Black Mirror: torna da me
Black Mirror è una famosa serie tv, una distopia, cioè una distorsione della realtà ambientata nel futuro. In un futuro prossimo, dove gli incubi legati alla tecnologia potrebbero avverarsi. Oddio, per alcuni non sarebbero poi incubi, molti non pensano ci siano problemi se dei computer controllano le vite o se si vive basandosi sui profili social e sulle valutazioni ottenute. Ma come la serie dimostra, rimpiazzare le persone, le emozioni, il proprio essere da computer non può funzionare, rovinerebbe solo la società odierna più di quanto già lo sia.
L'episodio di cui vorrei scrivere Γ¨ Torna da me, recentemente visto in classe.
Nell'episodio una ragazza di nome Martha perde il suo amato compagno Ash in un incidente stradale. Al momento del funerale, la ragazza distrutta ottiene speranza dalla sua amica che le parla di un servizio online dove Γ¨ possibile mantenere il contatto con i defunti.
Inizialmente la notizia non convince Martha, ma quando scopre di essere incinta, sopraffatta dal dolore, cede. Così inizia a parlare tutti i giorni con Ash, o meglio, con una sua copia.
In una chiamata, la copia di Ash le spiega un modo per averlo in carne ed ossa: trasferire i ricordi di Ash in un replicante robot composto di pelle sintetica. Il risultato sarΓ un disastro.
Appena Ash viene assemblato, Martha Γ¨ entusiasta e sconvolta allo stesso tempo, per quanto sia perfetta la coppia non umana di Ash. Con il passare del tempo Martha tratta il robot come se fosse proprio il vero Ash, ma una sera i due litigano e Martha capisce che il carattere del vero Ash non Γ¨ stato affatto replicato nel robot, che rimane inespressivo senza emozioni e ubbidisce solo agli ordini di Martha. E' proprio lei ad accorgersi e a lamentarsi del fatto che il robot prova emozioni nei suoi confronti solo quando lei gli chiede di essere gentile.
A questo punto Martha realizza che Γ¨ impossibile, per colmare il proprio dolore, utilizzare un replicante del suo fidanzato, perchΓ© i sentimenti non si possono automatizzare e forse Γ¨ meglio elaborare il lutto piuttosto che creare un diversivo artificiale.
Sopra a un precipizio lei ordina al robot di buttarsi giù, ma per la prima volta Ash mostra una propria emozione: "la paura". Infatti con disperazione e confusione le confessa di non volerlo fare e la prega di smetterla di insistere. Così facendo va contro gli ordini della propria creatrice. Alla fine dell'episodio Martha prende la decisione di tenere Ash in soffitta per poter permettere alla figlia di vederlo solo il fine settimana.
In ogni caso le macchine non possono essere paragonate alla complessità dell'essere umano. Nemmeno Chat-Gpt, per quanto sia "progettato per rispondere in modo positivo e utile", così ama rispondere a chi gli chiede: "Come stai?", può simulare l'emozione, ma ancora al giorno d'oggi non può provare la vera emozione. E la differenza tra le due situazioni è ancora avvertibile.
Valentyn Svyshch
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