Attentati ucraini alle petroliere ombra nel Mediterraneo
Nella notte tra il 14 e il 15 febbraio la nave Seajewel Γ¨ stata colpita da due esplosioni che hanno aperto uno squarcio di 70x120 cm nel suo scafo mentre era ancorata a pochi chilometri dalla costa savonese per scaricare il greggio trasportato.
L'ipotesi Γ¨ quella di un attentato terroristico legato alla guerra tra Russia e Ucraina e all'embargo europeo contro il petrolio russo.
Si tratta del terzo caso di sabotaggio registrato da metΓ gennaio a danno di petroliere che trasportano greggio per il Mediterraneo: la prima fu la Sea Charm il 17 gennaio, due settimane dopo la Grace Ferrum fu danneggiata da una potente esplosione il 1 febbraio.
Dall'invasione russa in Ucraina, i servizi segreti dei due paesi hanno iniziato una serie di sabotaggi su scala internazionale che raggiungono bersagli molto distanti dai confini del conflitto, come l'esplosione del gasdotto Nord Stream nel 2022 che trasportava gas russo in Germania, opera di sommozzatori ucraini.
La Seajewel, come le altre due petroliere danneggiate, Γ¨ sospettata di appartenere alla flotta ombra russa, che modifica la provenienza del greggio trasportato per vendere petrolio russo in Europa aggirando le sanzioni dell'Unione, per questo Γ¨ diventata bersaglio dell'Ucraina.
Gli esplosivi, che si pensa fossero mine magnetiche, sono probabilmente stati piazzati da alcuni sommozzatori mentre la nave si trovava ancorata al largo di Savona.
La prima bomba ha squarciato lo scafo esterno in mezzo alla chiglia, mentre la seconda, forse per un malfunzionamento, si Γ¨ staccata ed Γ¨ esplosa sul fondo del mare poco piΓΉ tardi causando una moria di pesci.
Fortunatamente lo sversamento di petrolio Γ¨ stato evitato perchΓ© il doppio scafo ha resistito e non Γ¨ stata danneggiata la cisterna contenente il petrolio.
Questi eventi dimostrano che le navi in rada o in porto sono molto vulnerabili agli attacchi dei terroristi e che il susseguirsi di sabotaggi potrebbe portare a disastri molto piΓΉ gravi di quello avvenuto qui in Liguria.
Paolo Meschiari
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