Laboratori interscuole Nautico-Firpo-Klee






I laboratori interscuole tra l’Istituto Nautico San Giorgio, l’Istituto Filippo Buonarroti e l’Istituto Klee Barabino, hanno riguardato temi molto attuali, legati alla propaganda e alla sua evoluzione. Si è parlato della pubblicità, dai primi del Novecento agli anni Sessanta. Ma un focus particolare è stato riservato alla propaganda politica del periodo fascista. Non è mancato un approfondimento sul mondo dei social. Nonostante sembrino argomenti separati, sono in realtà molto legati tra loro. Da una parte si è parlato di come la propaganda è stata utilizzata nel passato, soprattutto durante il fascismo, e dall’altra di come oggi la comunicazione sia cambiata, con l’arrivo dei social media.

Il fascismo, infatti, nel passato ha influenzato notevolmente l’opinione pubblica. Mussolini e il suo regime usavano i media come la stampa, la radio e il cinema controllando che le notizie diffuse fossero adeguate a descrivere il regime come un governo forte, dal consenso totale, di un paese in cui tutto funzionava alla perfezione. La figura di Mussolini è stata presentata come quella di un leader quasi invincibile, che poteva risolvere ogni problema dell’Italia. In più, c’era un uso costante di simboli, miti e una propaganda educativa nelle scuole, che cercavano di unire la nazione sotto l’ideologia fascista. Una vera e propria creazione della realtà in cui il fascismo sembrava l’unica strada giusta, il miglior governo possibile, responsabile di una società perfetta. Il fascismo era salito al potere facendo leva sul nazionalismo e sulle emozioni forti.

Ma la propaganda non è scomparsa nel tempo. Oggi ha cambiato forma, ma resta potente. Ora si esprime soprattutto tramite i social media che hanno un impatto enorme su tutti, soprattutto sui giovani. È interessante come sia stato sottolineato, durante gli incontri, che i social non sono solo strumenti di comunicazione, ma possono essere anche usati per controllare la società. Oggi con i social la libertà individuale sembra essere sempre più ridotta, perché siamo continuamente influenzati da ciò che vediamo e leggiamo online. 

Più tempo passiamo sui social, più foto, contenuti, informazioni guardiamo, più siamo profilati con un vero e proprio algoritmo che influenza i risultati delle future ricerche online e ci suggerisce che cosa andrebbe bene per noi. 

Il secondo incontro ha poi esplorato il tema dell’intelligenza artificiale e dell’uso dei social network. Attraverso la presentazione del libro La società della performance di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, che parla di come oggi la società sia sempre più concentrata sull’apparenza. La ricerca costante di essere migliori e di “performare” secondo gli standard imposti dalla società, specialmente attraverso i social media, crea una pressione enorme e spesso le persone si sentono in competizione e mai soddisfatte. Il libro invita a riflettere su quanto le nostre vite siano influenzate da un sistema che premia l’immagine e la produttività, e quanto questo ci allontani dalla nostra vera identità o impedisca la ricerca di essa.

In sintesi, gli incontri hanno messo in evidenza come la propaganda non sia solo un fenomeno del passato, ma uno strumento che continua a evolversi, pur assumendo forme più sottili. Oggi non si parla più di manifesti o discorsi politici, ma di like, follower e contenuti condivisi sui social, che sono in grado di manipolare l’opinione pubblica con altrettanta forza. Fabio Contu, Luciana Di Serio e Anna Marsilii hanno poi cercato di attualizzare il discorso, riflettendo su come, sebbene i mezzi siano cambiati, la manipolazione è passata dall'essere concentrata sulla massa ad essere profilata con precisione sull'individuo.


Gabriele Podestà

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