Ogni viaggio lo vivi tre volte


C'Γ¨ un proverbio che dice che ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. PuΓ² sembrare una frase fatta, uno di quegli aforismi vaghi che non dicono molto, e invece non c'Γ¨ niente di piΓΉ vero. CiΓ² che lo rende tale Γ¨ il sogno, la preparazione.
È normale rivivere una bella esperienza attraverso i ricordi. Al contrario sono poche le esperienze che in fase di progettazione ti permettono di provare emozioni tanto intense, quanto simili a quelle che proverai effettivamente. Una di queste Γ¨ il viaggio.

Un giorno, mentre sei immerso nella solita routine, magari di mattina, in autobus, pensi: "Potrei andare lì". Magari non ti fermi molto a pensarci per poi dimenticartene anche, ma prima o poi torni a quel pensiero. Una, due, tre volte e alla fine diventa un chiodo fisso.
Qui inizia il viaggio. Inizi a pensare a ogni aspetto in ogni suo dettaglio. Inizi a pensare al momento in cui dovrai salutare tutti, alla partenza, al momento esatto in cui metterai lo zaino in spalla e farai il fatidico primo passo. Riesci già a percepire la sensazione inebriante di libertà e di liberazione che ti pervaderà e che, in un certo senso, lo sta già facendo. Ti sembra di essere già lì, di "avere tutto l'universo davanti" e "lasciarti tutto alle spalle", per citare Vedder.
Il passo successivo è quello del lato pratico, per definizione meno idealistico, ma ugualmente affascinante. Fissi la data, fai una stima di quanti soldi ti serviranno, che tanto saranno sempre troppi o troppo pochi, e, cosa più importante, pensi a riempire lo zaino. "Cosa sto dimenticando?", "Sarà troppo pesante?", "Sì è troppo pesante. Cosa posso togliere?", e intanto la voglia di libertà e il bisogno di trovarti sulla strada crescono incontrollabili.
Ovviamente le componenti fondamentali di ogni viaggio devono restare improvvisazione e casualitΓ , o rischi di crearti aspettative altissime e irreali per poi deluderle e, forse ancora peggio, di precluderti qualsiasi effetto sorpresa che la strada ti riserva. Dopotutto, il fatto di non sapere neanche fin dove arriverai o dove dormirai rendono il tutto, sΓ¬ piΓΉ spaventoso, ma anche decisamente piΓΉ intrigante. 

A questo punto, per quanto possa essere bella, la vita che stai vivendo ti sembrerΓ  sempre un po' meno interessante di quella che ti aspetterΓ  dopo il primo passo. Per quanto tu possa essere legato ai tuoi amici, non vedrai l'ora di salutarli per incontrare un'infinitΓ  di sconosciuti. Per quanto possano essere confortevoli le tue quattro mura, fremerai dalla voglia di mangiare male, e magari anche poco, e di dormire a due centimetri dalla terra fredda e dura in una tenda sperduta chissΓ  dove, dalla voglia di sentirti libero.

Matteo Caramaschi

Commenti