare come altre ed è proprio nel momento in cui lo capisci che inizi ad avviarti veramente all'età adulta. Nel mio caso la scintilla è stata un film, "Into the Wild", dopodiché ho continuato a maturare grazie a tutta una serie di input di vario tipo: libri (come appunto "Saltatempo"), altri film, articoli e soprattutto musica e, piano piano, ho capito sempre più chiaramente cosa volevo e cosa invece non mi interessava raggiungere nella vita. E proprio per il ruolo centrale che hanno avuto alcuni testi in questo processo, ho deciso di citarne qualcuno nel corso di quest'articolo. Fino ai 15/16 anni ero fermamente convinto di voler fare l'università, principalmente perché "è così che bisogna fare", poi ho iniziato a farmi un'idea realistica di quale sarebbe potuto essere il