Centri per migranti in Albania?

Il centro per migranti di  Shengjin

L'accordo tra Italia e Albania sulla gestione dell'immigrazione riguarda principalmente la cooperazione nella gestione dei migranti che arrivano in Italia. Questo accordo si concentra soprattutto sul rimpatrio dei migranti che non hanno diritto di restare in Europa, per evitare che vengano trattenuti a lungo nei centri di accoglienza italiani. L'Albania, quindi, diventa un "alleato" nel controllo dei flussi migratori, cercando di fermare i migranti giΓ  prima che arrivino in Italia. Questo, secondo il governo, aiuta a ridurre la pressione sui centri italiani e a migliorare la sicurezza, impedendo ai trafficanti di esseri umani di sfruttare i migranti. Per l'Italia, l'accordo Γ¨ utile perchΓ© permette di gestire meglio i flussi migratori, alleggerendo i centri di accoglienza sovraffollati e migliorando la sorveglianza delle rotte migratorie. Ma l'accordo ha anche degli aspetti critici, soprattutto per i migranti che rischiano di essere rimandati in Paesi dove potrebbero non essere al sicuro. Se da un lato l'accordo aiuta a evitare che i migranti restino bloccati nei centri italiani, dall'altro c'Γ¨ il rischio che alcuni vengano rimpatriati in Paesi dove potrebbero subire violenze o discriminazioni. Questo solleva preoccupazioni per i diritti umani e il rispetto delle leggi internazionali, come la Convenzione di Ginevra, che vieta il rimpatrio verso Paesi in cui si rischiano torture o persecuzioni. Le organizzazioni per i diritti umani, come Amnesty International, criticano l'accordo per la mancanza di protezione adeguata nei rimpatri. Inoltre, l'accordo potrebbe non affrontare le cause principali dell'immigrazione, come le guerre e la povertΓ  nei Paesi di origine.

Ora i nuovissimi centri d'accoglienza in Albania si sono svuotati visto che i tribunali non hanno convalidato i trattenimenti al loro interno. All'inizio i poliziotti mandati in Albania erano 220, non Γ¨ ancora chiaro quanti agenti ci siano nei centri: la co-presidente di Volt Europa, Francesca Romana D’Antuono, che venerdΓ¬ Γ¨ stata in uno dei centri di Gjader, ha detto a Repubblica che dentro c’erano 12 agenti e che nei prossimi giorni ne manderanno via altri. Ha anche aggiunto che il 75% del personale se n’Γ¨ giΓ  andato. I centri per i migranti in Albania sono stati voluti dal governo di Giorgia Meloni, che aveva detto di volerli costruire circa un anno fa. Le strutture principali sono tre e si trovano tra Shengjin, sul mare, e Gjader, nell’entroterra: c’Γ¨ un hotspot, che Γ¨ un centro per sbarcare e identificare i migranti, un centro di prima accoglienza per chi chiede asilo e un CPR, dove mettono i migranti che non hanno ottenuto asilo. I centri dovevano servire per portare i migranti salvati nel Mediterraneo dalle autoritΓ  italiane, e dentro dovrebbero esserci solo uomini adulti provenienti da quelli che l’Italia considera “paesi sicuri”. La gestione e le spese per la costruzione sono tutte a carico dello Stato italiano.I centri sono stati finiti a ottobre, ma non sono mai stati usati davvero: da quando sono stati aperti, il governo italiano ha provato a mandare lΓ¬ alcuni gruppi di migranti salvati in mare usando la nave "Libra". PerΓ², diversi tribunali italiani, come quelli di Roma, Catania, Bologna e Palermo, non hanno convalidato i trattenimenti dei migranti, che sono dovuti tornare in Italia e rilasciati con la nave, facendo anche spendere un sacco di soldi. I tribunali hanno deciso di non convalidare i trattenimenti perchΓ© la Corte di Giustizia Europea ha detto che i paesi da cui venivano quei migranti non sono sicuri, quindi non si potevano mandare in Albania.CosΓ¬, quei centri, che dovevano essere un simbolo delle politiche migratorie del governo Meloni, sono rimasti vuoti. Tenerli aperti con tutto il personale costa un sacco di soldi, quindi il governo ha ricevuto altre critiche. Hanno detto che i centri rimarranno aperti, ma con meno gente e dipenderΓ  da cosa succede.

Gabriele PodestΓ 

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