Agricoltura estrema: il basilico sott'acqua di Nemo's Garden

Avete letto bene, in Liguria a Noli crescono da Maggio a Settembre dentro serre sott'acqua circa 600 colture di molte specie di piante, dal basilico ai mandarini, dal tabacco alla lattuga... ma come esattamente?

Nell'estate del 2012 Sergio Gamberini, sommozzatore appassionato di giardinaggio, si chiede se si possono ricreare le condizioni perfette per la coltivazione del basilico sotto al mare. La pianta tipica della Liguria ha bisogno di luoghi protetti e soleggiati con temperature stabili. Nasce così l'ambizioso progetto Nemo's Garden, che offre una nuova possibilità di agricoltura alternativa ricreando piccoli ecosistemi a basse profondità (non oltre i 10 metri) nei quali le piante, isolate dal mare, crescono con temperature stabili e sono protette dai parassiti, rendendo non necessari i pesticidi.

L'orto subacqueo Γ¨ fatto di 6 cupole di plastica di 2 metri di diametro e da 800 litri d'aria. Ognuna puΓ² ospitare fino a 100 piante coltivate secondo un sistema idroponico, quindi le piante crescono in acqua dolce, sono nutrite da un alimentatore automatizzato invece di crescere nel terreno. Le cupole sono alimentate da pannelli solari e pale eoliche che forniscono l'energia necessaria al normale funzionamento degli alimentatori e dei sistemi di monitoraggio e telecamere, con cui i subacquei fanno dirette live mentre lavorano nelle biosfere con il corpo metΓ  sott'acqua e metΓ  fuori stando in piedi su una pedana.

Al centro dell'orto si trova "l'albero della vita" una struttura metallica alta quasi 4 metri e larga 3 che pesa circa mezza tonnellata. Oltre a simboleggiare il progresso tecnologico verso un'agricoltura sostenibile, nasconde anche i cavi che corrono verso ogni biosfera.

Purtroppo questa agricoltura alternativa ha dei limiti, tra cui soprattutto il problema del maltempo, che rende inagibili le cupole quando il mare Γ¨ mosso, oltre a poter danneggiare le strutture.

Fortunatamente le catene che tengono ancorate le cupole al fondale tengono ancora duro nonostante le forti mareggiate delle giornate scorse.


Paolo Meschiari

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