Confinati in casa: cronaca semiseria dalla quarantena
Γ bello stare in famiglia, le risate, le chiacchiere, gli abbracci, i sorrisi. Quando stiamo tutti insieme siamo contenti e felici perchΓ© Γ¨ da tanto
che non ci si vede, magari perchΓ© abitiamo tutti lontani, magari perchΓ© qualcuno
preferisce la solitudine o il confort della propria casa al caldo ambiente
familiare. Fatto sta che quando ci riuniamo Γ¨
sempre festa, forse perchΓ© succede solo a Natale o ai compleanni, ma cosa
succederebbe se fossimo costretti a restare con i nostri familiari piΓΉ stretti
per un lungo periodo?
In cucina
piombΓ² un silenzio tombale, la pasta avanzata dal pasto di mezzogiorno
aspettava sul piatto mentre noi, che stavamo seduti al tavolo, concentravamo la
nostra attenzione verso Mentana che quella sera, come un carceriere, ci chiuse
in casa.
Infatti, una
nuova terribile malattia percosse gli Stati Uniti. Non si sa di preciso
quale fosse il focolare ma di certo aveva colpito molte famiglie statunitensi. I
sintomi sono terrificanti, solo al pensiero qualunque uomo impallidirebbe:
·
Leggerissima febbre da non poter stare a casa ma
fastidiosa da non lasciar lavorare in pace.
·
Intolleranza totale a qualsiasi tipo di alcolico,
dalla birra alla grappa, dal limoncello al vinello buono, bevuto la domenica con i ravioli al
ragΓΉ.
·
IncapacitΓ assoluta di sopportare qualsiasi tipo
di sport trasmesso alla televisione, dal calcio al basket, dal ciclismo alla
formula 1.
·
Bisogno impellente e incontrollabile di andare all’IKEA
ogni singolo fine settimana nonostante i mobili in esposizione siano sempre gli
stessi.
E questi
sono solo i sintomi conosciuti. A quanto
pare quest’atroce malattia si sviluppava solo tra il sesso maschile ad eccezione di
alcuni rari casi che colpirono anche le donne. Questa
patologia non aveva nΓ© cura nΓ© vaccino, tutti gli uomini del mondo erano tormentati da un costante terrore che gli impediva di vivere la propria vita. Inizialmente
gli italiani la presero sottogamba, non pensavano che potesse essere tanto
grave e quando la malattia incominciΓ² a prendere campo, ormai era troppo tardi.
Migliaglia di casi si registrarono in pochi giorni e così
iniziΓ² il calvario da passare nel nostro condominio. I primi
giorni furono sereni, nessuno pensava che lentamente la quarantena ci avrebbe
portato alla follia. Dopo le
prime settimane i rapporti famigliari incominciarono a incrinarsi, si discuteva
per qualsiasi motivo anche i piΓΉ stupidi, i motivi principali erano: chi doveva
portare fuori il cane, chi doveva andare a buttare la spazzatura ma anche su
chi doveva andare a fare la spesa.
Le lezioni
ripresero in versione digitale e tutti i ragazzi furono costretti a svegliarsi
presto la mattina.
Ma soprattutto
la piΓΉ grave conseguenza delle prime settimane di quarantena fu la mancanza di
lievito nei supermercati che fu subito sold out manco fosse un nuovo disco di
Romina e Albano, la causa fu ovviamente l’astinenza da pizza. Il video tutorial
su internet su come fare la pizza napoletana accumulΓ² talmente tante visualizzazioni che non sarebbero bastati
la piazza del campo di Siena, l’arena di Verona e San Siro per contenere tutte
le persone che avevano visto quel video.
Passarono così
anche i primi mesi, le famiglie si stavano sgretolando lentamente.
Oltre i
continui litigi, i genitori perdevano continuamente la pazienza dietro le
lamentele e i capricci dei propri figli, il peso medio di ogni singolo membro superΓ²
gli 80 chilogrammi ad eccezione per bambini e donne, il continuo cibarsi di
alimenti surgelati in combinazione con la mancata attivitΓ fisica causΓ² a molti
uomini problemi vascolari e circolatori e come se non bastasse, il giorno di
Pasquetta fu una delle giornate piΓΉ soleggiate dell’intera quarantena, erano
anni che in questa giornata non si registrava una temperatura superiore ai 9
gradi, era come se qualcuno si stesse facendo beffa di noi. Arrivato giugno
la situazione era al limite, i social network erano saturi di amanti del
complotto che creavano teorie piΓΉ fantasiose dei romanzi di Stephen King, la
gente costretta a lavorare da casa incominciava a formare radici sulle proprie sedie e i pavimenti si stavano consumando lentamente a forza di pellegrinare
senza meta in giro per casa. Questo mese, perΓ², fu segnato da una grande notizia,
i casi erano in calo e la cura sperimentale creata da un ortopedico del Canton Ticino
si rivelΓ² efficace.
Da lì a poco
la situazione sembrava esser tornata normale, riaprirono parchi, banche,
edicole e anche i baretti dove ci si incontrava con gli amici. Ma la minaccia
non Γ¨ ancora stata completamente sconfitta e potrebbe tornare in qualsiasi momento, sta a noi fare in modo di evitarlo comportandoci responsabilmente, evitando assembramenti
e rispettando le regole.
Paolo Rovelli
Paolo Rovelli
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