25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere


La violenza contro le donne Γ¨ una violenza di genere, ed Γ¨ ritenuta una violazione dei diritti umani. Significa che la violenza Γ¨ compiuta su di una donna, in quanto donna. 
Ha effetti negativi sia a breve che a lungo termine. Questo tipo di violenza causa l'isolamento della donna.
La violenza di genere riguarda le donne, ma coinvolge tutti, coinvolge la societΓ  nella sua interezza.
Questa terminologia Γ¨ largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni che operano nel settore. Nel 1999 le Nazione Unite hanno deliberato che il 25 Novembre venga considerata la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza, ovvero un giorno per ricordare le vittime di femminicidi e riflettere sulle debolezze della nostra societΓ . 
Da diverse ricerche emerge che la violenza di genere si esprime su donne e i minori in vari modi ed in tutti i paesi del mondo. 
In  Europa esiste  la violenza domestica, esercitata soprattutto nell'ambito familiare o nella cerchia dei conoscenti, attraverso maltrattamenti fisici, ma anche violenza psicologica e maltrattamenti. 
Una forma di violenza maschile contro le donne Γ¨ la violenza economica, che consiste nel controllo di denaro da parte del partner, nel divieto di intraprendere attivitΓ  lavorative esterne all'ambiente domestico, e puΓ² arrivare al controllo delle proprietΓ  e al divieto ad ogni iniziativa autonoma della donna rispetto al suo patrimonio. 
La violenza sulle donne Γ¨ ancora attuale, basti pensare che in Italia ogni anno si verificano circa 90 femminicidi. Il numero delle violenze domestiche Γ¨ poco preciso perchΓ© l'80% delle donne non denuncia la violenza subita spesso nel contesto familiare. Ogni volta che una donna soffre per colpa di qualcuno che dice di amarla, Γ¨ una vergogna per tutti noi. L'amore non puΓ² far male. L'amore lascia liberi, rispetta e ascolta.

Molte donne hanno paura di parlare, hanno vergogna o pensano che nessuno le aiuterΓ . Ma restare  in silenzio fa diventare il dolore piΓΉ grande, serve piΓΉ coraggio per chiedere aiuto che per restare zitti. 

Noi ragazzi dobbiamo imparare a rispettare le donne: a scuola, a casa, ovunque. Una parola cattiva, una battuta volgare, la mancanza di rispetto: anche questo Γ¨ una violenza. Ma da lΓ¬ nasce qualcosa che puΓ² diventare un  grande problema. Per cambiare davvero le cose, non basta condannare la violenza: serve educare al rispetto fin da piccoli, serve insegnare ai bambini che la forza non Γ¨ dominio, ma capacitΓ  di proteggere e comprendere. Un uomo forte non impone, ma ascolta. Non alza la voce, ma tende la mano. Il rispetto non nasce dalla paura, ma nell'empatia, dalla consapevolezza che ogni essere umano merita dignitΓ  e libertΓ . E importante anche sostenere le donne che trovano il coraggio di denunciare. Spesso, dietro una denuncia, c'Γ¨ una lunga storia di dolore, di silenzi, di paura.

La societΓ  deve accogliere, non giudicare. Le istituzioni devono offrire aiuto concreto, protezione e percorsi di rinascita. Ogni donna che si rialza dopo aver subito violentato rappresenta una vittoria per tutti noi. Il cambiamento parte anche da gesti quotidiani: da un linguaggio rispettoso, da un "no" detto con fermezza davanti a una battuta sessista, da un amico che sceglie di intervenire invece di voltarsi dall'altra parte. PerchΓ© la violenza si combatte non solo con le leggi, ma soprattutto con la cultura, con l'educazione e con l'esempio. Solo quando impariamo che il rispetto Γ¨ la base di ogni relazione, potremo davvero dire di vivere in una societΓ  giusta. La vera forza di un uomo si misura nella sua capacitΓ  di amare senza possedere, di proteggere senza controllare, di valorizzare senza umiliare. 

Penso che ogni donna sia come il mare: viva, forte ma anche fragile. E nessuno ha il diritto di farla affondare.


Hans Christian Pocong

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