Alberto Tomba: un talento nato per gli sci
Alberto Tomba soprannominato "La Bomba" nasce a San Lazzaro di Savena il 19 dicembre nel 1966. La famiglia fu un importantissimo fattore per il successo del miglior sciatore d'Italia, supportandolo per realizzare il suo sogno del figlio di diventare uno sciatore professionista. Il padre Franco Tomba lavorava nel settore dell'edilizia e la madre Maria Grazia si occupava della casa, la sua famiglia non era legata agli sport invernali, una cosa molto rara per un campione di sci di solito figlio di campioni o di allenatori o di istruttori. Lui e la sua famiglia vivevano nei pressi delle colline, quindi abbastanza lontani dalla montagna e nonostante la posizione la famiglia di Tomba si impegnΓ² a far sciare il loro figlio. Il padre Γ¨ stato piΓΉ partecipe nell'aiutare il figlio, infatti nei fine settimana lo portava in montagna per sciare, ha sacrificato molto per realizzare il suo sogno. Alberto iniziΓ² ad allenarsi fin dalla sua adolescenza e con molta dedizione. Sia la famigli di Tomba sia quest'ultimo hanno fatto sacrifici ma i piΓΉ difficili si sono presentati quando l'atleta era giovane, soprattutto nella relazione tra sport e scuola. Tomba si allenava inizialmente sulle montagne dell'appenino Tosco-Emiliano in particolare sul Monte Cimone in provincia di Modena vicino a casa sua. Con i suoi 2.165 metri di altitudine offre ottime condizioni sciistiche e piste adatte agli allenamenti agonistici. La sua prima gara fu a sette anni, gareggiava per il suo primo club: Polisportiva Pontevia. Si trattava di una gara locale che perse perchΓ© ebbe un comportamento giudicato sfacciato: a metΓ gara si fermΓ² per raccogliere un guanto caduto. Da quella gara divenne conosciuto nell'ambiente e tutti poterono ammirare la dedizione e la passione che Alberto aveva per lo sci. Nel corso degli anni continuΓ² a migliorare rapidamente e a scalare le classifiche sciistiche fino ad arrivare ad una delle sue imprese piΓΉ famose: le Olimpiadi invernali di Calgary del 1988, dove vinse ben due medaglie d'oro nello slalom gigante e nello slalom speciale. Puntarono su di lui diversi marchi di sci pregiati, che lo scelsero come testimonial: Rossignol, Nordica e Carrera. Fu l'inizio della sua carriera da leggenda dello sci. Ma non fu famoso solamente per lo sci, Tomba riusciva a catturare il pubblico con la sua personalitΓ , diversa dal contesto sportivo e alpinista caratterizzato da un comportamento disciplinato e rigido.
Il comprensorio sciistico di Val di Fassa gli dedicò un pista, la "Pista Tomba" che si trova in Trentino-Alto Adige. Diverse località sciistiche alpine hanno poi deciso di dedicare delle piste a Tomba per ricordare le sue imprese sportive e personali, cosicché gli appassionati possono immergersi nelle sue imprese. I motivi principali che le associazioni sciistiche hanno addotto per dedicare la pista a Tomba sono fondamentalmente due: i riconoscimenti sportivi, quando la pista celebra le imprese leggendarie che hanno portato l'Italia in nazionale; è inoltre un simbolo di ispirazione per le nuove generazioni di sciatori. La carriera iniziata nel 1983 e conclusa nel 1998 finì per via di problemi fisici gravi che nelle ultime gare della stagione del 1997-1998 lo misero a dura prova. Si ritirò ufficialmente a 31 anni con un palmarès straordinario: 50 vittorie in coppa del mondo, 3 ori olimpici, 2 titoli mondiali e 4 Coppe del Mondo di specialità . Il ritiro della leggenda dello sci fu una amara notizia per gli appassionati e un duro colpo per lo sport che egli amava, ma che era costretto ad abbandonare cosi presto. Per un anno fu presente tra gli allenatori della squadra nazionale, ma in posizione defilata.
Matteo Marangoni
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