Diversità e inclusione nel mondo del lavoro

La diversità e l'inclusione sono temi caldi in molte società moderne e il loro impatto sul mondo del lavoro è particolarmente rilevante. La parola "diversità" si riferisce alla varietà di caratteristiche che rendono le persone uniche, come età, genere, etnia, orientamento sessuale, religione e competenze.

L'inclusione, d'altra parte, si riferisce all'accettazione e all'integrazione  di queste diversità all'interno di una società o di un ambiente lavorativo. In un mondo del lavoro inclusivo, le persone di tutte le diversità sono accettate e valorizzate, indipendentemente dalle loro differenze.

Questo creerebbe un ambiente di lavoro più equo e produttivo, dove le idee e le prospettive possono essere condivise e utilizzate per raggiungere obbiettivi comuni. Inoltre, un ambiente di lavoro inclusivo è più interessante dal punto di vista dei dipendenti, poiché dimostra che l'azienda valorizza e rispetta tutti i suoi membri, facendo aumentare la motivazione e la lealtà di coloro che ne fanno parte.

Inoltre, un ambiente inclusivo può attirare un pool più ampio e variegato di talenti, poiché le persone sono più incentivate a candidarsi per un lavoro in un'azienda che valorizza la diversità e l'inclusione. Tuttavia, nonostante i molti vantaggi, molte aziende ancora lottano per creare ambienti più aperti.

La discriminazione e la Bias (una forma di discriminazione legata al pregiudizio) sono ancora presenti in molte aziende e in diversi ambienti di lavoro, e possono essere difficili da trattare dalle aziende per creare un ambiente inclusivo.

Un caso molto conosciuto in Italia è quello di Roberta Rei, una giornalista che ha intentato una causa contro il suo datore di lavoro per discriminazione di genere. La signora Rei sosteneva che era stata sistematicamente ignorata per le opportunità di carriera e retribuzione, a parità di qualifiche con i suoi colleghi maschi. La causa ha portato alla condanna dell'azienda a risarcire la signora Rei e ad aumentare il suo compenso. 

Un altro caso poco conosciuto è quello di un giovane ragazzo di colore, il nome rimane sconosciuto nell'articolo de «Il Resto del Carlino», che ha fatto richiesta via email di lavorare in un albergo per la stagione estiva. L'albergatore l'ha respinto con un sms sconcertante: "Mi dispiace, ma non posso mettere ragazzi di colore in sala. Qui in Romagna la gente è molto indietro con la mentalità". Siamo davanti a un evidente caso di discriminazione razziale in cui al danno economico di aver perso la stagione lavorativa si somma l'umiliazione e la profonda ingiustizia di cui il ragazzo è vittima. Nessuno può essere discriminato in base al colore della pelle e per questo il giovane ragazzo milanese di 18 anni ha fatto appello alla CGIL per ottenere giustizia. 

Oltre alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro c'è anche l'organizzazione internazionale del lavoro (OIL) che si occupa di promuovere opportunità delle donne e degli uomini per ottenere un lavoro dignitoso in condizioni di libertà, sicurezza e dignità umana attraverso i diritti presenti nella Costituzione e riflessi anche in altri strumenti normativi internazionali.

Occorre sapere che si può far appello a organizzazioni sindacali e occorre ricordare che il lavoro è un diritto difeso dalla Costituzione del 1948, quella che ha fondato la Repubblica nella quale ancora viviamo. 

Ornella Casula