Quarte logistica in alternanza al C.I.F

Forse voi non lo sapete ma il Nautico non Γ¨ solo un istituto che riguarda il mare, Γ¨ soprattutto un Istituto Tecnico di Trasporti e Logistica.
Da un paio d'anni il Nautico offre ai ragazzi l'opportunitΓ  di partecipare ai ragazzi delle classi 4° allo stage presso la fondazione C.I.F.
La fondazione C.I.F Γ¨ un ente di formazione professionale indirizzato ai giovani che offre anche attivitΓ  di aggiornamento e riqualificazione per lavoratori occupati, corsi di qualifica e specializzazione per i disoccupati e inoltre fornisce percorsi formativi richiesti dalle imprese e di inclusione socio-lavorativa. Questa fondazione ha vari indirizzi di formazione tra cui la logistica, uno dei principali indirizzi del Nautico.

Quest'anno sto partecipando assieme alla mia classe allo stage per acquisire nuove esperienze nel campo logistico e in ambito lavorativo. Le attivitΓ  si svolgono in quattro incontri
Il primo incontro siamo andati con i nostri professori di logistica, prof. Munari e prof. Fava nella sede del C.I.F e abbiamo incontrato due istruttori, che ci hanno illustrato quello che dovevamo fare quel giorno. All'inizio ci hanno mandati a due a due ha indossare il casco, le scarpe e il gilet per evitare di farsi del male. Subito dopo siamo usciti all'esterno dove ci hanno fatto vedere come aprire e chiudere i container, dopo aver provato a farlo ci hanno spiegato come rizzare il container, cioè come fissare la merce in modo che non cada.
Durante il secondo incontro invece siamo stati all'interno della scuola e abbiamo svolto un attivitΓ  molto particolare con il simulatore: gli istruttori Doddis Francesco e Gianni Drago hanno diviso la nostra classe in due gruppi, una parte Γ¨ andata in un altra stanza per capire come utilizzare la gru, prendere il container e inserirlo nella stiva, Γ¨ stata una bella lezione perchΓ© sembrava che stessi davvero nel porto a utilizzare la gru e prelevare il container, ho capito come usarla e adesso ho piΓΉ competenze nel campo logistico. L'altro gruppo Γ¨ rimasto nella stessa classe per capire come utilizzare il muletto: praticamente bisognava compiere un percorso per spostare un container da un luogo all'altro. Quando l'ho visto sembrava facile guidarlo, ma nel momento in cui mi sono seduto a provare Γ¨ stato molto difficile, non riuscivo a utilizzare bene i comandi e quindi andavo spesso a sbattere contro i container, perΓ² nonostante tutto ciΓ² sono riuscito a finire il percorso. Non mi aspettavo che una cosa del genere potesse interessarmi visto come sono fatto, ma in realtΓ  Γ¨ stato molto istruttivo e interessante.
Gianni Drago e Andrea Canegallo
Nel terzo incontro invece siamo usciti di nuovo all'esterno per imparare a usare il transpallet: un nostro istruttore, Andrea Canegallo, ha posizionato i pallet in fila vicino al container e ci ha fatto vedere come si inforca, si solleva e si abbassa un bancale con il transpallet. Poi con l'aiuto dell'istruttore Gianluca Bugatto abbiamo imparato a imballare e posizionare correttamente le scatole sul bancale, un'operazione solo in apparenza banale; non bisogna prenderla con leggerezza perchΓ© altrimenti si rischia di compromettere tutto il lavoro svolto fino a quel momento!
Nell'ultimo incontro abbiamo praticamente rifatto le stesse cose del secondo, ma con delle piccole aggiunte, cioè il gruppo che usava il simulatore con il muletto, oltre a fare il percorso, doveva prendere e posizionare su un camion il container, mentre l'altro gruppo, che utilizzava il simulatore con la gru, doveva prendere il container dalla stiva e riposizionarlo e dopo averlo fatto doveva prelevare da un camion il container e metterlo in stiva. Molti di noi facevano fatica a prendere il container perché il braccio della gru non si incastrava bene. Questa è stata un esperienza bellissima ed istruttiva perché ci ha fornito delle conoscenze in più nell'ambito lavorativo e della logistica.
Se vi dovesse capitare uno stage del genere vi consiglierei di farlo, perchΓ© puΓ² essere un ottima occasione per comprendere al meglio il lavoro nel porto.

Michele Giorgianni

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