L'arte perduta dell'autostop

La sezione “viaggiatori del II millennio” parlerà di modi diversi e anticonvenzionali di vivere il viaggio inteso anche come esperienza e non solo come spostamento da un punto a un altro.
Partiamo quindi con uno dei metodi più stimolanti per viaggiare: l' AUTOSTOP. Ci si mette al lato della strada e, al passaggio di una macchina, si tira su il pollice: con un po’ di tecnica e un bel po’ di fortuna la macchina si fermerà e farà salire l'autostoppista.

Niente di più semplice, no? Eppure dagli anni '70 (fine dell'età d'oro dell'autostop) in poi questa pratica è andata sempre più in disuso fino ad arrivare ad oggi, quando la maggior parte delle persone la considera rischiosissima o addirittura illegale.
Chiariamo subito che chiedere un passaggio nella maggior parte dei paesi è legale, in molti, tra cui l'Italia, è vietato solo lungo le autostrade e alcune tangenziali per ragioni di sicurezza.
È davvero così pericoloso? NO, la probabilità che l automobilista che si è fermato sia un assassino un rapinatore o un qualsiasi altro tipo di criminale incallito è davvero bassa; ovviamente esiste ma, per dare un’idea, è la stessa di essere rapiti o rapinati mentre si cammina per strada e non mi sembra che ciò accada quotidianamente o che a causa di questo rischio le persone smettano di uscire di casa.Visto che comunque una piccola percentuale di rischio c'è occorre prendere delle precauzioni, come spostarsi preferibilmente in coppia e di giorno e non salire mai in macchina senza prima essersi fatti un’idea del veicolo e del suo conducente. Anche se le prime impressioni non sempre rispecchiano la realtà, sono sempre meglio di niente.
 Ma allora perché l'autostop è accompagnato da questo alone di pericolo? Probabilmente a causa dei media che tendono, in questo e molti altri casi, a dipingere il mondo peggio di quello che è, facendo sì che quando si parla di questo argomento la maggior parte dei commenti siano luoghi comuni, primo tra tutti “ma di questi tempi, con tutta la brutta gente che c'è in giro, come fai a fidarti?".

A inizio articolo si è detto che l'autostop è stimolante, e perché? Perché si basa sui “rapporti umani”: si conoscono persone sempre nuove che probabilmente non si vedranno mai più con cui si può scambiare opinioni, parlare di qualsiasi cosa e, soprattutto, da cui si può sentire una “storia” ogni volta diversa, da cui magari si può apprendere qualcosa: una persona che è disposta a “tirare su” uno sconosciuto è molto probabilmente una persona aperta di mente e interessante. Inoltre chiedere un passaggio è gratuito, questo elemento non è importante in sé (se lo si fa solo per questo motivo non se ne coglie la ”vera essenza”) ma in quanto la mancanza di denaro ne garantisce la mancanza di secondi fini: un automobilista prenderà a bordo un autostoppista “solo” per fare una buona azione e/o per avere in cambio un po' di compagnia.

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Matteo Caramaschi

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