L'allevamento del salmone: quello che non tutti sanno

Probabilmente pochi sanno delle condizioni igienico/sanitarie che caratterizzano molte delle maggiori ditte produttrici di salmone e degli ambienti di allevamento. L'obbiettivo Γ¨ di rendere piΓΉ cosciente il consumatore riguardo a cosa viene realmente venduto all'interno di alcune pescherie e specialmente nei supermercati.

I problemi che rendono gli allevamenti ittici di salmone tanto atroci sono molteplici. Si registra un esagerato tasso di mortalità prima della macellazione, mediamente un salmone su 4 non arriva a fine percorso. Il tasso di mortalità così alto è dovuto alla presenza di malattie e batteri, molto diffusi negli ambienti di allevamento, a causa del sovraffollamento estremo in cui gli animali sono costretti a vivere. Un sovraffollamento che rende tra l'altro necessario l'utilizzo di antibiotici in quantità elevate, misura che determina anch'essa l'alto tasso di mortalità e contribuisce alla proliferazione di pidocchi marini.


I pidocchi di mare sono esseri carnivori che si nutrono del salmone mangiandolo quando Γ¨ ancora vivo. Per i pesci, le cui teste e corpi sono ricoperti da sensibili recettori del dolore, si tratta di un’esperienza terrificante, fonte di grande sofferenza. La presenza massiccia dei pidocchi non minaccia solo la salute dei pesci negli allevamenti, ma rappresenta anche un rischio per la biosicurezza, per via dell'altissima probabilitΓ  di diffusione negli habitat selvatici, soprattutto se si considera l'elevata percentuale di rottura delle celle di contenimento.


Per farvi un'idea, solo nel 2022, il 68% degli allevamenti attivi in Scozia ha violato il Codice di buone pratiche per contenere i livelli di pidocchi di mare. L'impatto negativo non riguarda solo la fuga dei salmoni in mare aperto e la diffusione dei pidocchi di mare, ma si verifica anche un impatto determinato dall'inquinamento. Basti notare che gli allevamenti ittici scozzesi messi insieme producono la stessa quantitΓ  di rifiuti di tutta la popolazione della Scozia. Anche i medicinali e le sostanze chimiche, come gli antibiotici e gli insetticidi, vengono rilasciati nell’ambiente. Molti sono noti per essere tossici per i pesci e per altri organismi marini, cosΓ¬ come per gli uccelli che se ne cibano. Senza tralasciare che per nutrire i salmoni allevati Γ¨ necessario uccidere pesce foraggio selvatico. In rapporto alla quantitΓ  di salmoni 'prodotti' finisce per risultare una pesca dannosa per l'ecosistema.


Italia, quinto consumatore a livello mondiale



L’Italia Γ¨ tra i primi dieci paesi importatori di salmone scozzese.
Con circa 2,4 kg pro capite l’anno, il nostro Γ¨ il quinto paese europeo per consumo di salmone. Secondo GFK Italia (un sito che informa sui prodotti di piΓΉ largo consumo), il 70% delle famiglie italiane ha consumato salmone almeno una volta nel 2022, mentre la frequenza di acquisto da parte dei consumatori rispetto all’anno precedente Γ¨ cresciuta del 4,3%. Spesso si tratta di salmone proveniente dagli allevamenti ittici.

Dal 1950 al 2010 la produzione di salmone allevato Γ¨ stata in costante crescita, ma nel 2010 ha superato la pesca del salmone selvaggio di ben due volte (come da tabella)

From 1950 to 2010, the production of farmed salmon has been steadily increasing, but in 2010, it surpassed wild salmon fishing by a staggering two-fold margin (as shown in the table).






In conclusione, invitiamo il lettore a trovare il giusto compromesso tra prezzo e provenienza, facendo attenzione all'etichetta identificativa del prodotto. In modo tale da incentivare il meno possibile attivitΓ  ittiche intensive, dannose per l'ecosistema, e pericolose per la nostra salute.

Martino Lubrini
English version

Salmon farming: what not everyone knows

Probably few are aware of the hygienic/sanitary conditions that characterize many of the major salmon-producing companies and farming environments. The aim is to make consumers more aware of what is actually being sold in some fishmongers and especially in supermarkets. The problems that make salmon aquaculture so atrocious are numerous. There is an exaggerated mortality rate before slaughter, with on average one out of four salmon not making it to the end. The high mortality rate is due to the presence of diseases and bacteria, which are widespread in farming environments, caused by extreme overcrowding in which the animals are forced to live. This overcrowding also necessitates the use of high quantities of antibiotics, a measure that also contributes to the high mortality rate and fosters the proliferation of sea lice.
Sea lice are carnivorous parasites that feed on salmon while they are still alive. For fish, whose heads and bodies are covered in sensitive pain receptors, this is a terrifying experience, causing immense suffering. The massive presence of sea lice not only threatens the health of fish in aquaculture, but also poses a risk to biosafety due to the extremely high likelihood of spread into wild habitats, especially considering the high percentage of containment cell breaches. Just to give you an idea, in 2022 alone, 68% of active farms in Scotland violated the Code of Good Practice for containing sea lice levels. The negative impact not only concerns the escape of salmon into open seas and the spread of sea lice, but also pollution. It's noteworthy that Scottish fish farms collectively produce the same amount of waste as the entire population of Scotland. Additionally, medicines and chemicals such as antibiotics and insecticides are released into the environment. Many of these are known to be toxic to fish and other marine organisms, as well as to birds that feed on them. Not to mention, to feed farmed salmon, it's necessary to kill wild forage fish. In relation to the quantity of salmon 'produced,' it ends up being detrimental to the ecosystem. Italy is among the top ten importing countries of Scottish salmon. With approximately 2.4 kg per capita per year, ours is the fifth European country in terms of salmon consumption. According to GFK Italy (a site that provides information on widely consumed products), 70% of Italian households consumed salmon at least once in 2022, while the frequency of purchase by consumers compared to the previous year increased by 4.3%. Often, this salmon comes from fish farms. In conclusion, we encourage the reader to find the right compromise between price and origin, paying attention to the product's identifying label. This way, we can minimize the encouragement of intensive fishing activities that are harmful to the ecosystem and dangerous to our health.

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