Il tentato colpo di Stato dei Nazisti
È una giornata come le altre quella dell'8 novembre 1923 in quel di Monaco di Baviera, nel giro di pochi istanti però, la città sarà sconvolta da un evento che verrà ricordato per sempre: il Putsch della Birreria. Il Putsch di Monaco, è stato un fallito tentativo di colpo di stato organizzato dal Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi, più semplicemente noto come Partito Nazista, guidato da Hitler. Questo evento diede luogo a uno dei momenti cruciali nella storia del nazismo e della stessa Europa che costituisce un episodio fondamentale per comprendere come Hitler tentò, sulla falsa riga di Mussolini, di prendere il potere in Germania durante la sua ascesa politica.
Nel 1923, la Germania stava attraversando un periodo di grave instabilità politica ed economica. Dopo la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, il paese si trovava in una profonda crisi, segnata dall'iperinflazione e dalle difficoltà che derivavano dal Trattato di Versailles, che imponeva pesanti riparazioni economiche e risarcimenti di guerra alle potenze vincitrici, tra le quali spiccava la Repubblica Francese. La Repubblica di Weimar, edificata dopo il crollo dell’Impero tedesco, era fragile e aveva difficoltà a mantenere il controllo sulla situazione politica ed economica.
Il risentimento popolare, in particolare in Baviera, era crescente, e diverse frange dell’estrema destra, tra le quali spiccavano i nazisti, cercavano di approfittare della situazione per rovesciare il governo democratico. Hitler, che guidava il NSDAP, nel 1920, credeva che un colpo di stato fosse la via per instaurare un regime autoritario che avrebbe restituito alla Germania la sua vecchia grandezza.
Nel 1923, Hitler decise di lanciarsi in un’azione diretta contro il governo di Weimar, sperando di vincere data l'elevata instabilità politica del momento. Il piano del Putsch di Monaco si basava su una serie di alleanze con esponenti conservatori e militari della Baviera. Tra gli alleati di Hitler c’erano Ludendorff, un ex generale della Prima guerra mondiale, e altri membri del movimento nazista, come Ernst Rohm e il futuro gerarca delle SS Himmler.
L'8 novembre 1923, Hitler e i suoi sostenitori fecero irruzione nella birreria Bürgerbräukeller di Monaco, dove si stava svolgendo una riunione dei principali esponenti del governo bavarese. Hitler cercò di sfruttare l'occasione per dichiarare la "rivoluzione nazionale", sperando che altri gruppi di destra lo avrebbero seguito.
Nonostante l’iniziale entusiasmo dei nazisti, il piano non andò come previsto. La risposta del governo bavarese fu immediata e la polizia intervenne con forza. Il giorno successivo, il 9 novembre 1923, Hitler e i suoi uomini tentarono di marciare verso il centro di Monaco per prendere il controllo della città, ma furono bloccati dalla polizia e dall'esercito.
Il colpo di stato fu un fallimento. Durante il tentativo di marcia, si verificò uno scontro armato con la polizia, che portò alla morte di 16 nazisti e di 3 poliziotti. Hitler, che inizialmente aveva cercato di fuggire, venne arrestato insieme ad altri membri del suo movimento.
Il Putsch di Monaco, nonostante il suo fallimento, ebbe un impatto duraturo sulla storia del nazismo e sulla carriera di Adolf Hitler. Anche se il colpo di stato non riuscì, il movimento nazista guadagnò molta visibilità. Hitler, durante il processo che seguì al suo arresto, ebbe l'opportunità di esporre le sue idee davanti a un pubblico più vasto, facendo la figura del martire e aumentando la sua popolarità tra i settori più radicali della società tedesca.
Dopo l'arresto, Hitler fu processato per tradimento. Il processo ebbe luogo nel febbraio 1924 e, nonostante la gravità delle accuse, Hitler riuscì a sfruttare il processo per farsi conoscere come una figura di spicco. Durante il processo, Hitler pronunciò una serie di discorsi che riflettevano la sua visione politica e il suo odio verso la Repubblica di Weimar e le potenze alleate. Con il suo atteggiamento e la sua eloquenza, Hitler guadagnò il sostegno di molti che vedevano in lui una figura capace di restituire forza alla Germania.
Hitler fu condannato a cinque anni di prigione, ma la pena fu relativamente leggera, probabilmente per via delle simpatie che alcuni settori conservatori nutrivano nei suoi confronti. Durante il suo soggiorno in prigione, Hitler scrisse il suo libro "Mein Kampf", dove esponeva in dettaglio la sua ideologia, compresa la visione di una Germania forte, espansionista e basata sulla supremazia della razza ariana.
Il fallimento del Putsch di Monaco rappresentò un punto di svolta per il movimento nazista. Sebbene l'azione fosse fallita, Hitler imparò che un colpo di stato armato non era il modo giusto per raggiungere il potere. In seguito, cambiò tattica, cercando di ottenerlo attraverso vie legali, come le elezioni e la costruzione di alleanze politiche.
Nel lungo periodo, il Putsch di Monaco contribuì a rafforzare la figura di Hitler come leader del movimento nazista. Nonostante la sua condanna e la prigione, il suo movimento continuò a guadagnare popolarità negli anni successivi e nel 1933 Hitler fu nominato cancelliere della Germania, dando inizio al regime nazista. Il Putsch di Monaco rappresentò un tentativo fallito ma significativo nella lotta di Adolf Hitler per il potere. Anche se non riuscì a rovesciare il governo di Weimar, l'evento divenne un punto di riferimento nella sua carriera politica, segnando l'inizio di un lungo processo che avrebbe portato alla sua ascesa al potere. Il Putsch, quindi, non solo fu un fallimento immediato, ma una lezione che Hitler usò per adattare la sua strategia e rafforzare il suo movimento, che avrebbe presto trasformato la Germania e l'Europa.
Niccolò Cianciotto
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