Credito Sociale, ovvero come la Cina controlla la popolazione


Caricatura del futuro credito sociale in Cina

Il sistema del credito sociale suscita inquietudini e incomprensioni in Occidente. Il suo utilizzo rientra in quello che molti definiscono come algocrazia, il governo in mano ad algoritmi, altri lo paragonano alla nota serie TV Black Mirror o al Grande Fratello cinese. 
Ma la vera domanda Γ¨: da dove salta fuori questo credito sociale cinese? partiamo per gradi.
Per snocciolare questo complesso sistema dobbiamo partire dagli anni '80, durante la Cina di Deng Xiaoping intenta a negoziare il suo ingresso nell'Organizzazione mondiale del commercio, di conseguenza disposta a modificare la sua economia, sulla carta socialista, per adeguarsi agli standard globali. Successivamente agli scontri avvenuti in piazza Tienanmen nel 1989, su richiesta delle stesse aziende americane Washington chiese a Pechino di sviluppare un sistema che permettesse alle aziende straniere di riconoscere meglio le controparti cinesi per scovare eventuali mele marce tra i possibili partner.
Gli economisti cinesi studiarono a fondo in Europa e negli Stati Uniti per capire i sistemi di valutazione del credito che vigevano in Occidente, ma vollero andare oltre e crearono un loro credito con "caratteristiche cinesi": era necessario adottare un sistema efficiente con cui valutare pienamente la fiducia, per accordare prestiti a persone e aziende. La crisi del 2008 Γ¨ stata uno spartiacque, per i cinesi fu l'occasione per mostrare al mondo il declino della societΓ  Occidentale e le maggiori potenzialitΓ  del mondo Orientale e della Cina stessa. Cosi il Partito Comunista decise di ampliare il sistema del credito sociale anche alla moralitΓ  e non piΓΉ esclusivamente all'economia. Il cittadino comune diventa un modello di riferimento in termini di condotta, economia e moralitΓ  si fondono e saldare un debito con una qualsiasi banca mostra il cittadino alla societΓ  come una brava persona.

Il sistema si sarebbe dovuto attivare a livello nazionale intorno all'inizio del 2020 ma causa Covid-19 il processo ha subito rallentamenti, nonostante ciΓ² circa 43 comuni hanno giΓ  attivamente adoperato il sistema sulla propria popolazione con valutazioni e parametri differenti. Come punto di riferimento abbiamo la cittΓ  di Rongchen dove i cittadini sono valutati e catalogati con una valutazione che varia da AA fino a D, con conseguenze anche molto pesanti sulla vita quotidiana dei cittadini: si passa dai cittadini modello della classe AA fino a quelli in categoria D che sono impossibilitati a richiedere prestiti alle banche o prendere mezzi di trasporto come il treno o un aereo per lo spostamento in altre cittΓ , venendo etichettati come soggetti pericolosi.
Per noi occidentali questo sistema puΓ² sembrare assurdo ma per i cinesi il metodo del "bastone e carota" Γ¨ del tutto normale ed Γ¨ parte integrata della tradizione del legismo, una visione tipicamente cinese, che ignora del tutto le questioni morali per concentrarsi sulle faccende pragmatiche. Il controllo della popolazione fa parte delle caratteristiche della storia cinese (fin dai tempi di Wang Anshi) con l'unica differenza che il governo comunista vende questo credito sociale come un modo per arricchire i cittadini e per la creazione di un sistema anticorruzione, col modello del comunista umile e lavoratore a discapito del grande imprenditore che si arricchisce con investimenti esteri. La domanda sorge spontanea, in cosa si evolverΓ  questo credito sociale? 
Col passare del tempo molti credono e pensano che questo sistema possa passare da un semplice modo per civilizzare la societΓ  ad uno strumento che in futuro potrebbe servire da controllo sociale totale.


Daniele Ruiu & Alessio Esposito 


































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