La mia vela




La vela, uno sport da non molti conosciuto ma veramente affascinante e meraviglioso. 
Per poter parlare di questo sport, dobbiamo prima scoprire come nasce. Il navigare il Mediterraneo con la vela Γ¨ abitudine presente da secoli, da sempre si Γ¨ utilizzata per commerciare, esplorare e dominare le rotte dei mari. Almeno fino alla seconda metΓ  dell'Ottocento, quando la vela venne sostituita dalle piΓΉ moderne ed efficaci navi a vapore. Comincia cosΓ¬ il rapido declino della vela nella navigazione commerciale. La vela sportiva nasce per l'esigenza di trasformare la vela commerciale in una disciplina competitiva e ricreativa. Nacquero cosΓ¬ i primi Yatch club a fine ottocento che promuovevano la competizione tra imbarcazioni private. 
                                                                                                               
Sono nato e cresciuto in un piccola cittΓ  del Piemonte, ho avuto l'occasione di andare in barca solamente durante il weekend, pur essendo appassionato della vela da sempre. Nel 2018 decisi di iniziare la mia esperienza in barca su una deriva, l'imbarcazione piΓΉ piccola per questo tipo di sport, chiamata Optimist: si trattava di un piccolo monotipo molto divertente per un bambino. Grazie a qualche contatto venni a conoscenza di un piccolo club nautico ad Albissola, decisi quindi di fare una settimana di prova. Inizialmente non mi piaceva tanto, sarΓ  perchΓ© non mi piacevano i compagni o perchΓ© non ero tanto abituato. Fatto sta che la mia famiglia aveva giΓ  pagato le lezioni e dovevo quindi proseguire per forza. L'ultima lezione fu la svolta, talmente tanto che mi appassionai. Quel giorno di fine estate c'era il mare piatto e una leggera brezza che bastava per far increspare leggermente le onde. Alla fine della giornata decisi che quello era ciΓ² che volevo fare veramente. Mia madre mi iscrisse subito per l'intero anno successivo.
Il mio allenatore mi disse che a breve ci sarebbe stata una regata lì vicino e io sarei dovuto andare. Una regata difficile, sofferta, soprattutto perché ero ancora un ragazzino e molto inesperto.
C'era un sacco di vento quel giorno ed io ero molto preoccupato, prima dell' uscita in barca chiesi qualche consiglio al mio allenatore che mi incoraggiΓ² e mi disse che l'unico motivo per cui ero li era divertirmi e imparare. Arrivato alla partenza ero spaventato e preoccupato ma nonostante tutto decisi lo stesso di partire. Guardandomi intorno si riusciva subito a capire chi era nelle mie stesse condizioni e chi invece era li per vincere, pensai che se avessi seguito quelli piΓΉ forti avrei potuto fare qualcosa di buono. 
Così non fu, poiché subito dopo la partenza ero molto disorientato, conoscevo a malapena il percorso ma nonostante tutto riuscì ad arrivare alla prima boa. Da lì in poi mi salì l'ansia e la preoccupazione dovuta soprattutto alle condizioni molto complicate perciò iniziai a scuffiare e a stancarmi. Rientrato a terra ero abbastanza provato dall'esperienza ma allo stesso tempo soddisfatto poiché ero finalmente riuscito a partecipare ad una gara.
Da quel momento iniziΓ² ufficialmente la mia "carriera" agonistica. A causa di qualche problema con la societΓ  il mio allenatore mi consigliΓ² di andare a Genova Sestri ponente dove si trovava un circolo ben organizzato. Rimasi all'incirca 2 anni in quella societΓ , tra allenamenti e regate, per poi fare il passo successivo e iniziare con il Laser, una barca molto piΓΉ veloce e divertente su cui gareggio tuttora nel Varazze Club Nautico con cui viaggio l'Italia e l'Europa. Attualmente dopo anni di sacrifici e allenamenti finalmente contendo le prime posizioni nelle classifiche italiane e la prima in Liguria. 
Tuttora cerco di impegnarmi al meglio sognando in un futuro i grandi cabinati.    


Pietro Pellegrino                                                                                                                                                                                                            

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