Epstein: ombre, segreti e mezze verità

Washington, 20 novembre 2025 – Il caso di Jeffrey Epstein torna al centro dell’attenzione con l’approvazione dell’Epstein Files Transparency Act, che impone al Dipartimento di Giustizia di rendere pubblici numerosi documenti raccolti nel corso delle indagini sul finanziere statunitense. La legge è stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti con 427 voti favorevoli e uno contrario e ha ottenuto l’unanimità al Senato. L’iniziativa legislativa risponde a richieste di trasparenza da parte delle vittime e del pubblico, che da anni chiedono chiarimenti sui meccanismi che hanno permesso a Epstein di operare senza ostacoli per oltre vent’anni. Otto delle donne che hanno denunciato gli abusi hanno recentemente diffuso un video in cui chiedono al Congresso di portare alla luce tutti i segreti rimasti nascosti. In parallelo, il Dipartimento di Giustizia ha interrogato Ghislaine Maxwell nel carcere della Florida, cercando di rispondere alle critiche sulla scarsa trasparenza, sebbene Maxwell continui a opporsi alla divulgazione di alcune carte del gran giurì che la riguardano.
Le agenzie federali hanno inoltre confermato che non esiste alcuna prova di una presunta “lista dei clienti” e hanno ribadito la conclusione ufficiale sulla morte di Epstein, avvenuta nel 2019 per suicidio, confermata dal medico legale. Il governo ha annunciato la prossima pubblicazione dei video di sorveglianza del Metropolitan Correctional Center per supportare questa conclusione.
Tra le figure pubbliche più coinvolte nel dibattito vi è il principe Andrea, duca di York, accusato da Virginia Giuffre di avere rapporti sessuali con lei quando era minorenne, secondo quanto sostenuto da Epstein e Maxwell. Il principe Andrea ha sempre negato le accuse e nel 2022 ha raggiunto un accordo extragiudiziale con Giuffre, evitando così un processo civile negli Stati Uniti. L’accordo, pur non costituendo ammissione di colpevolezza, ha avuto conseguenze rilevanti per la sua vita pubblica, con il ritiro dei patronati e dei titoli militari onorifici. Con la pubblicazione dei nuovi documenti, il ruolo del principe Andrea nella rete sociale di Epstein torna a essere oggetto di attenzione, anche se al momento non emergono ulteriori accuse formali.
Anche Donald J. Trump è stato associato a Epstein, principalmente per la frequentazione degli stessi ambienti sociali negli anni ’90 e 2000, con presenze a feste e eventi a Palm Beach e New York. Nel 2002 Trump definì Epstein “un tipo molto interessante”, salvo poi prendere le distanze quando le accuse del finanziere divennero pubbliche. Una causa civile degli anni ’90, intentata da una donna che sosteneva di essere stata abusata da Epstein e Trump quando era minorenne, fu poi ritirata e non si giunse mai a una verifica giudiziaria delle accuse. Nel 2025, con l’arrivo di nuovi documenti, Trump ha sollevato nuove tensioni politiche, richiamando l’attenzione sui rapporti di Epstein con figure democratiche, senza tuttavia che siano emerse nuove prove a suo carico.
Il passato di Epstein è caratterizzato da un’ascesa rapida e opaca nel mondo della finanza. Dopo aver insegnato matematica alla Dalton School di New York, entrò in Bear Stearns e successivamente fondò una propria società di gestione patrimoniale rivolta a clienti ultra-ricchi. Negli anni ha costruito un sistema di sfruttamento sessuale di minorenni, organizzato con la collaborazione di Maxwell, che ha avuto un ruolo centrale nella logistica e nel reclutamento. La sua influenza si fondava anche su una vasta rete di relazioni sociali e professionali, che comprendeva accademici, scienziati, politici, imprenditori e celebrità. Epstein organizzava incontri, finanziava progetti e offriva visibilità, creando una rete di legami strategici che gli garantiva legittimità sociale e protezione informale.
La riapertura del caso e la pubblicazione dei nuovi documenti rappresentano una possibilità di chiarire i dettagli di questa rete e di comprendere come sia stato possibile che Epstein operasse per così lungo tempo senza conseguenze legali significative.

La vicenda non riguarda solo i crimini accertati, ma solleva interrogativi sulle modalità con cui potere, denaro e connessioni sociali possano influenzare l’azione della giustizia e la protezione delle istituzioni. Anche a distanza di anni, la storia di Jeffrey Epstein resta una vicenda aperta, con implicazioni che continuano a coinvolgere persone e istituzioni di alto profilo.

Niccolò Cianciotto